What else do you know
about me?Ero fuori la porta, quando ricordai di non sapere dove si trovasse esattamente mio, non volutamente, fratello.
Riaprii la porta dell'ufficio di Mr.Grien, ed entrai pronta a fare domande su mio fratello.
Ma venni subito preceduta.<<"E' al quinto piano. Sai che questo è il mio ufficio e, per quanto tu possa essere attraente non puoi entrare quando vuoi.">>
Disse lui fermando le mie parole sul nascere. Con quello strano sorrisetto sul viso al nascere della sua seconda affermazione.
Inizialmente, rimasi, lì con gli occhi sbarrati e la bocca leggermente spalancata. Ma non ci misi troppo a riprendermi.
Nessuno mai, nella vita, aveva avuto il coraggio di contraddirmi.
Sorrisi e come al solito mi avviai verso la porta.<<"Certo, certo ,Mr.Maniaco sessuale">>.
Sorrisi nuovamente aprendo la porta, subito dopo aver osservato la sua reazione.
Ha sorriso sventolando leggermente la testa come in senso di disapprovazione, ma venni fermata nuovamente dalla sua voce, e stava accadendo troppo spesso per i miei gusti.<<"Ferma, ferma. Dove credi di andare?">>.
Disse lui avvicinandosi alla porta facendola sbattere nuovamente, chiudendola.
<<"A sventare un omicidio?">>
Dissi io con tono ovvio guardandolo divertito.
Era serio? Davvero?
Oh, buon Gesù. Se non lo uccidevo ora, potete stare certi che non l'avrei fatto mai più, probabilmente.<<"Tu mi hai messo in quel bordello e tu mi aiuti ad uscirne. Metti questi, ti aspetto fuori.">>
Disse mollandomi dei vestiti che, si erano carini, ma non erano miei, e soprattutto, avevano troppi colori. Cosa più importante... Quella maglia era colorata con sfumature di rosa... rosa, capite?
<<"Ma neanche per sogno!">>
Urlai io lanciandogli i vestiti dietro.
<<"O te li metti tu, o te li metto io, e non so se ti conviene">>
Disse lui prendendomi un polso per poi fissarmi negli sorridendo, a parer mio, più a se stesso che a me.
E poi cominciò a blaterare qualcosa come "Mi hai messo tu in questo casino e tu te ne esci" e bla bla bla.
Forse però, aveva ragione, ero stata io a sfidare quella palla di antipatia pura non facendogli concludere l'affare.
Quindi, un po' per il senso di colpa, un po' perché l'idea di sfidare Austin era , davvero, molto allettante, lo girai verso la porta e cominciai a spogliarmi per potermi mettere i vestiti.<<"Non azzardarti a girarti o ti ritrovi con il culo appeso al lampadario">>
<<"Perché non dov-">>Disse lui girandosi appena per poi ritornare a fissare la porta sotto il mio sguardo glaciale che quasi lo uccideva. Ero solo in intimo, tirai i pantaloncini dalle mani di Mr. Maniaco e li infilai, stranamente mi entrarono anche senza che togliessi le scarpe. Li abbottonai e feci salire con facilità la zip. Poi presi quella maglietta bella nel modello, ma peggio della morte nel colore.
Infilai anche quest'ultima, scompigliai un po' i capelli e feci girare Mr. Maniaco, lo superai ed uscii dalla stanza lasciandogli la porta aperta per farmi condurre in qualunque luogo dovessimo andare, in realtà.
Lui mi superò sorridendomi e si portò la mano sinistra nella tasca dei pantaloni.
Alzai gli occhi al cielo cominciandolo a seguire a passi lenti e calmi. Arrivammo al secondo piano dove, la camera ,era leggermente più affollata. Sentivo gli sguardi curiosi dei dipendenti scrutarci.
Tra tutti quegli sguardi notai appena che gli occhi di Mr.Blaick si erano posati su una ragazza. Capelli rossi, tinti, legati in una coda alta, delle lentiggini sulle guance simili alle mie e degli occhi color nocciola che andavano nel verde e si incontrarono con quelli scuri di Mr.Blaick, che le si avvicinò poco dopo, le lasciò di sfuggita un bigliettino nella tasca dei pantaloni dopo aver attirato su di sé l'attenzione di un ragazzo dai capelli che andavano sul biondo cenere e degli occhi che sembravano ghiaccio. Azzurri rigati da piccoli schizzi di grigio, sembravano un capolavoro. Quei lineamenti che sembravano essere stati disegnati da una mano professionista, il mio sguardo cadde sul suo cartellino sopra c'era scritto:
" Carter Clayton.
PHOTOGRAPHER"
Mh, quindi si chiamava Carter ed era un fotografo.
Mi appoggiai sul bancone che divideva me da quel pezzo di mucca, per non essere troppo, come dire.... volgare."Ehy, piacere, Veronica, ma chiamami pure Ronnie"
Sorrisi facendogli l'occhiolino, interrompendo, inoltre, tutte le cazzate che stava dicendo Mr.Blaick, che non avevo nemmeno seguito.
Mr. Clayton mi sorrise sistemando per bene la macchina fotografica, poi passò oltre quella sottospecie di bancone e ,mentre si avvicinava a me, Mr.Blaick inarcò un sopracciglio per poi scuotere nuovamente la testa. Odiavo quando faceva così."Piacere Ronnie, pronta per il servizio?"
Disse prendendomi per i fianchi per poi accompagnarmi verso una camera addobbata con luci e telecamere ovunque ed un grande telo bianco al centro. Mr.Blaick ci seguì, dopo aver salutato la rossa, come se qui non comandasse lui. Mi stavo seriamente chiedendo chi fosse la rossa, ma mi ricordai delle parole di Mr. Clayton.
Allora sarebbe stato lui a farmi le foto. Mi stava rendendo le cose fin troppo facili."Io? Io sono sempre pronta"
Gli sorrisi a mia volta andandomi a posizionare dove poco prima mi aveva indicato lui.
C'era una croce segnata con del nastro adesivo nero su quella sottospecie di tenda-tappeto completamente bianco.
Mi posizionai proprio sulla croce, inizialmente ero leggermente in imbarazzo, ma in seguito, presi confidenza con le fotocamere, e soprattutto, stavo cercando di flirtare con Mr.Clayton, non potevo certo fare la timida.*******
Stavo prendendo una bottiglietta d'acqua al distributore, può non sembrare, ma stare sul set tra continui flash e "alza il mento", "sposta il braccio più su", "ora più giù" e bla bla bla, era davvero stancante, e giurerei che se il fotografo non fosse stato Mr. Clayton la fotocamera gliel'avrei già infilata su per il... naso. Per il naso, si.
Infilai un euro nella macchinetta.
Una bottiglia d'acqua un euro poi, una rapina senza armi, madonna. Se Skyline fosse stata qui.. Oh cazzo, Skyline!
Finii velocemente quel poco d'acqua che mi era rimasta, buttai la bottiglina per terra, non mi importava dove finiva, in fondo, nessuno avrebbe saputo che ero stata io, e corsi velocemente verso Mr.Blaick che stava ancora flirtando con la rossa, madonna, ma che cazzo aveva quella?
Che gliela dava più volte di tutte le parole che ci sono in "Rap God" di Eminem?
Lo tirai per un braccio in disparte, non volevo che la rossa sapesse i cazzi miei."Dove cazzo sta mio fratello? Piano e stanza."
Urlai disperata ricordandomi che mi ero fatta coinvolgere troppo facilmente da lui per questo servizio quando in realtà dovevo trovare Skyline, e da più di due ore, inoltre!
"Non hai ancora finito il servizio."
Disse lui tenendomi per un gomito probabilmente sapendo già che sarei partita appena me lo avesse detto.
Lo fulminai con lo sguardo incastrando i miei occhi nei suoi per.. la terza volta forse?"No, non hai capito. Tu ora mi dici a che piano sono mio fratello e Skyline. Subito. Ti voglio lucido e scattante."
Dissi io facendogli segno di muoversi a parlare.
Lui tirò un sospiro e poi rise di nuovo.
Stava ancora ridendo di me? Giuro che io questo lo ammazzavo."Austin De Ceneris, li ha riportati entrambi a casa perché stavano per uccidersi. E se ti stai preoccupando del fatto che Austin possa riportare Skyline nel mondo della corsa, no, non lo farà."
Che cosa? Cosa aveva appena detto? Nel mondo della corsa? Riportarla? E lui che cazzo ne sapeva?
Questo ragazzo... aveva qualcosa di strano.. Come faceva a sapere tutte queste cose?"E tu-"
Non mi fece nemmeno cominciare la frase che la finì al posto mio."Ed io cosa ne so? Ci sono molte cose che tu non saiche io sappia."Disse girandosi e lasciandomi lì a bocca aperta. Le cose che io non so che lui sappia... Cos'altro sapeva?...
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Dark Blood.
Teen Fiction"...Gli avvenimenti del passato non hanno alcuna verità obiettiva, ma sopravvivono solamente in documenti scritti ovvero nella memoria degli uomini. Il passato e tutto ciò sul quale, da un lato i documenti e dall'altro la memoria, sono d'accordo." ...