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Il delicato cuore di Bill per poco non soccombette a un infarto quando si vide piombare in camera un Tom spaventosamente cupo e scosso.
Georg, che era da lui per una partita alla Playstation assieme a Gustav, scambiò con lui uno sguardo perplesso e preoccupato.

«Tom, cos’è quella faccia?»

Inespressivo e come in trance, Tom attraversò la stanza e si lasciò cadere a peso morto sul divano, fissando il vuoto.

«Volevo solo baciarla…» mormorò, atono.

Bill gli si avvicinò e gli sedette accanto, accigliato.

«Scusa?»

«Norvegia Nera.» aggiunse quindi Tom.

«Volevi baciare Lilli?»

«Sì. Stava andando tutto bene, ma poi… Non lo so, appena mi sono avvicinato, è diventata strana, rigida… Ho provato a baciarla, ma lei è schizzata in piedi e mi ha guardato come se fossi un mostro marino.»

«Allora forse c’è qualche speranza che ti trovi carino»

«Bill, ci sei o ci fai?» scattò Tom, nervoso come non mai. «Sembrava terrorizzata! O furiosa. O offesa. Che cazzo ne so…»

Raccontò loro ogni cosa in mezzo minuto di collage di frasi semisconnesse, e alla fine Bill era persuaso che la faccenda fosse tremendamente seria.

«Magari ha qualche trauma psicologico, tu che ne sai?» azzardò Georg.

Tom cadde nel panico:

«Oddio, non ci avevo pensato!»

«Il solito animale insensibile.» lo rimproverò Bill.

«Vaffanculo, che cazzo ne posso sapere io?!»

«Studi recenti hanno dimostrato che se quando una donna parla, la ascolti, impari cosa è meglio dire e fare in sua presenza. O, in questo caso, cosa non dire e non fare.»

«Sì, ma non è mica tanto facile se la donna che ti parla è pazza!»

In quel momento comparve Gustav dalla stana accanto, una lattina di coca cola in mano.

«Che succede?» si informò.

«Tom ha tentato di baciare Lilli» gli spiegò Bill.

«Ah»

«E lei se n’è scappata via sconvolta» precisò Georg.

«Tu sì che ci sai fare con le donne, vero, Tom?» sghignazzò Gustav.

«Fanculo»

«Va bene,»Bill si alzò in piedi e si rimboccò stancamente le maniche: «Ho capito che qui ci devo pensare io.»

«Tu?!» esclamarono tre voci incredule.

Bill puntò il naso in aria con assoluta superiorità.

«Sì, io. Pare che sia l’unico che sappia trattare con una donna senza passare per un bifolco.»

«E cosa avresti intenzione di fare? Sentiamo» indagò Georg.

«La inviterò a fare un giro nel backstage, domani.»

«Mi dicono che lei accetterà giubilante» intervenne Tom, sempre più cupo, ma questo non fece altro che fomentare la dterminazione di Bill a risolvere la questione.

Per il bene di Tom, avrebbe fatto questo e ben altro.

«Certo che lo farà» affermò, sicuro «Nessuno dice di no a me.»

«Auguri, allora.» fecero Georg e Gustav.

Tom tacque, ma Bill gli lesse la speranza negli occhi.

Uscì subito dalla stanza per andare a cercare quella di Norja. Non aveva idea di quale fosse, ma decise che avrebbe perlustrato i corridoi, almeno per controllare, e se poi non la avesse trovata, avrebbe trovato il modo.

Hιᥒtᥱr dᥱᥒ Mᥲskᥱᥒ - Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora