Capitolo 22

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TAYLOR

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TAYLOR

La scena vista da lontano sembra un campo da battaglia come quelli dei duelli nel far west: da un lato io e Nick, di fronte a noi Ben e una ragazza dai capelli lunghi e scuri che Nicholas ha chiamato "Camila" colto da un moto di stupore nel ritrovarseli di fronte.

-Vedo che non hai perso tempo-è Ben il primo a parlare-Non riuscivi a restare qualche giorno senza scopare con qualcuno?-

Mi giro di scatto verso Nicholas che è un passo davanti a me. E' a lui che Ben si sta rivolgendo. Nick mantiene lo sguardo fisso, le sue guance sono rosse, molto più rosse di quanto non fossero qualche minuto fa. Gli vado incontro togliendogli dalle mani tutto ciò che ormai tratteneva a fatica con le braccia tremanti.

-Non mi sarei mai aspettata una cosa simile da te Nick- la ragazza comincia a fare qualche passo verso di noi e ogni passo fa un rumore sordo sul selciato di pietrine sotto i nostri piedi-Pensavamo di farti una sorpresa gradita presentandoci qui e invece...-

-Cami posso spiegarti...-è Nick ad andare avanti verso di lei.

-E' a me che devi spiegazioni non a lei!-Ben alza prepotentemente la voce-Mi fate schifo!-

Abbasso lo sguardo indeciso su cosa fare e cosa rispondere.

-Ben io...-balbetta Nicholas.

-Stammi bene a sentire brutto stronzo di merda-Ben prende una ricorsa verso di noi e si avventa su Nick, tirandolo per il collo della maglia-Qual era il tuo piano? Spassartela con lui in mia assenza e poi ritornare con me quando la sua vacanza sarebbe terminata?-

-Ben mi stai facendo male-

-Non me ne fotte un cazzo!-grida-Mi avete preso in giro tutti e due-volge testa e sguardo nella mia direzione.

-Ben adesso devi darti una calmata-provo a intervenire abbandonando tutti gli oggetti che portavamo dietro con noi sul terreno. Repentinamente Ben lascia il bavero della maglia di Nick e si scaglia contro di me prima che possa effettivamente rendermene conto, tirandomi un pugno in pieno viso carico di rancore e frustrazione. Mi tocco il labbro inferiore e realizzo di avere del sangue vivo che scorre. Non ricambio il gesto violento tenendo a bada gli istinti.

Sono Camila e Nicholas a separarci.-Basta!- urla quest'ultimo con gli occhi affollati di lacrime-Facciamola finita per l'amor del cielo!-la sua voce richiama l'attenzione di suo padre che sopraggiunge prontamente sulla "scena del delitto" nel parcheggio del resort. Arriva a braccia conserte e con uno sguardo arcigno e glaciale. -Qui c'è gente che vuole lavorare in santa pace e non assistere ai vostri teatrini da ragazzini sessualmente ambigui!-nessuno osa dirgli nulla, ognuno con le sue buone motivazioni in merito.

 -Questo casino è solo colpa mia è con me che dovete prendervela tutti!-il silenzio regna intorno a noi al rimbombo delle parole di Nicholas-Ho sempre fatto la cosa giusta o per lo meno ho sempre provato a farla ma ho capito che non posso tenere tutto sotto controllo, non più, non ci riesco!-piange in modo incontrollato-E adesso che ho mandato tutto a puttane non so cosa dirvi, che risposte darvi-deglutisce-Mi dispiace! E so che delle mie scuse non ve ne fate un bel cazzo di niente ma se tutto ciò è successo è perché sono un fottuto egoista immaturo del cazzo e me lo merito che adesso ognuno di voi e ognuno con le proprie ragioni ce l'abbia con me!-il suo discorso a tono alto attira l'attenzione di Mathias che con i bagagli già pronti e intento alla partenza per il suo ritorno in Argentina si appresta ad accorrere in mio soccorso tamponandomi il labbro con un fazzoletto imbevuto. Lo ringrazio e resto accanto a lui ad assistere inerme alla scena disperata che si sta consumando davanti ai nostri occhi frutto di frasi non dette, temporeggiamenti, sensazioni contrastanti e, potrei giurarci buona fede.

The silence of the snowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora