Capitolo 7

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Ad ogni passo, la terra le tremava sotto i piedi e l'aria pesante le mozzava il fiato; inoltre, una fitta siepe si intrecciava sopra la testa, rendendo il tutto ancor più fastidioso.

Già dalla partenza, Haru aveva lasciato indietro la maggior parte dei suoi compagni, ritrovandosi nuovamente da sola, come molto spesso le capitava di fare negli ultimi tempi. Dopo Halloween, la giovane aveva iniziato a prendere le distanze da tutto ciò che le suscitava anche solo una piccola emozione. Si allontanò dalle sue amiche, dalle feste, dai posti popolati, ma soprattutto si allontanò dall'unica persona che riusciva a guardarla negli occhi e leggerla come un libro aperto. Bakugou non aveva espresso il desiderio di parlare di ciò che era successo all'ospedale; tanto meno lei, così lasciando tutto sospeso, riuscì a stabilire una distanza netta.

Avanzando verso stretti cunicoli, si trovò presto difronte al primo ostacolo, un robot a forma di ragno le sbarrava la strada, sputando ragnatele appiccicose dappertutto. "Facile" pensò vedendolo. Senza muovere un muscolo, chiuse gli occhi ed ampliò la sua concentrazione. Rallentò i battiti e lasciò che l'aria la penetrasse, fin quando non sentì i polmoni doloranti. Lasciò percepire alla pelle tutte le sensazioni intorno a lei  diventando un tutt'uno con l'ambiente circostante, sentì  il gelo dell'inverno circondarla in un caldo abbraccio e la terra sostenere ogni sua scelta e poco dopo, piccole palline congelate iniziarono a circondarla dolcemente. Quando riaprì gli occhi, una fitta nebbia aveva invaso la galleria e un sorrisetto maligno le apparve in volto. Come se fosse in grado di vedere attraverso la nuvola, la giovane corse nella nebbia, schivando ogni ostacolo e colpendo ferocemente la macchina che cadde a terra in un tonfo sordo. Presa dal superamento dell'ostacolo però, non si accorse di trovarsi in un punto cieco. "Maledizione" sbottò in un ghigno rabbioso quando, una voce familiare la chiamò nella foschia. "Sono felice di vederti, ho perso gli altri a metà percorso e credo di essermi persa" era Jirou che grattandosi distrattamente la testa, si avvicinava a lei cauta. "Fai dietro front. Sicuramente li troverai." fu una risposta secca e indifferente, tanto che uno sguardo triste si fece vivido negli occhi della compagna, che si arrestò sul posto. "Non c'è bisogno di rispondere così. Che ti prende ultimamente?" "Non ti riguarda" rispose seccata Haru guardandola di traverso. "Sì che mi riguarda, riguarda tutti noi. Sei una nostra compagna... una nostra amica. Puoi contare su di noi, lo sai" insistette Kyoka cercando di afferrarle il braccio senza successo. "Fai dietro front. Non te lo ripeterò una seconda volta, non costringermi ad attaccarti." Una fitta trapassò il cuore della giovane, lasciandola con una nota amara in bocca. Superata la fitta e schiaritasi la gola, Kyoka la guardò fissa rimangiandosi i passi fatti, tornò indietro, sparendo nel nulla.


I minuti e le ore passarono svelte come brezze estive, e dopo svariate prove che decimarono i partecipanti, si entrò nel vivo della competizione con battaglie senza pari. Già dai primi scontri, le coppie di sfidati lasciarono tutti con il fiato sospeso, decretando coloro che avrebbero affrontato il secondo round e come al solito, le luci della ribalta illuminavano la talentuosa 1°A.

Nello spogliatoio, l'aria era tesa come corde di violino; tutti erano concentrati al massimo sulle strategie da adottare, tutti tranne Haru, che seduta in disparte con le cuffie nelle orecchie, sembrava non preoccuparsene. Fissava il vuoto immersa nei suoi pensieri; le parole di Kyoka le rimbombavano nella mente come il ticchettio di un orologio e non avevano alcuna intenzione di lasciarla andare. Si rese conto che tutto quello che aveva costruito le scivolava via dalle dita come un irrefrenabile fiume in piena...

D'un tratto uno squillo. Il display s'illuminò...  numero sconosciuto:

"Pronto?" 

"Ti ho detto che devi chiamarmi almeno una volta al giorno."

 "Sono impegnata." 

"Non mi interessa. Ti sto guardando in televisione; devo dire che la tua forza e la tua bellezza crescono ogni giorno di più... Mi rendi così fiero." 

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