Capitolo 13

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"Attenzione ! questo capitolo contiene scene spinte ed esplicite!" 



Sotto quel freddo e in mezzo a quei cespugli, le lingue di Bakugou e Haru si unirono in una sola, avvinghiandosi come mai prima di quel momento. Bakugou staccò le sue labbra da lei solo per poggiarle sull'incavo del collo dove iniziò a succhiargli delicatamente la pelle, mentre una delle mani esplorava avidamente il suo corpo  arrivando ad uno dei seni accarezzandolo delicatamente finché non lo sentì indurirsi al suo tocco aumentando così la sua eccitazione.    "B-Bakugou" ansimò lei sentendo il calore del suo dito. "Non hai idea di cosa mi fai ogni dannata volta" disse lui, facendogli sentire l'erezione tra le gambe e facendogli scivolare delicatamente le dita dentro i pantaloni. 

Haru prese il viso di Bakugou tra le mani e guardando ogni dettaglio del suo viso disse appena: "Ho bisogno di sentirti dentro di me". Quelle parole furono per lui il suono delle arpe, ma come un diavolo, gli tolse aggressivamente ogni indumento che la copriva, graffiandole voracemente la schiena .

 Le sue forme, la pelle bianca che rifletteva i bagliori lunari, i numerosi nei che le formavano una mappa sulla  schiena furono in quel momento come droga per lui. Ogni centimetro di Haru gli apparteneva e non gli avrebbe permesso alcun ripensamento. Nonostante il freddo gli lacerasse la pelle, si sdraiò sul pavimento, la afferrò per i fianchi e la portò su di lui sentendo il calore travolgere la sua virilità e in un ansimo sommesso, capì che faceva parte di lei. "Se questo è un sogno... non svegliatemi" pensò afferrando con forza le anche della ragazza e muovendole come fosse un'onda nel mare .

Le dita di Bakugou la premevano sul corpo come morse d'acciaio; il suo essere era dentro di lei e lo custodiva gelosamente come una pietra preziosa. Haru ancora non realizzava appieno cosa stesse accadendo, tuttavia non voleva che smettesse. Poteva vedere i suoi occhi riempirsi d'eccitazione; poteva sentire il suo calore tra le gambe, poteva provocarlo, graffiarlo, domarlo. Bakugou Katsuki... L'arrogante Bakugou Katsuki ora era sotto di lei, in un turbine di emozioni che non gli davano tregua. Haru alzò la parte bassa della schiena, provocandogli un gemito e istintivamente afferrò il collo del ragazzo e  avvicinando il volto al suo orecchio gli sussurrò parole di lussuria.

 In un battito di ciglia le posizioni si invertirono; Bakugou la sovrastava con il suo fisico imponente, stringendole una mano alla gola mentre l'altra era ferma sul bacino. I suoi occhi rossi la fissavano penetrante e la sua presenza dentro di lei divenne nettamente più forte. "Ricorda che sei stata tu a dirmelo" le disse lanciandoglisi sul suo collo e aumentando potenza e velocità.


Le ore passarono irrefrenabili e due si amarono fino al mattino, non sapendo che presto avrebbero avuto visite, infatti quando i soccorsi arrivarono, non si aspettarono di trovare due adolescenti stesi l'uno sull'altro coperti solo da un giacca "Sono loro i suoi studenti ?" Domandò uno dei soccorritori ad Aizawa che imbarazzato si avvicinò ai due "Perlomeno hanno evitato l'ibernazione" Pensò portandosi una mano sulla fronte. 


Quando arrivarono all'ospedale, i loro parametri erano nella norma e il lume della ragione iniziò piano piano a farsi sentire nelle loro menti . Bakugou era seduto sul lettino con un gran mal di testa e si osservava la mano confuso. "Non riesco a capire se è successo davvero o se ho solo sognato" pensò stringendo il pugno confuso . "Ci siamo svegliati", disse la voce del professore che avvicinandosi si sedette al suo fianco. "Se fosse stato un altro contesto, vi avrei dovuto punire per il vostro comportamento poco etico; tuttavia, valutando lo stato d'emergenza e il luogo ostile in cui vi trovavate... questa vostra scappatella vi ha salvato la vita." Il volto di Bakugou divenne subito paonazzo e in uno scatto abbassò lo sguardo cercando di nascondersi dallo sguardo freddo dell'insegnate. "Comunque è anche vero che quando vi abbiamo trovati, i livelli della sostanza che caratterizza il ghiaccio erano tra i più alti mai registrati e grazie a voi, gli scienziati sono riusciti a capire che  è l'odore dei fiori a indurre i sintomi. Detto questo, rimettetevi e quando sarete in sesto, ripartiremo." Il professor Aizawa si alzò e velocemente risparmiando al ragazzo l'umiliazione di dover rispondere ed uscì dalla stanza lasciando Bakugou con uno strano senso di vergogna e felicità. 

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