C'è posta per te

575 24 4
                                    

Sabrina's POV

Le mie unghie tamburellavano distrattamente sul grande tavolo in mogano scuro, mentre attendevo che la persona dall'altro capo del telefono rispondesse a quella chiamata. Il mio sangue bolliva di rabbia facendomi mordicchiare distrattamente il labbro inferiore, causando la fuoriuscita di piccole goccioline di sangue il cui sapore ferroso invadeva le mie papille gustative. A tenermi compagnia solo il rumore della televisione, sulla quale continuavano a susseguirsi le immagini della biondina.

"Hei Amore" sentì finalmente dall'altro capo del telefono, mentre il nervoso che stavo cercando di placare mi invase come un fumo nero all'udito di quelle parole. Come poteva essere così tranquilla dopo quello che aveva combinato, come poteva aspettarsi che tutto quello mi stesse bene.

"Non chiamarmi così, non sei nella posizione" gettai io di botto, mentre un leggero grugnito arrivò alle mie orecchie. Maria sapeva bene a cosa mi riferissi e sapeva bene che quella chiamata sarebbe arrivata, presto o tardi.

"Dai Bri non fare così" disse lei con voce sconsolata ama divertita allo stesso momento, mentre il mio cuore cavalcava l'onda della rabbia. Sapevo bene che presto mi sarei pentita delle azioni o delle parole dette in quel momento, ma il mio carattere fumantino non mi permetteva di fare altrimenti.

"E cosa dovrei fare allora, lasciarti fare ancora la scema con altre donne" le risposi io con tono alto e rabbioso, mentre mi alzavo dalla sedie e incominciavo a camminare in giro per casa. Quel movimento ripetitivo mi dava conforto, ed era in grado di placare, almeno in parte, il mio animo. Ma in quel momento nulla sembrava capace di placarmi, al contrario tutto aumentava il fuoco della mia anima incendiamomi ancora di più di rabbia.

"Non stavo facendo la scema, era una situazione particolare. Stavo solo cercando di difendere quella ragazza" si difese Maria cercando di spiegarmi le immagini che poco prima avevano scatenato in me un forte senso di gelosia. Sentimento che per giunta io avevo solo con la bionda, perchè mai in vita mai avevo provato qualcosa di così forte e profondo da spingermi ad essere così possessiva.

Decisi di non risponderle perchè sapevo che dalle mie labbra sarebbero uscite solo parole crude e taglienti, ed io non volevo di certo ferire mia moglie. Che poi moglie non era, eravamo solo legate da una promessa del cuore e da un sommario scambio di anelli fatto in un momento di debolezza per entrambe. Ma tutte e due sapevamo che il nostro amore, così come il nostro legame, andava oltre un certificato in comune.

"Senti Marì non me pija in giro, ce conoscevo da vent'anni e stiamo insieme da dieci, su" le dissi io ammonitoria mentre la mia rabbia si trasformava in tristezza. Vivevo con la costante paura di perderla, con il terrore che lei un giorno non mi guardasse più con gli stessi occhi o che addirittura preferisse qualcun'altra, magari più giovane e bella, a me.

Non ne parlavo spesso ad alta voce perchè molte volte lei mi aveva ripetuto quanto io fossi importante per lei, e che mai, per nessun motivo al mondo, avrebbe preferito altre a me. Ma vederla con quella giovane donna, addirittura sentirla mentre la difiniva "la mia ragazza" mi aveva davvero mandata in bestia, liberando così tutte quelle pare che solitamente tenevo rinchiuse in un piccolo angolino del mio cervello. 

"Aspettami li, sto arrivando" fu l'unica cosa che disse Maria, prima di chiudere la telefonata. I messaggi o le chiamate che feci in seguito, dove le intimavo di non venire almeno per ora a casa, furono inutili. E, dopo appena una decina di minuti, sentì tuonare il citofono e mi affrettai a rispondere. Infondo ero impaziente di vederla, le litigate a distanza non erano mai state il mio forte. Preferivo di gran lunga le discussioni faccia a faccia, dove ero capace di decifrare anche le sue emozioni e capire tutto ciò che lei mi taceva. 

Aprì la grande porta color mogano e mi ritrovai davanti la biondina, i capelli leggermente sfatti e il respiro irregolare. Si era sicuramente fatta tutte le scale di corsa, me lo testimoniavano le sue mani poggiate sulle ginocchia piegate, come se quello potesse aiutarla ad immagazzinare più aria nei polmoni, che erano appena stati sottoposti ad uno stress senza eguali.

La feci entrare in casa, attendendo che il suo respiro si calmasse cosicché lei potesse rispondermi o ribattere. Vidi piano piano che i suoi respiri si facevano regolari, mentre riconciava a respirare con il naso, e non più con la bocca. 

"Allora?" le chiesi io interrogativa, chiedendole silenziosamente spiegazioni sia per le azioni che era state causa del nostro litigio, sia della sua improvvisa venuta. Maria muoveva nervosamente la gamba tamburellando il piede sul pavimento, mentre le sue mani strusciavano sulle sue cosce. 

"Bri dai, mi dispiace per la tua reazione non era quello il mio intendo" mi rispose lei alzando finalmente i suoi occhi su di me, ed incastrandoli ai miei. Sapevo che lei voleva solo proteggere quella ragazza e mostrare al mondo da che parte stare, ma quel suo flirtare mi aveva turbata, sconvolta come solo le sue azioni sapevano fare. Lei era ciò che avevo di più caro, non volevo perderla ma temevo che potesse sfuggimi dalle mani come onde del mare, destinare ad infrangersi per brevi periodi contro le rocce della costa. 

"Ho paura di perderti" le risposi io mentre una lacrima si liberava dalla stretta morsa delle mie ciglia, premute insieme per non mostrare debolezza. Ma lei era Maria, l'ammore mio, e con lei io potevo permettermi di essere debole, potevo esternare i miei sentimenti senza timore di essere giudicata. La vidi alzarsi lesta dal divano, per poi avvolgermi con le sue braccia. Il calore del suo corpo calmò immediatamente il mio cuore, ed io lasciai che i miei muscoli si rilassassero al suo tocco. 

"Non vado da nessuna parte amore, sono qui con te sempre" mi disse lei prendendo a compiere dei cerchi immaginare sulla mia schiena. Il mio viso era premuto nell'incavo del suo collo, e il suo profumo mi invadeva le narici. Lei era casa, un luogo sicuro nel quale potevo spogliarmi delle mie maschere e mostrarmi per ciò che ero. 

Lacrime copiose presero a scendere dai miei occhi, mentre il mio respiro veniva interrotto da flebili singhiozzi. Il mio corpo tremava, invaso da spasmi. Mi senti trascinare e mi accorsi che la biondina stava conducendo entrambe le nostre figure sul divano grigio del salotto, ed io glielo lasciai fare. Si stese per prima e poi mi trascinò su di se, facendomi poggiare il mio capo sul suo petto. Sentivo il suo cuore battere e percepivo il movimento della sua cassa toracica ad ogni respiro. Mossi le mie mani per congiungere alla sue e le abbandonai sul suo ventre, lasciando che si unissero in un groviglio indissolubile. 

"Non volevo insinuare nulla, mi dispiace" le dissi io piano senza voltami ad incrociare il suo sguardo, e lasciando che i miei occhi vagassero dalle gambe esili di Maria agli arredi della stanza. 

"Lo so, vieni qua" disse lei, e fu solo allora che io abbandonai quella posizione mentre lei mi trascinava a cavalcioni sul suo corpo. Catturò le mie labbra in un bacio mentre le mie mani si unirono alle ciocche dei suoi capelli biondi e le sue si poggiavano sui miei fianchi, in una presa talmente salda che sembrava temesse in una mia fuga. 

Chiesi un contatto maggiore facendo poi scontrare le nostre lingue che causarono dei gemiti da parte di entrambe, mentre il bacio si faceva sempre più vigoroso. Senza fiatare Maria si mise dritta per poi prendermi in braccio ed alzarsi dal divano. Mi portò in camera da letto facendomi stendere sul materasso, proprio sotto di lei. 

"Lascia che io mi prenda cura di te" mi disse mentre scendeva per lasciare dei baci lungo il lato destro del collo. Ed io così feci, mi abbandonai alle sensazioni che le sue mani e la sua bocca mi davano lasciando che fosse lei a condurre il gioco. 

Ciao people spero apprezziate questo scritto. Sto scrivendo un'altra storia, fatemi sapere cosa ne pesate di entrambe. prometto di essere più attiva possibile. A presto, lady. 

Dietro le quinteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora