Taylor
"Non avrei mai creduto di potermi definire felice nel giorno di Natale, Taylor Rivera" confida, mentre siamo accoccolati sulla poltrona di pelle dell'attico che Jeffrey aveva affittato per lui. Nate si è ricordato che era prenotato per una settimana, perciò, con la scusa che avremmo portato Rick e Rock a fare una passeggiata, ci siamo rifugiati qui... d'accordo la verità è che ci siamo stuzzicati troppo pericolosamente durante il pranzo e non vedevamo l'ora di spogliarci e desiderarci come abbiamo fatto tutta la notte scorsa. Fuori nevica, a quanto pare, è arrivata la tempesta prevista, e noi stiamo rendendo ancora più magica di quanto non sia già questa giornata, coccolandoci e scaldandoci al bagliore del fuoco che crepita accanto a noi, un suono tanto rassicurante quanto soporifero - infatti, i golden retriever si sono appisolati sul tappeto ai nostri piedi. Entrambi abbiamo sul volto e sul corpo i segni, i colori di una passione appena consumata.
"Potrei definirmi responsabile in parte di questa felicità, Nate Hale?" chiedo distesa su di lui. Lo provoco mordendogli il labbro inferiore. È incredibilmente sexy mentre sorseggia il vino con una mano, sul viso quell'immancabile fossetta scavata dal ghigno illegale e un dito che mi sfiora la schiena sprigionando un brivido ad ogni suo passaggio.
"Direi interamente" dice con voce roca, un altro brivido. Nate prende in ostaggio le mie labbra per un bacio frenetico e intenso che mi spinge a stringermi ancora di più a lui.
"Non mi hai ancora detto cosa significa questo" dico indicando il tatuaggio su cui provvedo a far affiorare le mie labbra, sul lato destro del petto.
"L'ho fatto per coprire la cicatrice... il morso di uno squalo. Sono le ali di fuoco di una fenice, significa rinascita" spiega, osservandolo. Lo guardo scettica.
"È una storia che racconti di solito alle ragazze per farle innamorare di te? Del portentoso e avventuriero Nate Hale?" lo incalzo.
"Magari... toccalo" suona come un imperativo e prima che possa farlo da sola, mi prende la mano con la sua e la porta su quel punto. Sotto il polpastrello, avverto i segni della cicatrice, la pelle è stata ricucita.
"Ma..."
"Facevo surf, ai Caraibi... mi sono spinto troppo in là e... sono stato punito. Per fortuna mi hanno aiutato in tempo... incredibile no?" dice con quella sua insufficienza, tipica di chi la vita l'ha sfidata più volte, anche pericolosamente, come se fosse normale.
"E... surfi ancora?" chiedo incuriosita e al tempo stesso intimorita da lui.
"Sì... quando posso..." risponde e scosta, delicatamente, una ciocca dal mio volto per fermarla dietro l'orecchio. Mi incanto ancora a guardarlo, nella sua perfezione, e mi sembra un sogno vivere tutto questo, così intensamente, in poco tempo, con un ragazzo che a malapena conosco... eppure dicono che esistano delle persone con cui basta uno sguardo per capirsi, per riconoscersi. Una scarica elettrica, ancor prima che si scambino futili, inutili, semplici parole, per capire che siano fatte della stessa materia della tua anima, della tua stessa carne. Ed io mi sento fatta della stessa materia, della stessa carne di Nate. O forse voglio solo crederlo. Sorride. Distoglie lo sguardo da me.
"Che c'è?" lo incalzo.
"È assurdo come la mia vita sia cambiata da un giorno all'altro..." dice con tono suadente, così suadente e... dolce che mi sembra di riconoscervi solo lontanamente la persona scontrosa, burbera e insensibile che ho incontrato qualche giorno fa.
"E ti spaventa?" chiedo sollevandomi. Raccolgo il vestito che era caduto a terra nella foga di privarci dei nostri indumenti e sorseggio quel che resta del mio calice di vino.
"Mi elettrizza" sussurra sul mio collo, Nate è alle mie spalle. Con un gesto deciso mi libera del lembo di vestito appena infilato e mi fa ricadere sul sofà. Si posiziona sopra di me.
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È di nuovo Natale a New York
ChickLitTaylor Rivera ama New York e la ama ancora di più a Natale. Nate Hale, fotografo freelance professionista, ha lasciato New York da tempo, la odia e la odia soprattutto a Natale. Ma è costretto a tornarci, ogni anno, quando Jeffrey, direttore del The...