Capitolo 11

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La fitta nebbia iniziò a dissolversi con i primi bagliori, la rugiada dei cespugli s'illuminò di luce propria e piano piano  flebili colori pastello cominciarono a dipingere il cielo. L'alba sorgeva fiera, incorniciando i promettenti studenti della UA che, assonnati, attendevano impazienti l'arrivo di Haru  "Non possiamo più aspettarla. Sono le 5:59, siamo già in ritardo sulla tabella di marcia", disse Iida severo. "Smettila, vedrai che arriverà" rispose Jirou che cercava in vano di vedere la sagoma dell'amica oltre la foschia. "Salite, sono le 6:00" annunciò Aizawa ponendo fine ai dibattiti.

 Bakugou era appoggiato alla fiancata del pullman tenendo stretto la sciarpa bordeaux fin sopra al naso per potersi scaldare e quando la sonnolenza lo raggiunse, uno scossone lo travolse in pieno. "Dai Bakugou, un po' di animo" lo incitò Denki che sembrava un pupazzo di neve per via dell'ingombrante giaccone blu . "LASCIAMI STARE HO SONNO" sbraitò innervosito liberandosi dalla presa del ragazzo. "Sei sempre il solito acido" aggiunse contrariato l'amico salendo sul pullman.  Per quanto avesse sonno, Katsuki guardava lontano cercando di vedere oltre ciò che gli fosse concesso, fin quando un urlò stridulo richiamo non solo la sua attenzione, ma quella di tutti i presenti. 

Sbracciandosi a destra e sinistra, una piccola e paffuta figura correva impacciata verso di loro "Mi... scusi... professore..." disse Haru con il fiatone quasi a perdere i polmoni, beccandosi uno sguardo severo da Aizawa "Non tollero questi ritardi. Quando arriveremo ti fermerai in un'aula con me e scriverai alla lavagna 100 volte la frase 'non devo fare tardi'. È chiaro Watanabe? Ed ora veloci a salire, il tempo è sempre indispensabile e voi non sapete minimamente gestirlo."

 Il viaggio era iniziato e l'autobus brulicante di ragazzini scatenati era più rumoroso che mai. "Sono così emozionata, non vedo l'ora di arrivare" disse Uraraka trangugiando delle patatine. "Concordo, il posto in cui siamo diretti è davvero particolare. Si dice che ci sia un ghiacciaio così trasparente che è possibile vedere le stelle direttamente dal suo interno"  aggiunse Momo mentre leggeva la guida del luogo. "MA CHE STAI DICENDO. DEVO ASSOLUTAMENTE ANDARCI" esultò Mina sentendola impaziente di arrivare . "Ho sentito che gira anche una spaventosa voce. Si racconta che qualsiasi persona che sia rimasta per troppo tempo nel ghiacciaio, sia finito per impazzire a causa di tremende  allucinazioni. Molti sopravvissuti infatti affermano di aver visto delle figure bianche che li inseguivano oppure tremende visioni apocalittiche e quando finalmente sono riusciti ad uscirne sono stati costretti ad una terapia psicologica d'urgenza" aggiunse Jirou mostrando l'articolo dal telefono. "Io inizio ad avere un po' di paura" aggiunse Tsuyu bevendo una bibita calda "Io invece sarei davvero curiosa di andarci", disse Haru con fare entusiasta. "Tranquilla Tsuyu, in fondo noi siamo futuri hero, abbiamo affrontato cose peggiori, non credi?" la rassicurò Hagakure guardando il paesaggio fuori dal finestrino. 

Nei posti in fondo, Kirishima e Kaminari parlavano del più e del meno quando ad uno dei due si illuminò il display.

-Haru : Non ci credo che lo hai fatto davvero hahaha

Eijiro sorrise al telefono, voltandosi di scatto verso la ragazza, e dopo aver notato il sorriso che gli aveva riservato, si affrettò a risponderle. "Oh, capisco... Da quanto tempo che vi scrivete?" azzardò Denki malizioso. "Non so di chi parli," rispose l'amico. "Non fingere con me! TU ED HARU SIETE UNA COPPIA O NO?" Urlò l'amico facendo girare quasi tutto il pullman, soprattutto Katsuki che svegliato di soprassalto si tolse una cuffietta ed iniziò ad origliare la conversazione. Il volto di Kirishima mutò in un pomodoro e velocemente si affrettò a tappargli la bocca. "Ma che urli! No, non siamo una coppia... ma ci siamo iniziati a sentire spesso dopo la giornata dei club scolastici. Gli ho scritto la sera per sapere se fosse arrivata a casa ed abbiamo iniziato a chiacchierare," Denki gli sorrise e subito rispose, "Oh... allora dovrai essere proprio un ottimo baciatore per averla rimorchiata in questa maniera!" Continuò insistente, fin quando un pugno sulla schiena non gli mozzò il fiato. "Bakugou, ma che diavolo fai?" sbottò voltandosi verso il ragazzo che, con un solo occhio aperto e la voce divenuta un rantolo, gli disse, "Se non la smetti di urlarmi in un orecchio ti faccio esplodere, stupido carica battere portatile." Mentre Denki si scusava con lui, Katsuki notò lo sguardo triste di Kirishima che, chiaramente imbarazzato, evitava anche di guardarlo.

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