LOKI
"Com'è lei?"
Il mio sguardo vola su Edward, che la maggior parte delle persone considererebbe il mio migliore amico – il mio unico amico. La verità è che non ho amici, perché le amicizie sono fallaci e spesso una perdita di tempo. Tuttavia, è il mio più stretto confidente e l'unico di cui mi fidi abbastanza da tenere al mio fianco. Il fatto che sia un generale dell'esercito del re è un vantaggio perché gli consente di accedere a tutto ciò che mi potrebbe occorrere senza attirare l'attenzione sul fatto che sono io quello che ne ha bisogno.
La sua corporatura snella è distesa sulla sedia dall'altra parte della stanza, i suoi capelli biondi gli ricadono sulle sopracciglia. Abbasso lo sguardo sul pesante tavolo di legno, continuando a strofinare la carta di riso che ho tra le mani per assicurarmi che il contenuto sia ben avvolto prima di sigillarla coi bordi di gomma.
"Era..." Faccio una pausa, sfregandomi le dita per rimuovere i residui appiccicosi della marijuana. Ho ancora dei piccoli frammenti di quei boccioli verdi attaccati alla pelle. "Mediocre."
Mi siedo, prendo un fiammifero e lo sfrego contro il bordo ruvido della scatola marrone chiaro di Lucifer, prima di immergere il mio sguardo nel brillante bagliore arancione della fiamma. Mi paralizza la mente mentre la guardo bruciare il bastoncino di legno, e il calore diventa sempre più intenso quando mi sfiora contro la pelle. Sposto la fiamma verso l'estremità della sigaretta e inalo prima di permettere al fuoco di spegnersi.
"La sposa di Thor Odinson è 'mediocre'?" Edward ridacchia.
Mugugno, tornando con la mente alla ragazza che ha varcato oggi i cancelli del castello, con gli occhi spalancati e i capelli selvaggi, apparentemente così desiderosa di compiacere. Mi ha irritato con il suo docile sorriso e il modo in cui ha sbattuto le ciglia rivolgendosi a Thor.
Ma non è stato mio fratello a tingerle le guance di rosa.
"A corte gira voce che sia davvero una bellezza," continua Edward.
"I miei standard sono molto più alti di quelli della corte," rispondo. Alzo le gambe per appoggiare i piedi, e i miei stivali neri si schiantano sul tavolo quando incrocio le caviglie. "È piacevole da guardare, ma priva di qualunque utilità come tutti loro."
"Cosa vi occorre oltre alla bellezza?" Edward fa spallucce. "Qualche conversazione impegnata?"
La mia sedia si reclina sulle gambe posteriori finché non mi ritrovo a fissare le trame sul soffitto. Sento freddo, anche se c'è un fuoco che scoppietta nell'angolo della stanza. O forse è solo l'interno del mio corpo - dove un tempo risiedeva il mio cuore – ora cavo e carente, e quel dolore sordo che desidera ardentemente il caos solo per vederlo bruciare.
Mi porto lo spinello alle labbra, inspiro e il fumo mi scorre giù per la gola e nei polmoni, fornendomi una serenità che i miei nervi non provano mai senza. "Edward, è estremamente preoccupante per me che tu sottovaluti le astuzie di una donna. Sono serpenti travestiti da pecore. Tienilo sempre a mente."
Increspa le labbra, le sue sopracciglia si sollevano e la spina dorsale si raddrizza, quasi come se l'avessi offeso. "Siete sempre stato melodrammatico."
Soffio un pennacchio in aria. "Ho sempre avuto ragione."
La stizza mi irrita lo stomaco per la sua lingua lunga, ma rimproverarlo richiederebbe un'energia che non ho, quindi per ora decido di accantonare la questione; la ritirerò fuori più tardi, quando sarò dell'umore giusto. In questo momento, preferirei che se ne andasse.
Non sono mai stato uno che brama ardentemente la compagnia altrui. Forse è perché, fin da bambino, si sono sempre accorti tutti quanti che sono un po' diverso, per quanto cercassi di conformarmi.
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MISCHIEF
FanfictionTanto tempo fa, un re ci ha lasciato. Due figli aveva avuto: un reietto ed uno amato. Ma per poter salire sul trono a regnare Il grande aveva un dovere: una sposa da trovare. E visto che il minore era un bruto ed un villano Fu detto a quella sposa d...