Capito 1

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Era un normale giorno invernale come sempre.

I miei genitori avevano iniziato a litigare ripetutamente da diversi anni sempre per le stesse ragioni. Mio fratello era tornato a casa dopo aver chiuso con la sua ragazza nonostante avessero una figlia; e a me rimase solo una sorella con cui poter parlare.

Da quando mio fratello tornò a casa diventò ogni argomento di discussione dei miei e io e Sara, mia sorella, eravamo diventate invisibili in famiglia.

Quel giorno iniziò come gli altri ma c'era qualcosa di diverso anche se non avevo ancora compreso cosa fosse.

Il venerdì mattina andando a scuola mi resi conto di aver dimenticato lo strumento a casa e non potendo suonare tornai a casa prima, ovviamente "sentendo" i miei genitori litigare.

La giornata continuò come al solito, tranne il momento prima di cenare perché feci una scenata ai miei genitori sul fatto che ero inutile in famiglia e che si pensava sempre e solo a Francesco, mio fratello.

Il giorno dopo passò tranquillamente, uscì con Camilla e Noemi quindi non dovetti stare a casa, chiusa in camera.

Sara quella sera tornò da Roma ed ero molto contenta di riaverla a casa.

Quella sera però fu allo stesso tempo orrenda, perché mio zio morì e fummo tutti scioccati al saperlo.

La notte fui l'unica a non chiudere occhio, ma nonostante tristezzza e stanchezza mi diedi una sistemata e andai a scuola.

Al piazzale incontrai la mia migliore amica, Anastasia, e parlammo molto.

Eravao entrambe molto prese da ciò di cui stavamo parlando e non guardavamo nemmeno dove stavamo mettendo i piedi, semplicemente camminavamo avanti e indietro.

Alle 8.10 suonò la campanella e ci dirigemmo verso l'entrata.

Per poco non mi scontrai con il ragazzo che mi piace.

Si chiama Federico, siamo molto amici e anche tra le nostre famiglie scorre buon sangue.

Lui è intelligente, bellissimo, mi fa sempre sorridere e anche se fa sempre molte cazzate lo amo incondizionatamente...ma se ora inizio a parlare di lui non smetto più.

Questo fine settimana è andato con la famiglia in montagna, vanno tutti gli anni lì e anche se mi invitano sempre non ci sono ancora mai andata.

"Ehi bellissima" mi saluta.

Mi sento in imbarazzo e continuo a guardarlo mentre prende le sue cose e si rigira verso di me.

"Ehi" finalmente riesco a dire.

"Mi sei mancata" e mi abbraccia prima che possa dire qualcosa.

Mentre andiamo in classe iniziamo a parlare del più e del meno anche se parlava solo lui, io semplicemente annuivo e guardavo quei suoi stupendi occhi verdi.

"Tu invece cosa hai fatto questo fine settimana?" mi chiede voltandosi verso di me.

"Sono uscita con Noemi e Camilla, siamo andate al cinema." rispondo velocemente.

"Divertita?"

"Si, soprattutto quando Camilla si è messa a cantare senza motivo." rido e lui insieme a me.

Nel frattempo siamo arrivati in classe, la sua prima lezione è in quella accanto alla mia quindi facciamo sempre il tragitto insieme.

"Eccoci arrivati, ci vediamo dopo" dice entrando in classe.

Quel giorno, come sempre, non seguì molto la lezione, mentre spiegavano iniziai a disegnare su dei fogli diverse immagini.

Alla fine della lezione incontro Noemi e gli racconto di alcuni gossip su dei nostri conoscenti.

Camminando incontriamo anche Camilla, Anastasia, Lucia, Riccardo e Luca.

Insieme andiamo a prenderci un caffè e parliamo sull'organizzare una festa per il fine settimana in un locale molto carino.

La giornata passa senza che me ne accorga e quando arrivo in camera, non pensando, chiamo Federico.

Risponde al secondo squillo.

"Ciao" dice attraverso il microfono.

"Ehi...mi stavo chiedendo...bhe..." non riesco a parlare, eppure non mi succede mai.

"Stavo pensando se ti andasse di venire a una festa questo sabato, l'abbiamo organizzata io e gli altri"

"Si, va bene. Tu quindi ci vai, no?"

"Certo, non mi perderei mai una festa, dovresti saperlo" rido leggermente e anche lui per il mio commento banale.

"Bhe allora credo che verrò" dicendolo mi confonde, lo fa spesso, ma non ho mai capito se intendesse che venisse solo perché c'ero io.

"Okay." rispondo semplicemente.

"Volevi dirmi qualcos'altro?"

"No, credo" che domande sono? vorrei dirgli di venire qui, ma sembrerei stupida.

"Okay, allora ci vediamo domani. Buonanotte"

"Notte" chiudo la chiamate e mi stendo sul letto, come spesso succede mi perdo nei pensieri addormentandomi.

La vita di un'adolescenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora