I due si videro allo stesso bar della settimana precedente, stavolta fu Elio ad aspettare impaziente la ragazza. Ella si presentò con un aspetto totalmente differente, a tal punto che Elio fece fatica nel riconoscerla.
Si avvicinò al tavolo, portava degli occhiali scuri e rotondi, una felpa stretta e di colore violaceo, capelli sciolti in modo un po' barbaro, come di chi si fosse trascurato per qualche giorno, infilò le sue gambe minute, avvolte in uno stretto jeans scuro di buona qualità, nello spazio tra la sedia ed il tavolino. dietro di lei un signore con la sedia aveva conquistato tutto lo spazio, ostacolandole il passaggio.
Il rosso la salutò, anch'egli con un fare da brigante, sebbene per lui fosse abituale.
Prima che potessero iniziare ad interloquire arrivò tempestivamente un uomo sulla quarantina, di statura media, brizzolato e magrolino, portava un vassoio con due tazze, più grandi rispetto alla volta scorsa, senza fiatare posò le bevande e passò subito al tavolo affianco.
Alice sfilò gli occhiali da dietro le orecchie, guardò per qualche secondo Elio, che si sentì subito chiamato a parlare
- spero non ti dispiaccia che abbia scelto io stavolta
disse con tono palesemente indispettito, come di rivalsa verso l'ultimo incontro
- no grazie, era proprio quello che volevo
egli non capì se la sua risposta fu furba, per impedire ad Elio di gioire del suo poco gradimento, oppure sincero, come di chi realmente volesse ordinare lo stesso.
Due cappuccini fumanti, accompagnati dalla solita bustina rossa di zucchero, che andava in contrasto con il color vinaccia del capo di Alice.
Elio non toccò minimamente il bicchiere che subito iniziò
- di che piano parlavi nel messaggio?
mandando subito giù un sorso, lei rispose, togliendosi fugacemente la schiuma dalle labbra
- beh, non so quanto tu sarai d'accordo, ma avevo intenzione di incontrare Cecilia, per valutare con i miei occhi questa situazione
in quei pochi minuti di riflessione Elio capì subito che da quel contesto non ne sarebbe uscito pulito. Aveva un quaderno da nascondere assolutamente all'amata e a tutta la scuola, e codesto oggetto era senz'altro la pietra dello scandalo. Cecilia avrebbe voluto senza dubbio informazioni sul come Elio avesse conosciuto Alice e sarebbe stato inevitabile non parlare del quaderno.
- non se ne parla proprio
affermò spalancando gli occhi e scuotendo la testa
- cosa? perché? ho il diritto di incontrare la mia probabile gemella perduta
disse Alice, sorpresa dalla rapida declinazione
- non siete gemelle, e non è proprio possibile l'incontro
- posso sapere il perché?
- senti... io ti ho trovata per via del quaderno che ho, semmai dovesse scoprirlo la ragazza verrei deriso da tutti
- aspetta, non avevi detto che era una conoscente?
- conoscente nel senso che ci faccio progetti a scuola, la incontro per i corridoi, ma niente di più- abbassando lo sguardo verso la tazzina illesa. Poi aggiunse
- credo non sappia nemmeno della mia esistenza-
Alice assunse uno sguardo come di chi guarda un film senza lieto fine, era come se comprendesse la tristezza velata di Elio, ma questo non la fermò dal riflettere
- ... mh... non deve per forza sapere la verità, puoi dire di avermi visto in metro e che... e che ti sei avvicinato per salutarmi, convinto fossi lei! - il ragazzo sorrise
- non l'avrei mai fatto con Cecilia..
i due stettero in silenzio per quasi un minuto, entrambi immersi del pensare ad un piano che potesse salvare sia Elio da un destino indesiderato che Alice dalla sua vita monotona.
D'improvviso la ragazza sobbalzò
- e se avessi perso io qualcosa?
enfatizzando quell'"io" come un personaggio malvagio di un film.
Iniziò a sfilare il piattino da sotto la sua tazza, prese poi la carta della bustina di zucchero e mise infine il portatovaglioli al centro del tavolo.
- tieni conto che il portatovaglioli sia il vagone
prese poi la bustina e la mise di fianco ad esso
- questa sono io, che perdo il mio portafogli, salgo sul vagone e torno a casa
e strappò un pezzo dalla bustina, lasciandolo poi lì mentre allontanò verso il bordo della superficie bustina e portatovaglioli.
Prese poi il piattino e lo accostò al pezzetto di carta mancante
- questo sei tu, che ritrovi il mio portafogli, ti rendi conto che nella foto della carta d'identità sono identica a Cecilia, banale ragazza di scuola di cui ricordi casualmente il nome, e destata la tua curiosità decidi quindi di riconsegnarmelo di persona, raccontiamo poi il resto come è andata realmente.
L'espressione concitata di Alice, che si rifletteva negli occhi di Elio, fece sì che quel piano fosse incontestabile, seppur pensato in poco tempo.
Elio annuì, complimentandosi dell'ottimo piano, ed iniziò a sentirsi quasi in colpa per aver ordinato per ripicca al suo posto, dopo aver visto la premura della ragazza nel salvargli la pelle. I due si lasciarono con uno schema dettagliato disegnato su un tovagliolo del bar, che sembrava infallibile, tuttavia l'adolescente preferì aspettare il giorno seguente per cantare vittoria.
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Aquarius
Teen FictionUna serie di avvenimenti insoliti stanno per presentarsi nella vita di Elio, sedicenne riflessivo e timoroso, che vedrà la sua vita rivoluzionarsi dagli alti e bassi dell'esistenza umana. Spesso la risposta alle nostre domande è sotto ai nostri occh...