IL CAMPIONCINO

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E conti i giorni come fanno i carcerati
Le mura sono i polsi che non mostri mai, uoh mai, oh mai
Come uno Zeno che non sa adeguarsi
Noi non abbiamo i numeri, facciamo catenacci
(Hold on, Pinguini Tattici Nucleari)

“Grazie, grazie, grazie” dissero in coro le due ragazze
“Però dovete comportarvi bene, mi fido” disse la Zanini

Forse era meglio se non si fidava

La dottoressa aveva acconsentito a far uscire le due ragazze per fare una gita in un centro commerciale. Dopo gli incidenti delle ultime volte, le ragazze non erano più uscite. Ma quel giorno si andava in gita. Ad accompagnarli c’erano Domenico e Maria Vittoria. (Sì sempre lei, coincidenze, io credo di no).

Le ragazze erano pronte per la gita.
Riri e Didi salirono su Cricchetto. Avevano chiamato così il pulmino firmato con la sigla dell'ospedale. Era tutto “scabercio” e sgangherato, ma, dopotutto, non potevano aspettarsi molto da una struttura ospedaliera, era già tanto che non dovessero andare a piedi.

Si recarono in un centro commerciale dove c'era anche il McDonald's, ma prima di mangiare fecero un giro.

Entrarono in un negozio di scarpe e Maria Vittoria si comprò un paio di Vans. Probabilmente penserete: cosa se ne fa una signora che lavora in una struttura psichiatrica di un paio di Vans? Ma le stavano davvero bene, quindi ci piace così.

Entrarono poi in un profumeria e la commessa iniziò a parlare con l'operatrice.

"Signora come posso aiutarla?"
"Mah davo solo un'occhiata, però, ora che ci penso, non è che avete una schiuma per i capelli ricci?" Rispose Maria Vittoria
"Ma certo, venga con me, le faccio vedere"

Mentre Maria Vittoria si faceva un po' prendere “in castagna”, dal momento che le stavano rifilando la qualunque, Riri e Didi guardarono i tester e provarono tutti i prodotti.

Successivamente Didi prese tutto un mazzo di tester, quelli piccini che servivano per provare i mascara o il gel per sopracciglia.

"Amo cazzo fai?" Le sussurrò Riri
"Niente amo tranquilla" rispose Didi

Intanto Maria Vittoria si era fatta rifilare quattro creme da €30 l'una che, ovviamente, avrebbe comprato tutte. La commessa era ben contenta di scortarla alla cassa.

"E queste sono le sue ragazze?" Chiese la commessa
"Sì, sono le mie bellezze" rispose Maria Vittoria
"Il suo lavoro è controllarci, noi siamo le matte della psichiatria" disse Didi ridendo

Anche Arianna scoppiò a ridere, era una scena troppo divertente, soprattutto per la faccia della commessa.

"Ah bene" disse la commessa un po' scioccata
"No ma scherzano" rispose l'operatrice, chiaramente a disagio.

La commessa per cercare di superare quel momento, si chinò e prese dei campioncini di profumi.

"Ecco ragazze, per voi"
"Grazie" dissero le ragazze

Arianna aveva due campioncini in mano e altrettanti ne aveva Diana.

Uno era rosa

Il Musc Noir Rose di Narciso Rodriguez

L'altro era bianco

Il Black Opium di Yves Saint Laurent

Anche le ragazze fecero acquisti: Didi si comprò un pacco di ciglia finte e un mascara blu, mentre Riri prese una borsa in sconto verde acceso. Che voglia, ovviamente, direte, ma cosa te ne fai di una borsa verde acceso? Vivi in una clinica psichiatrica! Però a Riri piaceva molto e quindi l’aveva comprata anche se magari non l'avrebbe mai messa.

Dopo andarono da mangiare al McDonald's.

Finalmente per una volta potevano non mangiare il disgustoso cibo dell'ospedale e potevano godersi un pasto decente, era comunque il McDonald's, forse non era della migliore qualità ma almeno era buono come gusto.

Didi ordinò un Crispy Mc bacon e le patatine quelle con bacon e salse e una coca-cola grande. Domenico ordinò un Mc chicken e un pacchetto di nuggets con il ketchup e una coca-cola grande.
Maria Vittoria ordinò un Mc Wrap e delle Chicken Selects con le salse e una Sprite grande.
Arianna prese un Mc toast, un pacchetto di patatine medie senza salse e una coca-cola piccola.

Diciamo che il McDonald's non era proprio la passione di Arianna, ogni volta che ci andava, raramente, prendeva qualcosa di diverso dal Mc toast perché non le piacevano tanto i panini con la carne dentro soprattutto se erano della qualità del McDonald's. Neanche l'Happy Meal le andava bene, lei voleva solo il suo Mc toast.

Fatto sta che, dopo aver mangiato le ragazze avevano ancora fame, così Diana si prese ancora un gran Crispy Mc bacon mentre Arianna si prese un altro Mc toast e delle patatine.

Per una volta le ragazze potevano mangiare qualcosa di diverso dal riso all'olio e dalle patate lesse crude dell'ospedale, che bisogna masticarle tipo chewing gum per mandarle giù.

Ma dato che non voglio essere denunciata per diffamazione, smetterò di descrivervi il cibo dell'ospedale e vi racconterò quello che successe dopo quel giorno.

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Arianna non sa bene perché, però quella era una serata no. Proprio non la si doveva neanche guardare, perché era molto irascibile, lo diventava spesso quando era agitata.

Agitata da cosa, non lo sapeva, ma stava sempre e comunque nella sua stanzetta.

Arianna era agitata da Eddy.

Eddy era un piccolo esserino con la testa a forma di lampadina tutto nero che stava appoggiato sul bordo dell'armadio della sua camera. Non fissava la ragazza, fissava giù il vuoto, era l'incarnazione del pensiero di buttarsi giù dalla finestra che Arianna aveva. Magari una persona normale non lo sa, ma, nelle strutture, come quella dove Arianna vive, ci sono le inferriate alle finestre, non è un carcere, semplicemente è una precauzione, una cosa protettiva per evitare che ci si butti giù.

Arianna però pensava a quando sarebbe tornata a casa, al fatto che si sarebbe buttata giù dalla finestra, non appena avesse varcato la soglia della sua cameretta e così l'avrebbe fatta finita una volta per tutte.

Quella era una sua visione, l'incarnazione dei suoi brutti pensieri, aveva parlato di Eddy anche con la sua dottoressa, ma le avevano detto tutti che era solo la materializzazione della sua grande angoscia.

Arianna aveva iniziato a vederlo proprio in villa.

Quella sera però aveva bisogno di fare qualcosa.

Di farsi qualcosa

A quel punto ad Arianna venne una strana idea

Ad Arianna venne una strana e pessima idea

Arianna si ricordò del boccettino di profumo allo zenzero che le aveva dato Lola, ma ovviamente era fatto di plastica. Tutti gli oggetti in vetro, compresi i profumi, erano stai messi nei cosiddetti taglienti ed erano chiusi a chiave.

Ma

Arianna si ricordò di quei campioncini.

Forse è solo una coincidenza o forse è il destino che è avverso ma il caso vuole che quel campioncino di Yves Saint Laurent fosse in vetro.

Arianna smonta il campioncino ma vede che ancora non ci siamo.

Arianna si provoca delle ferite anche abbastanza profonde, porterà questi segni per tutta la vita. Ferite sulle quali non si possono fare neanche i tatuaggi.

Le cicatrici di Arianna si vedono ancora oggi, sembrano degli “sguari”. Si trovano sulle sue spalle, ed è per questo che Ari ha iniziato a preferire l'inverno all'estate. Sa che per i prossimi sei mesi sarà coperta da quelle maglie a maniche lunghe, da quelle felpe che potrà mettersi, non sa però come fare in estate, quando tornerà a casa.

Ma questa è un'altra questione, perché a casa di problemi ce ne erano già tanti.

Uno tra questi erano le medicine, i genitori di Arianna avevano messo un lucchetto ai farmaci, per evitare cose sgradevoli. Il perché questo lucchetto sia oggi nella scatola dei ricordi di Arianna è tutto un altro discorso...

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