Il cielo era coperto sul Rione Lengheletto quel sabato mattina. Molte persone passeggiavano con gli ombrelli sottobraccio o gli impermeabili sulle spalle, come se non aspettassero altro che la pioggia. Non faceva freddo, l'autunno era arrivato con giornate umide ma clementi, il freddo della notte si andava dissipando mano mano che il sole, dietro il velo di nuvole, saliva verso lo zenit.
Zeno sentiva davvero il bisogno di quella mattinata fuori dalle mura di Aeternam, era amareggiato dopo la sua conversazione con Madama Cannella e il professor Gladione. Lui aveva scoperto esattamente le stesse cose che aveva scoperto il suo insegnante, con la differenza che lo aveva fatto con molti meno elementi e senza potersi intrufolare in casa del defunto Governatore.
Lui aveva capito tutto da solo e aveva mille teorie sul perché Noctifer fosse morto di colpo, assassinato da chissà chi per chissà quale motivo. Era stato Vigilio Levanzio? Nel caso Zeno aveva una teoria sul movente, era stato qualcun altro? Allora Zeno sapeva perché stessero cercando di incastrare Virgilio. Forse il Governatore si era perfino ucciso da solo per far ricadere la colpa su qualcuno di scomodo per la Congrega, proprio come Virgilio.
Le possibilità erano infinite e Zeno le aveva vagliate tutte, se solo gli avessero fornito più elementi, se solo lo avessero messo al corrente, lui poteva arrivarci, poteva capire, poteva aiutare, poteva risolvere il mistero.
Invece no. Lo avevano allontanato come un qualunque ragazzino senza nulla da dire, intimandogli di tenere per sé le sue teorie e di non fraternizzare troppo con Armance. Zeno si disse che forse avevano paura che potesse ricavare più informazioni da Armance con la conversazione di quante non ne avesse ricavate Tullio Trivi con la forza.
Era arrabbiato e amareggiato e voleva sfogarsi, parlare liberamente e parlare con qualcuno che potesse capirlo e che potesse ascoltarlo senza che lui dovesse omettere dettagli o pesare le parole.
Quando arrivò davanti all'Infuso Stregato tirò un sospiro di sollievo ed entrò spingendo la porta, forse con un po' troppa forza rispetto a quella necessaria.
Il cameriere all'ingresso lo guardò sollevando un sopracciglio.
«Salve» disse Zeno: «C'è posto per due?»
Il cameriere lo guardò ancora con aria perplessa: «Vedo solo lei, sta aspettando qualcuno?»
«Sì, evidentemente»
Il cameriere strinse i menu che aveva in mano: «Preferisce qui o al piano di sopra?»
«È indifferente, faccia lei»
Il cameriere guardò l'orologio sulla porta: «Crede che dovrà aspettare per molto questa...persona?»
Zeno stava per rispondere ma una voce alle sue spalle lo interruppe.
«Per sua fortuna no»
Zeno si voltò entusiasta e si ritrovò faccia a faccia con il solito sguardo furbo e attento di Porzia Prezzelli.
Lei fece un passo avanti e lo abbracciò forte: «Mi sei mancato» disse stringendolo.
Zeno era quasi commosso: «Anche tu»
Il cameriere li fece accomodare in un angolo abbastanza intimo, perfetto per chiacchierare indisturbati.
Porzia era ordinatissima, come sempre, i capelli rossi raccolti in una mezza coda e il vestitino autunnale all'ultima moda. L'unica differenza era qualcosa di più serio nel suo viso, di più asciutto nella sua espressione, come se fosse diventata più adulta.
Zeno si sentì colpito da quel pensiero, lo era, più adulta, ora che aveva finito la scuola era considerata un'adulta a tutti gli effetti. Lei poteva sapere, poteva partecipare, non era più intrappolata fra aule e banchi.
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Aeternam III: Un Nuovo Inizio
FantasyNuove nubi si addensano sul mondo magico italiano. Un evento scioccante raggela tutta la comunità magica e le mura di Aeternam decidono di mostrarsi più solide che mai per proteggere i propri studenti. Antichi misteri, visioni sinistre e nuove allea...