Capitolo 11

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TAYLOR

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TAYLOR

-Si può sapere che cazzo hai combinato?-i miei 4 amici mi vengono incontro a grandi passi. Sono avvolti negli accappatoi. Probabilmente provengono direttamente dalla spa. –Ci è stato appena comunicato che dobbiamo andare via il prima possibile da qui-Mi volto verso Nicholas, al mio fianco, confuso almeno quanto me.

-Robert io non ne ho idea-in realtà una mezza idea ce l'ho ma non starò qui a dirgliela.

-Eppure pensavo che dopo il successo della festa di ieri fossimo gli ospiti più graditi!-Frankie si passa una mano sul viso-Nicholas potresti parlare con tuo padre e cercare di capirci qualcosa, farlo ragionare-tiene lo smarphone tra le mani-Dobbiamo sistemare tutte le cose, organizzare la partenza in breve tempo...ci serve più tempo!-

-Certo-incrocia le braccia al petto. So perfettamente che non lo farà. Nicholas non è affatto bravo a gestire gli imprevisti o a recitare.

-Vengo con te- con questa scusa provo a esprimergli le mie teorie in merito.

-E' stata la sua vendetta, mi sembra ovvio-ci rifugiamo in una rientranza che da alle scale antincendio-Ha approfittato di avere la certezza che avessero sbloccato i voli internazionali per mandarvi via-gli accarezzo la guancia candida-Per mandarti via-. Abbiamo la consapevolezza che c'è poco che lui o io possiamo fare in merito.

-Spiegherò agli altri che per esigenze di prenotazioni dobbiamo liberare gli alloggi quanto prima e fare rientro a casa-provo a mantenere un pizzico di freddezza-Guardiamo il lato positivo, almeno non ha denunciati-

-Ma la sua vendetta è stata attuata con successo-Posa i suoi occhi da cerbiatto nei miei-E questo significa che dovrai andare via, ritornare alla tua vita, adesso-

-Già- ripenso a quando poco più di 6 giorni fa non avrei desiderato altro che questo, ritornare a casa mia e adesso sento che stranamente sto lasciando qui molto più di quanto mi fossi mai aspettato.

Ci mettiamo entrambi spalle al muro, l'uno accanto all'altro.

-Forse dovresti ritornare a casa mia a recuperare tutti i tuoi effetti personali-

-Devo anche cambiarmi visto che indosso ancora i tuoi vestiti-

-Puoi tenerli, tanto stanno meglio a te-

Mi volto verso sinistra, nella sua direzione e mi soffermo interminabili secondi sul suo profilo perfetto che fissa il vuoto.

-E dovresti anche cominciare a informarvi su quando partirete con precisione-

-Sembra che tu non veda l'ora di mandarmi via-

Le nostre parole rimbombano nell'ambiente vuoto.

-Forse è meglio così sai?-si volta a guardarmi-Non fraintendermi, non sto dicendo che mio padre abbia preso una decisione giusta ma semplicemente che questo anticipare le cose in maniera repentina potrebbe essersi rivelata una mossa utile per me e per te-abbassa lo sguardo-Così possiamo ritornare alle nostre vite, alle nostre routine e lasciare che questo rimanga un bel ricordo non trovi?-sembra quasi che si stia provando a dare una giustificazione logica a quanto stia per accadere.

The silence of the snowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora