- Kᥲριtᥱᥣ vιᥱr -

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Norja era basita, e non tanto per il deliberato affronto.

Ignora il lato erotico del gesto.
Ignora il lato erotico del gesto.
Ignora il lato erotico del gesto.

Ripeteva disperatamente quelle parole, concentrandosi con zelo eccessivo sulla raffinata metodologia di stesura del burro su una fetta biscottata.

«Credo che le tue sinapsi abbiano qualche difficoltà ad associare la parola ‘no’ al concetto di negazione» gli disse, senza osare guardarlo, in caso il suo dito si fosse trovato ancora in prossimità delle labbra o in quei pericolosi dintorni.

Era umiliante essere di dieci anni al di sopra dell’età media delle fan più svitate ed essere notevolmente più malmessa di loro.

«Le mie che?» biascicò Tom, masticando.

«Ecco, appunto»

«Ma mangi sempre così poco?»

«Non è poco, è una normalissima colazione.»

«Mi fai assaggiare quella specie di gelatina rosa?»

Norja indugiò un istante, riflettendo.

«Sì» rispose poi.

«Grazie!»

Tom fece per avventarsi sulla gelatina di lamponi, ma Norja gliela portò via appena in tempo. Lui la guardò deluso, il cucchiaio ancora fermo a mezz’aria.

«Ho detto di sì nella speranza che ti facesse l’effetto contrario di un ‘no’, ma evidentemente è solo con le proibizioni che hai dei problemi recettivi»

«Mamma mia, che termini aulici. Si chiama ostentazione, lo sai?»

«Anche quel tuo sorrisino spavaldo»

Tom si sciolse in una risata rilassata.

«Anziché ‘Divieto di accesso’, su quel cartello ci dovevano mettere ‘Lasciate ogni speranza voi ch’entrate’»

«E magari anche ‘Per me si va nell’eterno dolore, per me si va tra la perduta gente’»

«Non male come idea» convenne lui, annuendo «Sicuramente più efficace del ‘Divieto d’accesso’. Devo ricordarmi di accennarla al direttore dell’hotel»

«Buona fortuna»

«Quelle cosine bianche che galleggiano nel tuo latte cosa sono?» chiese Tom con aria titubante

«Avena»

«Ha un aspetto disgustoso»

Norja represse un sospiro.
Di tutte le calamità che mi si potevano scagliare contro, perché proprio lui?
Le cavallette sono passate di moda?

«Ti ho forse chiesto di analizzarmi la colazione?»

«No, è che sto cercando di capire cosa può spingere una persona sana di mente a ingoiare quella roba, ma suppongo che tu sia il soggetto sbagliato a cui chiedere»

«Hai una parlantina degna di un Kaulitz, devo dire. Al confronto tuo fratello rischia di sembrare un pesce rosso»

«Vedi?» Tom sollevò sfacciatamente un sopracciglio «Certe cose sui DVD non le trovi. Bisogna conoscermi per scoprire il meglio di me»

«E quando ti deciderai a mostrarmelo?»

«Indignitoso colpo basso»

Norja lo studiava a tratti, un dettaglio per volta. La prima cosa che aveva notato erano stati i vestiti un po’ sciupati, poi i piccoli difetti cutanei del viso, lasciati scoperti dall’assenza di ritocchi di trucco; poi ancora si era lasciata fugacemente distrarre dalla stanchezza dei suoi occhi, opachi e gonfi di sonno arretrato o disturbato.
Ora, invece, era il turno delle labbra, morbide e carnose, ma rovinate da una serie di minuscoli taglietti tipici dell’aggressivo freddo invernale.

Hιᥒtᥱr dᥱᥒ Mᥲskᥱᥒ - Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora