Voltare la faccia

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- ma cosa cavolo succede? - esordí Cecilia, appoggiando una mano guantata sull'arrugginito tubo di metallo che teneva insieme la giostra.
Alice si sedette debole sull'altalena svuotata poco prima da Elio, aveva gli occhi fissi sull'erba, non capiva cosa avessero tra le mani e l'idea che stesse per accadere qualcosa la faceva tremare come una foglia.

- diglielo subito - disse a bassa voce Elio a Davide, voleva al più presto terminare l'agonia delle ragazze, le quali furono attirate all'appuntamento dal finto allarme riguardo qualcosa che sarebbe potuto succedere.
Davide rapidamente si alzò e disse
- ragazze ferme, prima che vi impanichiate, era una stronzata quella del "sta per succedere qualcosa"
- come scusa? - Alice si destò dal flusso di pensieri
- l'ho detto solo per farvi essere qui oggi, so che non volete risolvere la cosa per questioni vostre, ma adesso ci siamo anche io e lui in questa situazione, non riusciamo a lasciar correre e ci servite inevitabilmente anche voi -
Cecilia si girò come se non avesse sentito nulla dell'ultima parte del discorso del moro e pronunciò a voce semi-alta
- "prima che vi impanichiate"?? Ma sei scemo? - Elio guardava Cecilia con gli occhi sbarrati, non l'aveva mai vista in questi termini - tu non sei normale, ci hai fatto prendere un colpo. Guarda che anche se non dicevi 'sta cazzata saremmo venute comunque - concluse poi portandosi lievemente la mano alla bocca, non era solita dire parolacce tranne in casi estremi, e quello era uno dei pochi.
Anche Alice guardò Cecilia in modo sorpreso, ma in maniera più mite, le piaceva questo lato di lei, si avvicinava più al suo modo di fare, si riconosceva.
Davide rimase inebetito, non si aspettava quella sfrontatezza da parte della bionda, o meglio, se lo sarebbe aspettato dall'altra bionda, e per un secondo pensò di averle confuse di nuovo.
Elio era d'accordo con lo sfogo di Cecilia, dall'inizio si era opposto all'allarmismo inutile che voleva attuare Davide e per giunta credeva sarebbe stato anche fallimentare. Sulla seconda riflessione aveva però torto, avevano abboccato entrambe.

- scusatemi, ma è troppo importante per aspettare voi e quello che volete - la frase gli uscì molto scomoda, da irritare stavolta anche Alice
- ah non volete aspettare quello che vogliamo? perché giustamente non conta niente no?
- ehi io non c'entro niente in sta cosa - tenne a sottolineare Elio - ho pensato anch'io fosse "una cazzata" - e nel dirlo lanciò una fulminea occhiata al volto di Cecilia, che accennò ad un delicato ghigno, era imbarazzata per essere stata volgare ed aveva apprezzato l'ironia del rosso a riguardo.
- non intendevo questo - replicò Davide con gli occhi fissi a terra
- sì vabbe... quindi ci avete chiamato per farci vedere come siete belli? - ormai Alice era partita in quarta, quando succedeva diventava irragionevole e talvolta offensiva.
- dai Alice.. - disse stavolta Cecilia, quasi tirando acqua al mulino del moro
- non ti ci mettere pure tu
- ascoltami, non condivido per niente il modo in cui hanno agito, però fermati un attimo e pensa a come stavamo noi quando è successo quel casino... -
Alice guardò bene negli occhi Cecilia per un momento, si ricordò cosa volesse dire incontrare casualmente una persona identica spiccicata a te che sembrava avere un legame indissolubile nei tuoi riguardi seppur quasi il tuo opposto.
La bionda annuì, fece un sospiro, e chiese pacata
- perché ci volevate qui? -
- vogliamo capirne di più, so che è stato stupido da parte mia farvi spaventare e mi dispiace, ma avevo davvero paura che pur sapendo questa storia tra me e lui l'avreste voluta ignorare -
- chi ti dice che non vogliamo più ignorarla? disse Alice quasi dispettosa, ricevendo da Cecilia una piccola spinta sulla spalla
- dai smettila, non siamo ipocrite...
- no Cecilia
- hanno diritto di sapere
- ma perché? chi sono loro?
- letteralmente le persone che ci hanno fatto incontrare, almeno a lui glielo dobbiamo - indicando visibilmente Elio
- cosa dobbiamo sapere? - chiese Elio serioso ed estremamente confuso
- io ed Alice... beh ci parliamo da allora, ci incontrammo casualmente, qualche giorno dopo la nostra chiacchierata, al supermercato vicino la nostra scuola. Anche se lei non vuole ammetterlo eravamo entrambe scosse e l'unico modo per mitigare il sentimento era di condividerlo, e con chi se non con l'altra?
Si sentivano quasi in colpa ad aver mantenuto i rapporti senza dirlo ai ragazzi, erano ormai diventati un gruppo insolito ma compatto, c'era del gran potenziale tra loro che doveva ancora prendere piede. Inoltre Cecilia era di natura molto limpida e tenere un segreto in quella circostanza le pesava come un macigno.
- quindi anche voi avete voglia di saperne di più? altrimenti non vi sareste più parlate - chiese il moro audace, a volte sapeva rigirare per bene la frittata
- è ovvio che vogliamo saperne di più, ma vedi...- e qui Alice fece cascare tutte le maschere di cui si cingeva per essere il più adulta e sincera possibile - ci sono le nostre vite, le nostre quotidianità, i nostri genitori, le nostre case, gli zii, i cugini, la signora del piano di sotto, tutto quello che conosciamo nella nostra vita diverrebbe niente se si dovesse venire a sapere una cosa del genere. Voi siete realmente disposti a mettere in dubbio tutte le persone attorno a voi nella vostra vita? Stiamo solo cercando di tenere insieme i pezzi, per me sarebbe devastante scoprire che i miei genitori non sono tali, lo stesso immagino per Cecilia. Ad una delle due crollerebbe il mondo addosso, non so se voglio infliggerlo a lei e non so se voglio io stessa questo fardello. -
Aveva parlato a cuore aperto e sembrava davvero onesta nelle emozioni che mostrava, nessuna voglia di apparire o di eccellere traspariva dalle sue parole.
Tutti i ragazzi abbassarono lo sguardo in segno di contemplazione, il discorso di Alice era logico e lineare, eppure qualcosa non andava. Elio rimase pensoso per qualche secondo, per poi chiedere serioso
- ma non hai giá perso tutto incontrando Cecilia?- i ragazzi lo guardarono interrogativi - ...voglio dire... dal momento in cui hai incontrato lei tutte le certezze sono state messe in dubbio, mille domande, mille possibili segreti, queste cose ci sono anche se le ignorate. Se non doveste dir nulla i tuoi genitori, sí rimarrebbero tali, ma in cuor tuo sai bene che potrebbero non esserlo, vivere con questo macigno giorno per giorno, questo non so se ce la farei ad affrontarlo. Mentire spudoratamente agli occhi dei tuoi genitori il giorno della tua laurea, fingendo di non sapere, omettendo una realtà che esiste e di cui hai avuto una prova lampante, Cecilia. Quando avrai il tuo primo lavoro, avrá luogo il tuo matrimonio, avrai un figlio semmai, tutto sarà vissuto con un logorante segreto interiore. Concordo con te che nella vita certe cose forse è meglio ignorarle, lasciarle andare, dimenticarsene, non si potrebbe vivere attaccati a qualunque cosa, sarebbe dolorosissimo, tuttavia sai bene anche tu che questa situazione è qualcosa in più. -
All'udire queste parole le due ragazze dapprima guardavano il suolo, meditabonde ed estremamente scosse, dopodiché volsero lo sguardo l'una all'altra, era come se si parlassero senza proferire parola, cercavano una privacy che non c'era in quel momento. Pensavano che tante delle cose dette dal ragazzo erano tanto vere quanto spaventose, era quel tipo di verità alla quale vorresti voltare la faccia perché troppo straziante, eppure ne capivano a pieno l'importanza, la validità.

- e poi, la teoria delle gemelle/sorelle scambiate non vale piú ormai, qui c'è ben altro sotto. Con la comparsa di Carlo sono cambiate le carte in tavola - si permise di aggiungere Davide, con le spalle alte e l'indice alzato.

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