Capitolo 10

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"Di che parla questo spettacolo?" domandò uno studente al suo compagno vedendo la strana locandina affissa sul muro. "Se non sbagli, è la storia di un drago che sogna di diventare umano e di un'apprendista strega che è destinata ad ucciderlo" rispose l'altro . I due ragazzi si guardarono esterrefatti dalla macabra trama e mentre discutevano delle teorie più disparate sul suo finale, Katsuki entrava a testa bassa nell'antro buio, sedendosi alla fila centrale. 

Mentre la folla euforica prendeva posto, il malumore di Bakugou stonava come una nota sbagliata tra loro. Anche se non proferiva parola, permetteva alle sue emozioni di parlare forte e chiaro. Non riusciva a non pensare alle mani dell'amico su di lei, ai draghi d'acqua che ne erano usciti e alle parole della ragazza poco prima di entrare nella costruzione.

Era difficile accettarlo, ma  lasciarla scivolare via dalle sue dita in quel modo, voleva dire perderla ancora una volta  e non era pronto a rinunciarci ... ma alla fine... lui che poteva farci? Con occhi spenti e sguardo stanco, lasciò che le luci del palco gli illuminassero il volto. "Non so neanche che ci faccio qui" pensò osservando un punto vuoto.



Lo spettacolo era già iniziato da circa venti minuti e durante questo periodo le scene più bizzarre e strampalate avevano catturato l'attenzione e divertito gli spettatori. L'atmosfera era carica di eccitazione quando, all'improvviso, le luci si spensero. Un freddo agghiacciante si diffuse nella sala, generando  apprensione tra la folla che temeva il peggio.

Ma poco dopo, l'oscurità fu interrotta da una luce fredda che improvvisamente illuminò Haru, suscitando uno sciame di mormorii tra gli spettatori. La ragazza indossava un lungo abito medievale di un intenso colore notte, che, grazie a uno spacco sul fianco, lasciava intravedere la sua gamba nuda e un misterioso cappuccio le copriva il volto, aumentando il suo fascino enigmatico.

Poco dopo il suo ingresso, uno scintillante specchio d'acqua le si formò attorno  riflettendo bagliori violacei provenienti dai fari del teatro. Questo spettacolo di luci creava l'illusione che presto si sarebbe manifestata qualche forza mistica o magica. In un istante, Haru si accasciò a terra e sopra la sua testa, una luna di cartone apparve in modo surreale. Nel contempo, fiaccole ardenti si accesero intorno al palco, conferendo all'intero ambiente un aspetto febbrile e misterioso, incantando gli spettatori con la magia dell'esibizione.

"Questa è la scena della preghiera e dovrebbe essere improvvisata, ho letto il copione da un'amica," disse una voce sommessa, arrivando direttamente alle orecchie di Bakugou che guardandola fisso, affondava sempre di più in quel turbinio di emozioni senza sapere che gli occhi edera della ragazza lo cercavano incessantemente in quel buio profondo.

Da sola su quel palco e con il cuore che le faceva male ad ogni respiro, Haru prese coraggio e iniziò a parlare con una voce che trasportava l'angoscia e la disperazione di qualcuno che sta perdendo la via : "Assistimi, dolce madre mia, elargiscimi la tua magia e io ti donerò la mia anima. Sono imprigionata... imprigionata da un sentimento che opprime il mio cuore e mi toglie il respiro; un sentimento che mi osserva con gli occhi dell'inferno a cui io non riesco più a resistere... Libera il mio spirito da questo amore infame che non può fiorire nel mio cuore. Con il tuo potere, dissolvi le catene  e permettimi di trovare la liberazione che tanto desidero."

Nel buio del teatro, qualcosa cambiò nei suoi occhi divenendo sottili ed affilati come rasoi. Finalmente, lo vide nella penombra. Si alzò in piedi e una lacrima le rigò il volto mentre riprese a parlare con la voce spezzata dal pianto : "Dolce madre mia, dammi la tua magia affinché io possa proteggerlo, qualunque sia il costo. Solo  la tua magia come guida libererò entrambi dai vincoli che ci tengono prigionieri. Che tu, dolce madre mia, custodisca il suo cammino  illuminando la sua strada, che possa lui trovare la felicità e l'amore che merita, mentre io mi allontano, portando con me il ricordo di ciò che poteva essere, ma che non sarà mai..."

Ricordati Di MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora