Capitolo 23

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Rimaniamo un po' di tempo lì fuori a guardare le stelle mano nella mano e io appoggiata al suo petto pensando che se questo non esiste paradiso migliore di questo.
"Credo sia ora di risalire, ormai saranno arrivati i nostri ordini"
Un po' a malavoglia e senza rispondere mi alzo e aspetto che si alzi anche lui per andare insieme.
"Ma cosa hai ordinato?"
"Ora vedrai"
"Lei è troppo misterioso, signore" ride un po' e mi trascina dinuovo su per le scalette e poi dentro la sala.
"Avevi ragione, sono arrivati" e come prima mi scosta la sedia per farmi sedere.
Magiamo tranquillamente e anche se non ho idea di cosa sto mangiando, non faccio domande perché è delizioso.
Nel frattempo il cameriere è già passato come minimo sette volte per versare del vino e domandare se avevamo bisogno di qualcos'altro.
Arriviamo relativamente veloci al dolce, dove, sempre senza aver ordinato, mi ritrovo una mini torta di compleanno con una candelina sopra.
"Buon compleanno piccola"
"Aw grazie" ho un sorriso da un orecchi all'altro, giuro.
Ma non tanto per la torta, perché so che ho lui, con la sua dolcezza, la sua in pertinenza, la sua testardaggine e tutti gli altri difetti e pregi che ha.
"Allora, esprimi un desiderio"
Soffio sulla candelina e poi guardo Josh come se il mio desiderio si fosse già avverato.
Abbasso un attimo lo sguardo sulla torna e noto un piccolo particolare, manca un po' di panna su un lato e indovinate dov'è quella panna?
Esattamente sul bordo delle labbra di Josh e io scoppio a ridere come una bambina a quell'immagine.
Mi guarda confuso e non riuscendo a smettere di ridere dico in modo non troppo comprensibile "B-e-c-c-a-t-o" e gli faccio notare la panna che ha sul viso.
Comprendendo inizia a ridere anche lui e ci vogliono pochi minuti prima che la smettiamo e decidiamo di prendere fiato e mangiare la torta.
Finita di mangiare la torta, che si tagliava solo in due pezzi, ci dirigiamo verso l'uscita.
"Ti va di andare al mare?"
"A quest'ora? Josh sono le 23 ora"
"Siamo vicini, il viaggio sarà corto, dai" sbuffo.
"Okay"
"Ti va di camminare anziché prendere la macchina, dovrebbero essere solo 9 km...uno più uno meno"
"Stai scherzando vero?" faccio un passo indietro, non voglio fare 9 km con i tacchi.
Scoppia a ridere e prendendomi dai fianchi mi attira a se e spostando dinuivo l'insistente ciocca di capelli che mi ricade sugli occhi e guardandomi intensamente sorridendo ancora.
"Hai degli occhi bellissimi, sai?"
"Beh modestamente, sono la fine del mondo" una piccola risatina tradisce la mia "serietà" e lui mi accarezza il viso sorridendo e guardandomi come se fossi la cosa più bella che possa esistere sulla terra e ciò mi fa sorridere.
"Dai andiamo" e inizia ad incamminarsi verso la macchina.
...
"Avevi ragione, c'è voluto poco ad arrivare"
Ora stiamo camminando al chiaro di luna sulla spiaggia, mano nella mano.
Arriviamo a degli scogli e pensando la stessa cosa ci andiamo a sedere lì sopra.
Cerco di non scivolare, visto che il mio equilibrio non è dei migliori anche se ho tolto i tacchi ma alla fine riesco a non cadere e sedermi accanto a lui.
"Allora, andata bene questa giornata?" mi guarda in silenzio, in attesa di una mia risposta e io inizio a pensare a oggi.
È stata la prima cosa che ho visto questa mattina, quindi la giornata è iniziata bene.
Ed è continuata bene, fino a quando non ho litigato con Sara, ma dopodiché non ha fatto altro che migliorare...grazie a lui.
Ma non ammetterei mai che il motivo per cui è stata stupenda è che la maggior parte del tempo c'è stato lui quindi opto per un semplice "Si, è andata bene"
Per un po' il silenzio si fa spazio tra di noi e mi da il tempo di mettere le carte in tavola.
Ripenso alla litigata con Sara, forse aveva ragione.
Dovrei chiedergli se ha davvero lasciato l'altra ragazza e non dare tutto per scontato, ma forse potrei rovinare tutto chiedendolo.
Potrei rovinare questo momento perché potrebbe pensare che non mi fido abbastanza di lui.
Ma alla fine il 15% di me è talmente curioso di sapere se l'ha lasciata o no...
No, devo fidarmi di lui.
Non posso rovinare tutto ora che mi ha anche detto che mi ama.
Ma se fosse come con Federico?
Potrebbe star mentendo, inventando tutto solo per ottenere qualcosa da me.
No okay, ora mi sto facendo davvero troppe paranoie.
Non può essere così, NON DEVE ESSERE COSÌ.
Ha detto di amarmi, ha fatto tutto questo per me e io devo solo fidarmi per quanto lo possa trovare "difficile" devo farlo.
Non posso temere che qualcuno voglia farmi del male per tutta la vita.
"Emily...mi stai ascoltando?" la sua voce mi riporta alla realtà, non mi ero nemmeno accorta che stava parlando.
"Scusa, dicevi?"
"Stavo pensando se ti andava un gelato"
Sarà anche l'una di notte ma non è poi troppo una cattiva idea.
Mi alzo decisa e incontro il suo sguardo confuso dal mio gesto impulsivo, ma non so resistere al gelato.
"Allora, che aspetti ad alzarti?"
Ride sonoramente e si alza anche lui superandomi, arrivando prima di me ai piedi degli scogli.
Invece io scendo con cautela per non cadere, ma ovviamente ho sperato troppo.
Viste le mie agilità scivolo felicemente da uno scoglio e cado in acqua.
Poco dopo sento delle mani afferrarmi e portarmi sopra il livello dell'acqua.
"Tutto okay? Ti sei fatta male?" josh mi guarda per metà divertito e per metà preoccupato.
"No no, sto bene"
Josh inizia a ridere e prendermi in giro per il mio fantastico equilibrio e mi porta in braccio sulla spiaggia.
Rabbrividisco all'arrivo di un'ondata di gelido vento, che prima trovavo confortevole e rinfrescante.
"Credo che sarà meglio cambiarsi prima di andare"
"Lo dici come se alle due potessimo trovare un negozio deve prendere qualcosa per cambiarci"
Inizia a camminare, tenendomi ancora stretta a se, fino ad arrivare alla sua macchina e aprire il portabagagli.
"Non sarà un negozio, ma dovrei avere qualche felpa che ogni tanto dimentico qui" e mettendomi giù inizia a cercare un po'.
"Tieni puoi mettere questa, avrai meno freddo" e mi passa una maglia blu abbastanza pesante, anche se a maniche corte.
La metto sopra il vestito e nel frattempo lui si cambia la camicia bagnata che aveva con una maglietta bianca e che lascia intravedere delle macchie di inchiostro.
"Hai dei tatuaggi?" e alzo un sopracciglio.
"Si...un paio" fa spallucce e chiude il portabagagli lasciando al suo interno la camicia e la cravalla.
Ho sempre amato i tatuaggi e ricordo che alle medie con Camilla parlavamo di tutti quelli che ci saremmo fatte da grandi e che il primo sarebbe stato insieme.
"Vuoi vederli?" chiede voltandosi verso di me e io annuisco.
Si togli la maglia mostrandomi tutto l'addome ricoperto di tatuaggi e anche due o tre sulla schiena.
Li traccio con il dito e mi meravigliandomi per quanto sono belli.
"Tu invece hai solo questo?" e indica il tatuaggio sul braccio.
"Per ora si, ma vorrei farne degli altri" dico un po' timidamente.
Di solito nessuno vuole sapere sei vorrei dei tatuaggi, apparte Cami, perché a nessuno piacciono, pensano che sia una cosa inutile e dannosa.
"Magari il prossimo lo faremo insieme" e sorridendo mi da un veloce bacio.
"Sai mi piace vederti con questa maglia" e prendendomi dalla vita mi avvicina di nuovo a se, come se avermi anche a un metro di distanza lo faccesse impazzire.
Ormai a pochi centimetri da lui mi ricordo di dover rientrare prima di domani mattina "Credo di dover tornare a casa"
"Se proprio devi" e senza aggiungere altro entriamo in macchina.
"Prima però devo prendere una cosa a casa, va bene se facciamo una piccola sosta?" mi chiede facendo la faccia da cucciolo.
"Okay, ma non metterci le ore"
In viaggio è lungo e silenzioso.
All'andare avanti del tempo il mio sonno allunga e mi sembra che sia passata un era da quando siamo partiti a ora, che ci siamo appena fermati davanti casa sua.
Scende dalla macchina e pochi secondi dopo sento aprire il mio sportello.
"Allora? Scendi o no?" dice porgendomi la mano per aiutarmi a scendere.
"Perché devo venire" chiedo assonnata e confusa.
"Ora vedrai"
Tenendomi aperta la porta, che credo sia quella del retro, mi fa entrare e mi conduce fino ad una stanza, che credo sia la sua, dove mi dice di aspettare.
Mentre che aspetto mi sdraio sul letto e senza volerlo mi addormento.

POV JOSH

Silenziosamente mi dirigo verso la sala per prendere il suo regalo, prima di uscire l'ho dimenticato sul tavalo e non avevo il tempo di tornare indietro.
Lo trovo del tutto intatto dove lo avevo dimenticato e prendendolo vado di nuovo verso la mia stanza.
Apro la porta e senza aver ancora varcato la soglia pronuncio un "Ecco amore, scusa se non te l'ho dato prima ma ecco il tuo regalo" e chiudo la porta voltandomi verso di lei.
Ed eccola lì...
Una bellissima ragazza addormentata nel mio letto, sopra le coperte, con una mia maglia e un vestito che si intravede al disotto, i capelli tendenti al bindo ancora un po' bagnati e quasi ricci, il trucco ancora intatto e le labbra socchiuse.
A guardarla un solo pensiero invade la mia mente: non potevo desiderare cosa migliore.

La vita di un'adolescenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora