Take me everywhere.
Un mese? Ma per caso gli si era fuso il cervello?
Era appena un giorno che non andavo da lui, da quando la scommessa con Aaron era finita in parità.
Il mio sopracciglio destro si alzò di poco rispetto all'altro.《"Sei per caso impazzito?"》
Domandai senza distogliere lo sguardo dal suo.
Lui sembrò riflettere per qualche secondo sulle mie parole e poi mi guardò come se volesse leggermi nella mente, come se la mia mente fosse per lui un libro che veniva scritto giorno dopo giorno e lui ne stava appena leggendo un nuovo capitolo.
La sua espressione cambiò nel giro di tre secondi da preoccupata a "ragazzino sorridente che sta palesemente evitando di sembrare stupido".Lo guardai stranita, ma decisi di non fare domande e di aspettarne di sue, pensando che ne sarebbero arrivate, ma l'unica cosa che fece, fù sedersi accanto a me, costringendomi a cambiare la mia posizione da "stesa" a "seduta".
E di nuovo, il silenzio regnò tra di noi, seppur non fosse per nulla imbarazzante.
Cominciai a fissare le persone che, man mano che il tempo passava, cominciavano a sembrare sempre più uguali tra loro, poi, le guardavo meglio, con più attenzione, e mi rendevo conto di come ,in ogni minimo movimento da tutti svolto, qualche volta, c'era quel qualcuno, che lo rendeva diverso.
Distratta da quei pensieri ed elabaronado una delle mie tante teorie sulla specie umana in ambito sociale, non mi accorsi dello sguardo fisso di Nathan su di me.
Alzai le sopracciglia intimandolo a spiegarmi del perchè mi stesse fissando, e lui sembrò leggermi nel pensiero.
Quindi scosse la testa e alzando appena le spalle.《"Nulla, facevo qualche riflessione sulle tue tette."》
Rise appena alzando, con disinvoltura, lo sguardo incastrandolo nel mio.
Inarcai un sopracciglio per tale affermazione.
Tutto d'un tratto non fui poi così sicura di stare parlando con lo stesso Nathan Grien di pochi giorni prima.
Tipetto interessante.
Sorrisi appena, scuotendo la testa dal momento che non volevo prontamente sapere che tipo di riflessioni fossero, ed il silenzio piombò ancora tra noi, senza sfumature di imbarazzo.
Alzai il viso verso il cielo ckminciando ad osservare la variabilità delle foglie degli alberi che ci circondavano.
Come le persone, le foglie, avevano diverso colore, diversa forma, ma nel loro piccolo, seppur avevano le stesse identiche funzioni e svolgessero tutte un ruolo simile tra loro, sapevo che, come le persone, variavano tra loro.
Poi, non so come, non so perché, cominciai a pensare alle tre leggi fondamentali di Mendel sulla genetica.
Da generazionu di tipo P, si formeranno altre generazioni che prenderanno dal carattere dominante, e poi ci sarà una seconda generazuone filiale, dove ci sarà 1/4 del carattere recessivo e il restante di carattere dominante.
E allora cominci a pensare che l'umanità, sia uguale.
Certo, magari divisa in due parti euguali di carattere,(Recesaivo e dominante in questo caso), ma pur sempre tutti uguali identici tra loro.
E a questo punto, mi viene da pensare a come sia possibile?Eppure, mi sono resa conto, che un carattere di intermedio c'è.
Quel carattere che non segue nessuna legge fondamentale della genetica, nessuna teoria.
A questo punto qualcuno si chiederebbe sul quale sia allora questo fatilico carattere intermedio.
La voce di Nathan interruppe ancora una volta il mio ragionamento che aveva creato un'altra domanda all'interno della mia esistenza.
Qual'era il carattere recessivo?《"A cosa pensi?"》
A cosa pensavo? Mi avrebbe preso per pazza se solo avesse saputo che ragionamenti inutili facevo.
Su quale cose, per lui probabilmente futili, riflettevo.
Non risposi e continuai a guardare dritto nel vuoto.《"Sai, a volte sembra che tu riesca a scorgere parametri, oltre quello che un normale esserw umano potrebbe vedere.
E quindi mi chiedo 'ma sarà umana?'.
Quindi, Veronica McLennor. Sei umana?"》Mi girai in tempo per notare il suo sguardo fisso nel mio ed il suo sorriso che pensai potesse far tremare anche le piccole goccie di rugiada estiva presenti sui fili d'erba di quel parco.
Lo guardai, ma in quegli occhi chiari che sembravano voler rivelare i più grandi segreti del mondo, non riuscivo a vedere oltre.
Non riuscivo a capire cosa stesse pensando.《"Beh, probabilmente, nessuno dei due lo è."》
Fu l'unica cosa che riuscii a dire.
Ero incantata dai suoi occhi, e dalle fossette che si formavano accanto al sorriso che mi aveva rivolto solo pochi secondi prima.
Risi di me stessa scuotendo la testa e riprendendo a guardare dritta davanti a me.
Da quando ,piccole immagini e stupidi pensieri da quindicenne innamorata, intoppavano sulle mie riflessioni?
Non riuscivo più a ricollegarmi ai miei precedenti pensieri e mi arresi all'idea che probabilmente, Nathan Grien fosse uno dei tanti caratteri intermedi che esistevano nell'intero globo, ed era estremamente.. bello.《"Però so quandi cominci a pensare a qualcosa di
diverso..."》Sussurrò appena interrompendo ancora una volta i miei pensieri.
Seppur questa volta fossero leggermente incentrati su lui.
Poi portò un dito sulla mia fronte continuando a sorridermi ed incastrando ancora uma volta lo sguardo nel mio.《"...tipo ora."》
Continuò sgarciando quel suo sorrisetto stupido.
Ed ancora delle fossette si crearono ai lati della sua bocca e piccole rughette al lato dei suoi occhi chiari.
Per qualche secondo rimasi perplessa.
Divenni quasi.. nervosa.
Coninciai a giocherellare con il mio anello, fino a quando non vidi Nathan prendere alcune delle mie borse della spesa e fermarsi davanti al mio corpo ancora rilassato sulla panchina.《"Hai per caso intenzione di farmele portare tutte?"》
Sbuffai divertita alzandomi con calma.
Feci scivolare gli occhiali da sole sui miei occhi, da momento xhe l'ombra degli alberi non mi avrebbe accompagnato per sempre, e presi il restante delle borse della spesa.
Lo superai, camminando sicura davanti a lui, cercando di non sculettare troppo.
Ero ancora scossa dalle sue parole.Una volta messe tutte le borse in auto, mi appoggiai a quest'ultima notando la figura di Nathan ombreggiare ancora la mia.
Poi rise scuotendo la testa e, nemmeno due minuti dopo, ol mio polso era circondato dalle sue dita piuttosto soffici e mi trascinavano verso la sua auto.《"Sarei lieta di ascoltare le tue intenzionu in questo momento."》
Abbozzai un leggero sorriso non conoscendone nemmeno io la causa.
E la sua risposta fu un semplice fottutissimo sorriso.
Ma, nonostante il suo silenzio, sentivo come se stessi aspettando quel momento da mesi.
Come se stessi aspettando che lui mi prendesse per il polso e mi portasse ovunque da secoli.《"Prendilo come una specie di ringraziamento."》
Disse una volta davanti alla sua macchina, mentre mi teneva aperto lo sportello nero opaco dell'auto.
Io non riuscivo davvero ad immaginare quanti soldi avesse quel ragazzo.
Non capivo nemmeno io quando avevo abbandonato l'idea di portarmelo a letto, né capivo del perchè, quando si trattava di lui, la mia testa andava nella confusione più totale.
Mi sentivo fragile, proprio come le ragazze quindicenni al loro primo amore.
Dio cristo, ma cosa mi mettevo a pensare.
Era un'idiota come gli altri.
Però dovevo ammettere che era l'idiota più carino che avessi mai incontrato.
![](https://img.wattpad.com/cover/42677889-288-k445365.jpg)
STAI LEGGENDO
Dark Blood.
Teen Fiction"...Gli avvenimenti del passato non hanno alcuna verità obiettiva, ma sopravvivono solamente in documenti scritti ovvero nella memoria degli uomini. Il passato e tutto ciò sul quale, da un lato i documenti e dall'altro la memoria, sono d'accordo." ...