Capitolo 24

74 4 7
                                    

TAYLOR

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

TAYLOR

-Che fai?-prendo posto accanto a Nicholas seduto sul bagnasciuga della spiaggia, i pantaloni risvoltati verso l'alto e i piedi bagnati dall'acqua del mare che va e viene.

-Guardo il tramonto-appoggia il mento sulle ginocchia strette al petto.

Assumo la sua stessa posizione. Appoggia la testa sulla mia spalla-A che ora hai l'aereo?-

-Alle 18-

-Quante ore di viaggio saranno?-

-Troppe-ammetto-Mi dispiace lasciare questo posto-gli accarezzo i capelli ormai non più così biondi-E te-

Emette un suono simile a un mugugno-Ti stai già preparando al tuo ruolo di principe azzurro?-

-Beh non tutti hanno la fortuna di partire già avvantaggiati come me per un ruolo simile-

-Sei il solito modesto-mi assesta una gomitata nello stomaco.

-Ahia-

-Te lo sei meritato-

-Nick-emette di nuovo il mugugno-C'è qualcosa che dovrei dirti-

-Hai accettato un altro ruolo ma stavolta è in Australia tra i canguri?-

-No-punto gli occhi all'orizzonte lì dove il sole si è buttato nel mare spegnendo il cielo e colorandolo di viola. Siamo soli in questo angolo di spiaggia. Dietro di noi un paio di barche di pescatori e più in fondo c'è il suo alloggio tutto bianco. Il silenzio è spezzato solo dalle onde e dai gabbiani impazziti che volano e calano a picco intorno a noi. Qualcuno atterra perfino sulla sabbia in cerca di qualcosa.

-Io credo di essermi innamorato di te-racimolo tutto il coraggio che ho e provo a non far tremare la voce. Non lo guardo in viso, non potrei nemmeno dal momento che lui è rivolto verso il mare e non mi sta guardando a sua volta.

-Credi?-

-Ne sono sicuro-deglutisco a vuoto trattenendo un insolito e strano pianto in gola.

Nicholas solleva il capo dalla mia spalla, lentamente. Seguo con la coda dell'occhio ogni suo gesto. Si porta indietro il ciuffo di capelli con la mano. Si passa la lingua tra le labbra carnose. Alza lo sguardo al cielo ormai di un celeste intenso e poi lo volge nella mia direzione. Istintivamente mi giro anche io perdendomi nei suoi occhi verdastri e luminosi dalle lunghe ciglia.

-Non sei obbligato a rispondermi o a ricambiare-proseguo il mio discorso provando ad essere quanto più concreto e razionale possibile-Non pretendo che tu senta esattamente ciò che sento io-ruoto il corpo verso di lui e lui fa altrettanto stringendosi a me, e ci ritroviamo l'uno di fronte all'altro a gambe incrociate l'uno in quelle dell'altro. Prende le mie mani nelle sue e giocherella con le mie dita osservando i nostri polpastrelli che si toccano. Di scatto, inavvertitamente si districa da questa posizione. Mi prende la testa tra le mani e mi salta addosso costringendomi con la schiena, coperta solo dalla t-shirt scura che indosso, contro la sabbia ancora calda, e anche i capelli ormai sono sommersi in essa mentre mi bacia in un impeto di incontrollata passione dal quale non mi sottraggo. Traffica con le mani sull'elastico del mio costume colorato mantenendo la pressione del suo corpo sul mio. Gli sfilo via la maglia che indossa gettandola chissà dove alle mie spalle. Ripercorro con l'indice e con il medio la sua schiena liscia dal collo al fondoschiena in cui mi inoltro, lentamente, all'interno dei suoi pantaloni e dei suoi boxer, fino a toccarglielo e avvolgerlo in una presa tutt'altro che delicata. Ribalto le posizioni portando lui contro la sabbia. Mi osserva dal basso togliermi la maglia e ritorno famelico sul suo pettorale che bacio millimetro dopo millimetro sempre più in basso. Mi facilita ogni cosa liberandosi del tutto dei vestiti. Mi chino sulla sua erezione vistosa catturandola con la bocca . Emette un gemito sommesso sollevando appena il bacino. Gioco con la lingua nella parte più esterna solleticandogliela abbastanza intensamente da fargli raggiungere l'apice della gioia in poco tempo, dritto nella mia gola. Mi separo da lui per osservarlo steso, inerme e completamente nudo sotto di me.

-Porca troia Taylor che cosa stai aspettando?-

-Credevo fossi stanco-

-Io non sono stanco, non ho fatto niente-si mette seduto per rubarmi un bacio sulle labbra. Ne approfitto per liberarmi di ogni centimetro di stoffa mi separi ancora dal contatto completo con lui. Il suo corpo è caldo e profuma di vaniglia. E' calato il buio in breve tempo. Siamo totalmente noncuranti del se qualcuno possa averci visto o possa vederci tuttora. Infilo le precauzioni che porto notoriamente sempre con me. Aspetto un suo cenno per farmi spazio dentro di lui, piano, assaporando ogni piccola spinta che mi conduce a sentirlo sempre più mio. Porta un ginocchio oltre il mio braccio. Inarca la schiena quando sono completamente dentro di lui. Socchiude la bocca sulla quale rubo un bacio. Solletica e graffia la mia schiena a ogni mia spinta più dolce o più decisa. Tremo raggiungendo l'orgasmo ancora dentro di lui, avvolto nel suo calore, sudati, ricoperti di sabbia, sfatti e stanchi.

-Credi ci abbia visti qualcuno?-provo a rompere il ghiaccio per spezzare l'imbarazzo tangibile rispetto al momento di intensità e di passione che abbiamo vissuto.

-Troppo tardi per porci questa domanda non credi Tay?-accenna ad un sorriso tenendo lo sguardo verso il cielo stellato ancora con la testa immersa nella sabbia. Mi rimetto in piedi per recuperare i nostri abiti sparsi in giro nella penombra. Gli passo la t-shirt e i boxer che prontamente rimette su. Gli porgo la mano per farsi leva.

-Credo di amarti anche io Taylor-prende un respiro profondo-E tanto-sento il cuore sciogliersi come un gelato sotto il sole cocente di questa penisola-E questo è un bel problema-

-Credo di amarti anche io Taylor-prende un respiro profondo-E tanto-sento il cuore sciogliersi come un gelato sotto il sole cocente di questa penisola-E questo è un bel problema-

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

NICHOLAS

-Credo di aver recuperato tutto, se manca qualcosa, questo è il mio indirizzo e puoi spedirmelo qui-Taylor appunta qualcosa su un post it che mi lascia calamitato sul frigo-Il mio numero ce l'hai già segnato in rubrica- Ripercorre con la mente a tutto ciò che gli passa per la testa-Semmai avessi voglia di sentirmi sai cosa fare-

Annuisco piano con il capo. Dopo l'intenso momento vissuto la scorsa sera abbiamo parlato ancora a lungo tra noi circa la nostra situazione e siamo giunti all'amara consapevolezza che non sarebbe una relazione sana, la nostra, se vissuta così saltuariamente, con così tanta distanza a separarci, nonostante ci leghi un fortissimo e ormai innegabile sentimento. Avverto freddezza nel tono della sua voce, distacco nei suoi gesti scattosi e meccanici. Eppure non ci siamo chiusi una porta in faccia. Ci siamo dati solo del tempo per capire cosa fare, se farlo e come. O potrebbe finire tutto così come è iniziato. Di certo ci siamo promessi stavolta, che non permetteremo di logorarci ancora per altri 6 mesi prima di prendere coscienza della decisione finale e ultima su ciò che deve esserne di noi. Ma adesso è giusto che lui ritorni a casa, stavolta meno bruscamente dell'ultima volta e alla luce di ciò che abbiamo vissuto anche in quest'occasione proviamo a tirare le somme. Una parte di me vorrebbe trattenerlo per un braccio e urlargli disperatamente di restare, di non andare, di non lasciarmi solo di nuovo. L'altra, quella razionale, quella a cui ho sempre dato ascolto sa che adesso deve prevalere più che mai per far si che tutto possa avere il giusto valore e il giusto senso.

Quando chiude la zip dell'ultimo borsone appoggiato sul divano, lo raggiungo alle spalle avvolgendolo con le braccia. Si lascia cullare dal mio tocco. Siamo stati in silenzio gran parte di quest'ultima giornata e stiamo mantenendo questo profilo anche adesso che sono gli ultimi minuti che stiamo trascorrendo insieme. Un silenzio fatto di mille cose che ancora vorremmo dirci, o forse no.

-Lo so che va contro quello che ci siamo detti ma almeno mandami un messaggio quando atterrerai in America-

-Lo farò-mi accarezza il dorso della mano stretto al suo fianco.

E' un orribile dejavu salutarlo prima che lui riparta. E fa ancora più male stavolta.

The silence of the snowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora