Quello che successe dopo

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Era finita anche quell'ennesima edizione, ed io sentivo una forte malinconia attanagliarmi lo stomaco, avevo come la sensazione che le mie interiora si stessero ripiegando su loro stesse e che di li a poco avrei rigettato tutto quello che avevo precedentemente mangiato. Odiavo il momento dei saluti, avere gli occhi velati di lacrime e il cuore immerso in una tristezza che sarebbe durata fino all'edizione successiva. Nonostante fossi veramente indaffarata e avessi diversi programmi da gestire e portare avanti, la fine di Tu Si Que Vales era sempre la più dolorosa di tutte ed in cuor mio sapevo bene il perché. Il motivo di quella forte malinconia sostava nelle mani di una donna dagli occhi scuri, che da qualche tempo viveva nel mio cuore e nella mia mente. Lei che era parte di ogni mio pensiero, senza la quale io non sapevo di che vivere, il cui amore mi nutriva mente e corpo. Ogni battito del mio cuore urlava il suo nome, ed io non potevo ne volevo fermarlo. Sabrina era accanto a me e ci dirigevamo mano nella mano ai nostri camerini, il che sanciva la fine definitiva di quella incredibile nottata. Mi girai scrutando la figura che mi camminava di fianco, e non una parola era uscita da quelle labbra, che per una logorroica come lei era davvero strano.

"Hei Amore, che hai?" le chiesi fermandomi all'improvviso nel bel mezzo del corridoio, portando due dita sotto al suo mento, accompagnando i suoi muscoli e aiutandola ad alzare il capo chino. I suoi occhi si incatenarono ai miei, ed io subito notai una singola lacrima solcarle la guancia sinistra. Mossi il mio pollice raccogliendo quell'unica lacrima, e lasciai la mia mano li ad accarezzarle il volto.

"Ti va di dirmi cosa ti prende, eh bimba" le dissi con tono dolce, tono che avevo solo in sua presenza, perché lei era l'unica che meritava di vedere quella parte di me, parte che io tentavo con tutta me stessa di tenere nascosta.

"Ma niente Marì, o' sai come sò" la sua voce spezzata mi intristì, e sentì come se il mio cuore, in quell'esatto momento, fosse stato stretto in una morsa, e faceva male, tanto male. La fissai per qualche secondo, trattenendo la mia voglia di baciarla li, perchè anche se gli studi era ormai quasi deserti, qualcuno avrebbe potuto vederci e noi non potevamo permetterci di essere scoperte.

"Certo che so come sei, ti conosco più di quanto tu conosci te stessa. Ma non so leggere nella tua mente, e so di sicuro che queste tue lacrime non solo solo per la fine del programma" dissi, abbozzando un sorriso, e ricordando a me stessa che si la conoscevo molto bene, e che amavo ogni parte di lei, anche quella che poteva sembrare meno meritevole di amore.

"Ho paura" mi rispose lei, mentre le lacrime cominciarono a scendere copiosamente dai suoi occhi incantevoli. "Ho paura di rompere quest'idillio che c'è tra noi, non ci vedremo più così spesso e questo mi spaventa. Tanto" continuò lei con la voce ormai rotta dal pianto, e cercando di nascondere le sue lacrime ormai evidenti. Si era girata di spalle, così decisi di circondarla con le mie braccia e premere il mio seno contro la sua schiena. Le spostai i capelli da un lato, lasciando libero un orecchio e mi avvicinai a lei, se mai fosse possibile essere più vicine di quello che noi eravamo in quel momento.

"Non mi allontanerò, ne permetterò a te di allontanarti. Io ti amo Bri, non sai quanto. Stare senza di te mi fa sentire vuota" le sussurrai, mentre mi accingevo a baciarle il retro dell'orecchio. La senti ridere, una di quelle risate che ti scalda il cuore, e che era in grado di illuminare ogni giorno scuro. Scesi con i miei baci fino al suo collo, e decisi di morderlo leggermente prima di baciarlo. Sentì un brivido corrermi lungo la schiena, ed evidentemente quel gesto ebbe un effetto simile anche su Sabrina, perchè la vidi percorsa da un piccolo spasmo. Lei si girò lentamente tra le mie braccia, e noi ci ritrovammo vicine, a solo pochi respiri di distanza. Le mie mani, che prima erano salde intorno alle sue spalle, ricaddero sui suoi fianchi e le sue, che qualche secondo prima ricoprivano e stringevano le mie, circondarono il mio collo. Rimanemmo così qualche secondo, occhi negli occhi e cuori che battevano all'unisono.

Dietro le quinteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora