Tu sei l'errore più grande che ho fatto
Un libro aperto letto dall'ultima pagina alla copertina
Eri un errore così bello che non farlo
Era lo sbaglio più grande della mia vita
(Ipernova, Mr.rain)"Ah beh ma quindi adesso fumi"
"Solo quando sono proprio stressata"
"Se certo"Arianna in villa aveva iniziato a fumare le Chesterfield blu, gliele passava Lola.
In realtà Arianna non fumava solo quando era stressata, lo faceva perché era ciò che accomunava tutti. La guardavano strano se diceva: "No io non fumo". Nonostante fosse la più furba e la più sana di polmoni in quel branco di gente, Arianna aveva bisogno di sentirsi come gli altri, almeno per una volta.
Sua madre ogni settimana le dava circa €20 che in teoria Arianna doveva spendere quando uscivano per comprarsi un caffè o una coca-cola. Ari invece li dava alle ragazze maggiorenni oppure direttamente alle operatrici che le compravano le sigarette.
Per tutti quelli che dicono che il fumo rilassa: è una grandissima stronzata.
Respirare rilassa e fumare allunga il respiro perciò Arianna aveva iniziato a rilassarsi con quelle dannatissime sigarette.
"Okay allora ci sei?" Chiese Riri a Lola
"Stai tranquilla me le hanno sempre vendute, non succederà niente di catastrofico oggi"Arianna non aveva il coraggio di entrare in un negozio e chiedere delle sigarette o una puff. Infatti quel giorno aveva dato €10 a Lola chiedendole di comprarle una sigaretta elettronica alla pesca, la preferita di Arianna.
Il piano era riuscito.
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"Voglio una sigaretta"
Sua madre l'aveva guardata un po' stranita ma poi non ci aveva fatto tanto caso. Dopotutto i genitori di Arianna scopriranno che lei ha fumato solamente quando leggeranno questo libro.
Arianna ogni tanto sentiva la nostalgia di quelle sigarette, aveva provato tutte le marche possibili e immaginabili dalle Chesterfield alle Marlboro, dalle Camel alle Winston.
E così Arianna, ogni tanto, nella sua cameretta, fumava la sua Puff alla pesca, l'ultima che Lola le aveva comprato.
Sua madre lo scoprì ma non ebbe una grande reazione. Certo, che fosse contenta era un'altra cosa, ma dopotutto, dopo essere stata in villa circa 5 mesi, non poteva aspettarsi che non avesse mai fumato una sigaretta.
Arianna ormai, però, si era rassegnata al fatto che non avrebbe più fumato sigarette fino ai suoi 18 anni perché i suoi genitori non gliene avrebbero comprate.
E come al solito Arianna si sbagliava
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"Ma non è che tu conosci un certo Jack?"
Allora si trova ricoverata in ospedale in psichiatria più precisamente da 5 giorni, è la più piccola di tutto il reparto e anche l'unica minorenne.
Arianna è di nuovo dentro per tentato suicidio. Questa volta ha provato a buttarsi dalla finestra, poi ha visto un uomo, un certo Ovidio, che lavora davanti a casa sua che la fissava.
Arianna probabilmente non lo sa o forse non lo ha ancora realizzato, ma deve la sua vita quell'uomo.Ma torniamo a noi, a quel Jack e a Rose.
Rose era una ragazza di 18 anni, di segno Sagittario, faceva gli anni 5 di dicembre e andava molto d'accordo con Riri. Diciamo che avevano interessi affini. No, non pensate subito male, a entrambe piaceva la danza, erano malate pazze di Harry Potter e via dicendo.
Quella sera, dal momento che non avevano fatto nient'altro che parlare di coppie di Harry Potter inesistenti, per tutto il giorno, avevano deciso di guardare un film insieme agli altri ragazzi del reparto.
E che film vuoi vedere in psichiatria?American Psycho no?
Mentre aspettavano che si caricasse il film, Arianna le fece la fatidica domanda.
"Ma non è che tu conosci un certo Jack?"
A Rose brillarono gli occhi.
C'era per forza qualcosa tra di loro e se non c'era, c'è stato.
"Sì qui tutti lo conosciamo, è stato quasi due settimane"
"Era un mio vecchio compagno di classe" dice Arianna con dentro anche un velo di malinconia nella voce.
Non le mancava la sua vecchia classe, se non per le tre amiche che aveva ancora e con cui ancora ogni tanto usciva. Era una classe orribile, dove tutti giudicavano tutti e tutti odiavano tutti.Arianna infatti aveva cambiato scuola. Amava la sua nuova scuola, Riri non era una persona a cui piacesse particolarmente andare a scuola, però tutti i giorni si alzava con la voglia di andarci, perché si respirava aria pulita, un posto dove si stava bene insieme.
Il giorno dopo Rose raccontò ad Arianna tutte le sue avventure con Jack. E da come le brillavano gli occhi, si capiva chiaramente che era persa di lui.Due giorni dopo Rose venne dimessa.
Arianna le scrisse una dedica sul suo quadernino e le lasciò un piccolo funko pop di Hermione.
Rose le lasciò un pacchetto di sigarette. Erano delle Winston rosse. Dentro al pacchetto ce n'erano ancora circa 5/6.
"Tienile, in questo posto di matti servono" le aveva detto.Arianna voleva piangere, dopo tanto tempo, voleva piangere di commozione.
"Non ti libererai di me facilmente capito?"
"È una promessa "
"Si"
"Dopo tutto questo tempo?"
"Sempre "Le ragazze si diedero un abbraccio.
Rose venne dimessa, ma sta ancora aspettando il giorno in cui potrà riabbracciare la sua sorellina.
Arianna fumò quelle sigarette che Rose le aveva lasciato, aveva ragione, le servivano.
Quando sei in un posto come la psichiatria anche una cosa brutta come fumare aiuta.
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"Tieni nonna una cosa per te"
"E queste te le sei fumato tutte tu?"
"Nooo non tutte, non sono neanche mie"
"Ma va, non devi fumare, fa male, te lo ricordi lo zio *nome che mi ha ripetuto talmente tanto volte che non mi lo ricordo neanche* che è morto perché fumava?"Io le volevo rispondere “grazie nonna” facendo le corna.
Ora che sono tornata a casa nella mia cameretta, ho messo il pacchetto di sigarette nella scatola dei ricordi perché niente varrà come il ricordo di Jack, di Rose, di American Psycho guardato mentre le dottoresse distribuivano la terapia e di tutto il ricovero.
Ricovero che mi ha salvato la vita.
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L'ultimo ricordo che c'è nella scatola dei ricordi è una mascherina con scritto “not today” sopra.
È il grido che i guerrieri ne “Il trono di spade” fanno alla morte.
La storia di questa mascherina però si merita un capitolo a parte...
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-I RICORDI CHE MI DEVI-
EspiritualArianna è una ragazza normale, và a scuola, segue le lezioni, ma forse tanto ordinaria non è. Da vicino nessuno è normale. Arianna ha un grande passato alle spalle, pieno di dolore e sofferenza. Questa storia racconta una storia vissuta dal punto d...