Chapter thirteen

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"Please, don't lie"


ALICE'S POV


L'enorme diamante brillò ancora di più sotto la luce bianca al neon della cucina e appoggiato sul palmo della mano di mia madre che se lo rigirò più volte.

"Wow... ti ha comprato proprio un bell'anello" ridacchiò con ancora gli occhi spalancati dallo stupore, ridandomi il meraviglioso solitario firmato Tiffany.

"Già, credo proprio non abbia badato a spese per questo coso" sembrava diventasse sempre più bello ad ogni giorno che passava.

"Vuole che passi il resto della tua vita con lui, è il minimo che possa fare"

Il grande femminismo di mia madre traspariva in ogni suo discorso, non importava cosa succedesse, le donne avevano sempre ragione e comandavano molto più di quanto un semplice uomo possa pensare e rendersene conto. Credo anche io in certi principi, ma so che Harry non potrebbe far di più per me, mi rende completa e veramente felice. Non potrei vivere senza di lui e il fatto che riesca sempre a sorprendermi con i suoi piccoli e grandi gesti è incredibile, come potrei mai lamentarmi se mi da tutto quello di cui ho davvero bisogno? E non sto parlando dell'anello. Ma capisco anche il punto di vista di mia madre, lei ha vissuto con mio padre che non si può proprio definire un "romanticone". Anzi, mio padre e romanticismo non potrebbero mai stare nella stessa frase, cominciai a ridacchiare al solo pensiero. Ma Harry è tutto l'opposto di questo e ne sono davvero sollevata.

"Nonna, posso prendere un cono dal frigorifero?" Luce entrò improvvisamente nella cucina della casa di mia madre e trasportò la nostra conversazione su un altro argomento.

"Amore, ora io e te andremo a casa" l'appoggiai dolcemente sulle mie gambe e la strinsi forte a me.

Ecco, l'altro amore della mia vita.

"Andate già via?" nella sua voce trasparì una punta di delusione.

"Si, Harry ritornerà presto dalla palestra. Tra suo padre e tutto il resto, non siamo stati tanto insieme ultimamente" cominciai a dondolare Luce tra le mie braccia.

"Aspetta, suo padre? Ma non era morto?" si fece più vicina sorpresa dalla notizia.

Quella domanda di mia madre mi fece ricordare che non mi aveva ancora raccontato nulla sul perché suo padre fosse ancora vivo, quando andai al lavoro stavano ancora parlando e non lo vedevo da quando lo salutai in camera un paio d'ore fa. Abbiamo giurato tutte e due di non tenerci più segreti, quindi me ne parlerà quando torneremo a casa, giusto? Non mi mentirà un'altra volta, vero? La paura che lo faccia sul serio mi invase, appoggiai i gomiti sul tavolo e le mani cominciarono a tremarmi.

"Tesoro, che hai?" mia madre mi guardò con un espressione preoccupata.

"Mamma?" la vocina sottile di Luce mi rimbombò nelle orecchie, ma per svariati secondi quei suoni mi sembrarono molto più lontani, come se fossero a chilometri di distanza da me.

La testa cominciò a girare vorticosamente, le mani strinsero il bordo del tavolo cercando di farlo smettere. Le loro voci aumentarono di intensità, ma per me restarono comunque lontane dalle mie orecchie. Cosa mi stava succedendo? Perché da giorni stavo avendo questi strani comportamenti improvvisi? Prima quando svenni in bagno, poi la sera in cui Harry mi chiese di sposarlo e adesso questo terribile mal di testa? Anche con un po' di difficoltà, cercai di ricordarmi cosa bisognerebbe fare in questi momenti. Clarice, durante la mia gravidanza, mi fece fare alcuni esercizi antistress per non perdere la mia stabilità mentale e fisica. Allentai la presa sul bordo del tavolo, chiusi gli occhi già appannati e feci lunghi respiri. Immaginai il dolore che stavo provando dentro di me e gli assegnai un colore, non cercai di mandarlo via, lo lasciai dov'era senza preoccuparmene. Come sperato, il battito del cuore ritornò regolare, le mani smisero di tremarmi e ritornai a vedere i vari colori presenti nella cucina. Solo quando il mio corpo si rilassò completamente mi accorsi che mi fu sottratta Luce dalle gambe e che si trovava proprio di fronte a me insieme a mia madre. Quattro occhi sconcertati continuarono a guardarmi. Presi la piccola mano di mia figlia e mi alzai dalla sedia.

Broken Wings, the final season [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora