Armance era di ritorno dalla Biblioteca, stava ancora cercando di mettersi del tutto in pari con il programma di Diritto Magico del quinto anno. Le lezioni di Madama Selenio erano dure e lui non aveva nessuna voglia di restare più indietro di quanto già non fosse.
I suoi compagni avevano già un anno di studio alle spalle, lui si era ritrovato a dover condensare tutto in pochi, confusionari mesi e con l'inizio della scuola aveva dovuto riprendere le sue materie da Incantatore del sesto anno che aveva negletto l'anno precedente.
Era così drenato di tutte le energie a causa dello studio che decise di non sparire e di non strizzarsi in nessuna canna fumaria. Preferì camminare fra i bianchissimi corridoi dell'ala nord del Palazzo Eterno e passare dalla Galleria dei Grandi.
I busti lo osservavano incuriositi e Armance scrutò quei visi di pietra che si voltavano al suo passaggio.
I primi Tetrarchi, Il Marchese Savelli Palombara, Ferdinando Francesco Principe di Palagonia, Giacomo Casanova, Giuseppe Francesco Borri, tutti quei volti lo osservavano e lo seguivano incuriositi con i loro bianchi occhi di pietra e le espressioni rarefatte.
Armance accelerò il passo, non gli piaceva sentirsi osservato.
«Armance Avori» lo chiamò una voce alle sue spalle.
Armance si fermò di colpo, era come se potesse sentire quella voce gelida e mielosa fin dentro le ossa.
Poco dopo infatti percepì un brivido e accanto a lui passò la figura pallida e spettrale della Duchessa Ada che, volteggiando a pochi centimetri da terra, gli si parò davanti.
Il suo viso trasparente e latteo era bellissimo come sempre, il suo vestito pomposo abbracciava la sua figura alla perfezione così come aveva fatto in vita, i suoi capelli erano perfetti, impalcati alla moda del Settecento.
La Duchessa era nota per avere avuto un certo appetito di giovani uomini in vita, non che li mangiasse davvero ovviamente, o almeno non ce n'erano le prove, ma era solita circondarsi di ragazzi aitanti che la adorassero e ricoprissero di attenzioni, regali e smancerie.
Da morta, la Duchessa non aveva perso la sua peculiare preferenza e non era raro vederla fra i corridoi del Palazzo Eterno, mentre richiamava l'attenzione di qualche giovane studente, terrorizzandolo più che lusingandolo.
«Duchessa, salve»
«Quanto tempo che non ci incontravamo, non trovi?» disse lei tirando fuori dal nulla il suo ventaglio.
«Effettivamente è un po' che non mi dice di voler passare l'eternità al mio fianco» disse sarcastico lui.
«Oh Armance, lo sai che sei l'unico per cui potrei fare un'eccezione, non dovrei aspettare di vederti invecchiare e morire, potremmo stare insieme anche così, tu sei come me caro ragazzo, sei eterno»
«Non sarò così eterno se Madama Selenio scopre che non sono ancora in pari con il programma, quindi ora torno in camera mia a studiare» disse Armance cercando di andarsene.
Lei gli si parò di nuovo davanti, quasi passandogli attraverso: «Aspetta, non sono qui per dirti quanto sei affascinante...ho sempre preferito tuo fratello, lo sai» la Duchessa fece un sorriso furbo: «Ma ho saputo una cosa e mi chiedo se sia la verità»
Armance non disse nulla, incuriosito ma anche preoccupato.
«La scuola è grande e io sono confinata in queste stanze, così come altri sono confinati nelle loro zone, ma quella bisbetica della signora Nunziatelli vaga liberamente ovunque e mi ha portato notizie dal Tempio» la Duchessa Ada sfiorò il viso di Armance: «Mi dice che sei penetrato là dove neppure ad uno spettro è concesso il passaggio»
STAI LEGGENDO
Aeternam III: Un Nuovo Inizio
FantasyNuove nubi si addensano sul mondo magico italiano. Un evento scioccante raggela tutta la comunità magica e le mura di Aeternam decidono di mostrarsi più solide che mai per proteggere i propri studenti. Antichi misteri, visioni sinistre e nuove allea...