Due mosse

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Le festività cominciarono e nel pieno del loro corso Elio vedeva dappertutto fotocopie di persone che conosceva, per poi rendersi conto di star immaginando tutto. Era entrato in una specie di frenesia di riuscire a trovare una soluzione allo strano avvenimento dei sosia, ma senza mai successo. Molto spesso erano solo persone che si somigliavano vagamente, altre volte addirittura erano solo vestite in modo simile a persone che Elio conosceva. Una delle mattine di festa difatti Leonardo, avendo dimenticato un ingrediente importante per la realizzazione del pranzo, chiese ad Elio di scendere a comprarlo. All'entrata del supermercato vide un ragazzo somigliante vagamente al fratello, così, preso dalle vicissitudini e dall'euforia, addirittura lo fermó
- Angel...- e subito si interruppe capendo l'errore - ...scusami -
- tranquillo - replicò gentilmente lo spilungone.
Covava dentro di sé un senso di responsabilità altissimo, credeva che lo sviluppo della storia lo detenesse lui nelle sue mani e che dovesse agire in modo attivo com'era successo con Carlo, anziché farsi cercare come con Alice. Questa paranoia era in perfetto contrasto con il sentimento di inutilità che invece contraddistingueva Elio e tutta la sua generazione. Difatti se da un lato si sentiva un elemento chiave, dall'altro pensava di non c'entrare proprio nulla con la storia, dato che non era lui ad avere un sosia, non era a lui che stava cambiando la vita e non era lui a vivere quelle sensazioni profonde di connessione.
Passarono le feste con rapidità e modestia, come degli ospiti che non creano disturbo, ed i ragazzi si rincontrarono a scuola a inizio anno.
Alcuni di loro provarono ad indagare sulla propria genealogia durante pranzi di natale, a tavola coi parenti, facendo domande sulla propria famiglia e sulle proprie discendenze, ma nessuno si spinse oltre. Per tutti la situazione sembrava tanto curiosa quanto infattibile da comprendere, troppe erano le domande e troppo complesse le possibili soluzioni per ragazzi di comunque 16 anni. Finì che per i festeggiamenti queste vicissitudini passarono in secondo piano, per tutti tranne che per Elio.

A gennaio, Elio e Davide ripresero la solita routine composta da giri in metro e studio matto e disperatissimo per le verifiche di inizio anno, ma di diverso c'era che adesso, praticamente ogni giorno, Cecilia salutava Elio e lui ancora non poteva crederci.
Cecilia non aveva mai notato piú di tanto Elio prima della circostanza particolare nella quale capitò. L'aspetto di Elio, per quanto "eccentrico", dati i capelli rossi e ricci ed il naso pronunciato, non attirava mai nessuno, perché l'atteggiamento schivo ed introverso aveva spesso messo in ombra anche i suoi pregi migliori.
La ragazza pensava che era uno molto sveglio e ne apprezzava la sensibilità, assente nella maggior parte dei ragazzi della sua età. Non credeva potesse essere anche cosí d'accordo con lui in certe situazioni, e perciò lo stimava molto.
Dal canto suo Elio ne ammirava l'altrettanta consapevolezza che Cecilia aveva di sé, era una ragazza che si autoanalizzava spesso, proprio come faceva anche Elio, e quest'ultimo credeva che ciò rendeva le persone piú capaci di comprendere anche gli altri. Bisogna avere un occhio dentro sé stessi ed un altro fuori, verso gli altri, diceva.
Durante uno dei progetti dopo scuola che si tenevano a metà gennaio, Elio si trovó in difficoltà alla vista della sua compagna di banco storica, Anna, che per qualche strano motivo gli sembrava diversa dal solito, come fosse cresciuta durante le vacanze natalizie, o come se in generale avesse cambiato maniere di agire, credeva fosse perché semplicemente non portava più gli occhiali ma avesse messo le lentine, ma era più di quello. Cercava di parlarle come una volta ma tante cose lei sembrava averle dimenticate ed era come se avesse lasciato indietro la timida e discreta amicizia che si era creata tra loro. Il ragazzo ci rimase visibilmente male tanto da non sedersi accanto a lei durante le lezioni bensí di fianco a Davide, il quale era stato costretto a partecipare anch'egli al progetto.
Durante una delle lezioni Anna si accomodó di fianco al suo ex ragazzo, il quale stranito ne rimase piacevolmente colpito, la loro storia, da quello che Elio sentiva ogni giorno dai pettegolezzi della ragazza, era finita perchè fu lei a lasciare lui, perché non le bastavano le attenzioni che le dava.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 23 ⏰

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