TU RESTA LA STESSA, LA STESSA DI SEMPRE❣️

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NICCOLO' POV

Ho appena concluso la telefonata con Eleonora e dire che sono sopraffatto dagli impegni è poco. Il tour inizierà tra tre settimane e, oltre a restare chiuso in studio per la maggior parte del giorno, devo anche adempiere ai miei doveri di padre e compagno. Sono frustrato, stanco e con la mente altrove. Non pensavo che avere tre figli adolescenti sarebbe stato così complicato. E' difficile gestirli, ognuno di loro ha dei bisogni, personalità differentI e, cercare di essere presente in egual misura per tutti è estremamente difficile.

Non so esattamente quando sono cresciuti così, il giorno prima li avevo tra le braccia e quello dopo erano ormai grandi e pronti a spiccare il volo da soli. Inutile dire che la più complicata da capire e comprendere è Beatrice, è davvero una sfida continua tutti i giorni. Non so se sarò mai all'altezza del ruolo di padre ma cerco di mettercela tutta per essere quello di cui hanno bisogno, un rifugio da cui tornare sempre e nel quale potersi riparare durante i momenti più bui della loro vita. 

Quando nacque Alessandro Gabriele avevo un'estrema paura di non riuscire a dare le giuste attenzioni a tutti, infondo io ho solo due braccia e loro sono tre..come potrei mai riuscire ad accoglierli tutti insieme?! Questa era la domanda che mi rimbombava nella testa quando venne al mondo, ma capii subito che ce l'avrei fatta sempre perchè sono i miei figli, a loro basta che io sia presente.

"Ao Nic che stai a fà? Devi finì de provà Alba" 

"Cocco devo annà a prenne Ale a scuola e portarlo a calcio, Ele è a lavoro" 

"Ma avevi detto che sarebbe annata lei e potevi sta qua tutto er pomeriggio" sbuffo, è vero avevo detto che non avevo impegni perchè speravo che la mia fidanzata avrebbe trovato un'altra soluzione ma purtroppo non è stato così.

"Me sbajavo, daje su è dalle 6 de mattina che semo qui. Tutti a casa mo, domani se recupera" 

"Avete sentito er principe degli stadi?! Pomeriggio libero, corriamo prima che cambi idea" ridacchio divertito sentendo Adriano rivolgersi ai nostri altri collaboratori che non esitano nemmeno un istante a lasciare la stanza pronti per godersi la giornata.

"Voi due venite co me?" chiedo rivolgendomi ai miei amici sperando in una risposta affermativa. Si scambiano uno sguardo complice e subito accettano, quando c'è di mezzo il calcio non sanno mai dire di no.

Ci dirigiamo a passo spedito verso la mia auto e poco dopo ci troviamo immersi nel traffico della capitale. Picchietto distrattamente un dito sul volante e canticchio sottovoce delle parole che mi girano per la testa da qualche giorno. Devo assolutamente metterle nero su bianco, nella mia testa già ho anche la melodia.

"Che te prenNe?" giro la testa verso Adriano e faccio spallucce, fin quando non l'avrò conclusa non dirò nulla, voglio che sia una sorpresa per tutti.

"Niente Adrià..a proposito, dov'è che hai portato Federica la scorsa settimana a cena?" 

"Al ristorante novo che ce sta in centro vicino ar Colosseo, andatece solo se volete spenne 'n rene" scoppiamo tutti a ridere e penso che potrei portare Eleonora per la famosa cena che le ho promesso questo sabato.

"E' bono vè?"

"Manco te lo sto a dì"

"Ce vojo portà Ele sabato" mi guardano tutti con gli occhi spalancati, sanno che lei non è affatto per quei posti raffinati e chic, tutt altro. Preferisce decisamente una pizza in riva al mare o una trattoria poco conosciuta.

"Che te devi fà perdonà Moricò? Che hai combinato?" alzo gli occhi al cielo mentre parcheggio fuori dalla scuola di mio figlio spegnendo l'auto.

"Ma perchè pensate sempre male voi due? Che posso avè fatto? Sto sempre co voi in studio a provà e ad organizzà e cose pe il tour"

QUEL FILO CHE CI UNISCE 2 - ULTIMO (Niccolò Moriconi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora