Capitolo 24

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"Amore...è ora di svegliarsi"
Emetto un lamento e mi giro dall'altro lato.
"Dai piccola, svegliati" mi sfugge un altro lamento e anche se controvoglia cerco di aprire gli occhi.
Mi metto a sedere stropicciandomi gli occhi e nel frattempo intravedo una figura, che credo sia Josh, con un vassoio in mano.
La luce nella mia stanza è fioca...ma questa stanza, ora che la vedo meglio, non è la mia.
Le pareti non sono ricoperte di poster, la porta non è ricoperta di giacchetti e i colori non sono decisamente gli stessi.
"Dove sono? L'ultima cosa che ricordo è che siamo partito per tornare a casa" chiedo disorientata e ora sveglia.
Noto anche che ora non indosso più gli accessori di prima, anche se il vestito e la maglia che avevo ieri ci sono ancora.
"Questa è la mia stanza...ieri mi hai accompagnato un attimo a casa, mi sono assentato un attimo e tu ti sei addormentata...non ce la facevo a svegliarti, eri così carina mentre dormivi" arrossiche un po' e si passa una mano tra i capelli,cercando di evitare il mio sguardo...come se non volesse continuare a dire qualcosa, ma non volesse cedere.
"Emh, okay"
Il vassoio che prima gli avevo intravisto in mano ora è posato in un angolo della scrivania coperta di libri aperti.
"Aww mi hai portato la colazione!" con un gesto fluido e singolare afferra il vassoio con una mano e sedendosi affianco me lo poggia sul letto.
"Sono uscito a prenderti qualcosa. Allora qui abbiamo, un cappuccino, un saccottino al cioccolato e un piccolo regalo che ieri non hai aperto" mi sorride amorevolmente e io ricambio con uno più grande.
Senza pensarci troppo prendo il piccolo pacchetto bianco e rosa e lo squadro per cinque minuti.
"Per caso il regalo è la confezione?" non ho mai visto un fiocco più perfetto, nemmeno nei cartoni.
Lui ride sonoramente e lentamente scarto il mio regalo.
Dentro ci trovo altre due scatoline prima di arrivare al regalo e dentro ci trovo una collana con un ciondolo a forma di cuore apribile.
Dentro da un lato c'è un piccolo orologio e dall'altro una frase
"più passa il tempo più ti amo, non preoccuparti sarò sempre qui ad aspettarti"
Sento gli occhi bruciare, ma nessuna lacrima vi esce, come fosse un pianto vuoto.
Non so esprimere cosa provo in questo istante perché le emozioni sono troppe, l'unica cosa che so è che non potrei mai essere più felice di così.
Nemmeno una singola sillaba esce dalle mie labbra e non trovando le parole adatte lo bacio.
Ma non un bacio tanto per perché mi manca averti vicino, uno di quelli che ti fanno capire quanto sei importante.
Non mi piace mostrare cosa provo perché mi sono sempre abituata a tenermi tutto dentro e mostrarmi indifferente per paura che utilizzassero quel l'emozione contro di me, ma questa volta è diverso perché sento che di lui posso fidarmi e posso essere quella che sono con lui.
Interrompiamo il bacio senza fiato e anche se amo questo momento e il suo modo di essere e vorrei poggiarmi sul suo petto e non fare niente per tutto il giorno...ora ho fame.
Mi si avvicina per un altro bacio e io facendo gli occhi da cucciola mi esce un "Ora però avrei fame"
Inizia a ridere e io afferrò il saccottino.
Gli occhi mi diventano a cuore...amo il cioccolato e ho fame.
Finisco la colazione troppo in fretta e come conseguenza ora ho il singhiozzo.
Josh mi prende in giro per un po' perché ho sempre fame e io metto il broncio per farlo sentire in colpa.
"Dai piccola, non ti offendere" fa una mezza specie di smorfia nel tentativo di un'espressione di dispiacere...ma evidentemente lo trova ancora divertente.
"Dai per farmi perdonare oggi facciamo tutto quello che vuoi"
"Andiamo a correre?" chiedo con occhi sognanti, potrei fare tutto ciò che voglio in un momento solo: tenermi in forma per la gara e allo stesso tempo stare con Josh.
Emette un leggero lamento quasi inudibile ma poi accetta.
"Passiamo a casa tua così ti cambi?"
Cento pensieri arrivano lampanti nella mia mente e ricordo che sarei dovuta tornare a casa prima di questa mattina.
"Aspetta" mi alzo dal letto e vado verso la borsetta posata su un mobiletto e la apro per prendere il telefono.
Cercando il telefono trovo il regalo di Francesco che avrei dovuto aprire ieri e sendendomi sulla sedia più vicina scelgo di scartarlo ora.
La confezione è più classica e evidentemente fatta da lui visto il tanto schotck.
Dentro la scatolina trovo un sacchetto con dentro un bracciale con dei ciondoli, tra cui una chiave di violino con delle note e sul retro di ogni ciondolo incise delle lettere che leggendo di seguito formano la frase "sarai sempre la mia piccolina".
Non avrei mai pensato che potesse pensare a qualcosa di così dolce PER ME.
Di solito siamo abituati a litigare o a evitarci e mi sento anche un po' strana a pensarci come un fratello e una sorella "uniti".
Magari per altri è il contrario ma per me dopo tutti questi anni di totale indifferenza è troppo, troppo strano.
Prendo il telefono e scrivo un sms a Francesco.
*Casa è libera? Ps. grazie del regalo ;) * *Non proprio...è arrivata la zia*
*Okay, inventati una scusa...non so a che ora torno*
La zia è venuta per il mio compleanno a casa e porta sempre tutta la sua famiglia.
Ma il mio compleanno è solo una scusa per sapere come vanno le cose da mia madre e si capisce che non viene per me per due motivi:
1 sbaglia sempre giorno
2 non mi calcola e mi lascia nelle grinfie delle mie cuginette più piccole che distruggono sempre la mia camera.
"Non posso andare a casa, c'è tutta la famiglia più altri parenti" rimetto tutto nella borsetta e vado a sedermi sul letto a fianco a Josh.
"Capito...beh puoi metterti una mia tuta se c'è qualcosa che ti piace...ti direi di mettere qualcosa di mia madre, visto che non ho una sorella ma solo un fratello, ma credo che non ti piacerebbe correre con dei vestiti attillati ed eleganti"
"Opto per la prima"
Al pensiero di correre per km con un vestito del genere scoppio a ridere e lui con me.
Si alza e va verso l'armadio dove prende un paio di pantaloncini grigi e una canotta nera con felpa abinata.
Prendo i vestiti e esco dalla camera...ma a pensarci io non so dove sia il bagno quindi riapro la porta e prima che dica qualcosa "Seconda porta a sinistra" divento leggermente rossa e mormorando un "grazie" vado in bagno.
Chiudo la porta a chiave e inizio a prepararmi.
Una volta finito ritorno in camera e cerco le mie scarpe, ma appena le trovo ricordo che ieri avevo i tacchi e non le mie solite vans.
Josh compare davanti a me con un paio di calzini e un paio di converse nere più piccole delle sue solite...ne avrà una di ogni numero.
Immagino un piccolo Josh che corre per il giardino già con delle piccole converse colorate e sorrido a quel pensiero.
Le metto mentre lui va a prepararsi e usai il tempo restante per osservare meglio la camera.
È spaziosa e ci sono delle mensole con sopra delle foto evidentemente di lui da piccolo e dal lato opposto una vasta libreria piena di libri, tra cui la saga di Harry Potter, Twilight, Divergent, ecc.
Tra i tanti libri intravedo una piccola cornice messa in giù e la giro per trovare un ragazzo di circa tredici anni che legge a gambe incrociate sotto un albero, mentre dietro di lui dei ragazzi giocavano a pallone e questa foto fa passare nella mia mente la possibilità che quando saremo più grandi potremo avere un piccolo bimbo come lui che gira per casa con un libro in mano e una confezione di merendine a portata di mano.

La vita di un'adolescenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora