Capitolo 8.

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                      A month?

《"Devi tornare al Pantheon."》

Fu l'unica cosa che disse.
Aggrottai le sopracciglia assumendo un'aria piuttosto confusa. Non capivo di cosa stesse parlando. Il Pantheon?
Aveva sicuramente a che fare con qualche suo locale: sede di scommesse, gare e altro di cui mi viene da vomitare al solo pensarci.
Inarcai quindi un sopracciglio, intimandolo a continuare quello che probabilmente, lui considerava un "discorso".
Tornare? Perché ero mai stata in un luogo del genere?
Ricordavo la maggior parte dei locali in cui quella vecchia palla di capelli brizzolati mi aveva portato, e se qualcuno non lo ricordavo mi bastava sentirlo per poterlo collegare alla mia memoria.
Eppure, quel Pantheon, non mi diceva nulla.
L'unica cosa che ricevetti in cambio fu una risata alquanto divertita.
Fin troppo.
Poi, spostò lo sguardo su Skyline.
《"Lo avete datto di nuovo, eh?"》

Disse tenendo lo sguardo duro e divertito su quello di Skyline mentre io continuavo a non capire di cosa stessero parlando.
La sua mano si alzò verso il suo volto prendendo ad accarezzarsi nervoso la leggera barba che coninciava ad intravedersi sul suo viso.
Tutto d'un tratto il suo umore cambiò.
Le rughe che si erano formate ai lati della bocca e dei suoi occhi, per la risata, scomparvero e nei suoi occhi scorgevo una tonalità più scura del normale.
Lo fissai, in attesa di una sua prossima mossa.

《"E così questa volta, la tua mammina, ha preso una decisione drastica, eh?"》

Disse mentre uno strano sorrisetto di soddisfazzione si dipingeva sul suo volto nel vedere delle rughe formarsi sulla mia fronte e le mie mani pronto a prenderlo a pugni.
Seppur non capissi di cosa parlava, avevo una voglia irrefrenabile di ucciderlo.
L'unica spiegazione che trovai a quella mia strana voglia, fu il fatto di aver sentito il nome di mia madre sulle labbra di un uomo che nemmeno avrebbe dovuro conoscerla e a causa di quella cosa, tutti i dolori che in passato mi aveva inflitto.
Le mie mani si fermarono sul suo collo.

Mi svegliai nella mia stanza, con le coperte che mi coprovano il corpo.
Il sole splendeva ed io sentivo brividi di freddo lungo tutta la schiena.
Mi rialzai di scatto ed il mio corpo riprese carole.
Ripensai a quello che era accaduto ore, giorni o forse mesi prima.
O forse era solo un sogno.
Non capivo.
La mia mente era offuscata, quasi come se, quello successo dopo, fosse stato palesemente rimosso o come se il sogno fosse stato interrotto a metà.
Non appena i miei piedi toccarono il pavimento, i brividi di freddo cessarono completamente.
Scesi lentamente le scale cominciando a seguire con lo sguardo ogni mio movimento depla ragazza che in questo komento tentava di prepararle, probabilmente, la colazione.
Le sembrava di aver dormito per mesi.
Skyline aveva dei movimenti.. falsamente-calmi.
Era strano. Tutto.
Però questo, eliminò ogni mio dubbio.
Si, quello che avevo fatto era stato solo uno stupido sogno dal quale mi sono svegliata sui fatti più interessanti.
Cominciai a pensare che nel latte che Skyline preparava al mattino con tanta pace e un pizzico di Italiano, ci fosse qualche specie di sostanza stupefacente, ma se mio padre fosse stato veramente qui, probabilmente ora i coletti di tutta casa sarebbero ben in vista e allineati in ordine di grandezza sul tavolo in legno della cucina ed il più grande, tra le mabi di Skyline in attesa di un suo possibile ritorno.
Scesi le scale favendolo notare la mia presenza solo dopo essere arrivata al tavolo e aver girato la sedia facendo un casino che probabilmente Skyline nemmeno pensava potesse fare una sedia.
Come al solito le tazze nere erano sistemate su piccoli vassoi in legno.
Quel vassoio mi riportò a qualche sera prima, a casa di Natha.. uhm, Mr.Grien.
Pensai che quel succo fosse veramente buono e che lui fosse veramente bello.
Come se, lo conoscessi da anni, ma non lo vedessi da secoli.
E, presa da quei pensieri, non mi accorsi che quasi cosumavo il cucchiaino a furia di girarlo nel latte e che lo sguardo curioso di Sky avrebbe cosumato prima me, probabilmente.

《"Cosa vuoi?"》

Le chiesi alzando gli occhi al cielo come per fargli capire che poteva chiedermi quello che le ronzava in testa da fin troppo tempo.
Prima o poi me lo avrebbe chiesto comunque, ho solo velocizzato la cosa.
Cominciai a sorseggiare il mio latte mentre lei pensava al modo in cui formularmi la domanda.
Sapevo benissimo che alla fine, non importa quanto tempo impiegasse, sarebbe andata dritta al punto in meno di tre secondi.

《"Sei stata con Nathan Grien l'altra sera. Hai preso precauzioni?"》

Dice tutto d'un colpo con il viso poggiato sulle mani e i gomiti sul tavolo in legno.
Sputai metà del latte che avevo in bocca cercando di ingoiare il restante senza strozzarmi.
Sapevo sarebbe stata una domanda schietta, ma penaavo anche che sarebbe stata una domanda più intelligente.
Andiamo. È Skyline.
Tossii cercando di ristabilirmi per poi tornare a bere il mio latte.

《"Non abbiamo datto nulla."》

Dissi secca ritornando a bere il mio latte sperando di non ricevere altre domande stupide e di aver placato la sua curiosità.

《"Ma mi hai appena confermato di essere stata da lui."》

Merda. Giusto.
Lei come faceva a saperlo?
Che avrei dovuto dirle?
"Sai Skyline la sera prima mi ero ubriacata fino allo schifo e quindi lui, mi ha portata a casa sua".
No, non potevo.
Avrei aspettato alla sua prossima domanda e semplicemente confermato questa sua affermazione.

《"Già."》

Risposi con semplicità.
Nessuna risposta.
Come immaginavo, per ora, il discorso si sarebbe chiuso, e per quando si sarebbe riaperto, io avrei avuto già una risposta pronta sulla quale avrò riflettuto per giorni.

Dopo colazione, io e Skyline, seppur sembrasse più strana del solito, parlammo delle solite cose ricordandomi inoltre che ormai avevo finito con quel "lavoro".
Niente più foto.
Niente più Nathan Grien.

Non so se in quel momento la cosa mi rendesse triste o fottutamente incazzata.
Era qualche minuto che, distratta da quei pensieri, aspettavo Sky in macchina pronte a partire per andare in centro.
Ma non passò molto che subito un tonfo dal sediolino accanto al mio irruppe nel silenzio, avvertendomi del suo arrivo.
Aah povera macchina mia.
Abbassai gli occhiali che prima erano tra i capelli e misi in moto con una sola meta ed una sola intenzione:Shopping.
In quel momento era l'unica cosa che volevo fare.
Mi sentivo così strana da quella mattina, sentivo come se stessi dimenticando qualcosa di estremamente importante ma che allo stesso tempo sentivo di nom voler sapere, sentivo fosse qualcosa di più grande di me.
Ma forse esageravo, avrò semplicemente dimenticato di comprare qualcosa e quel pomeriggio mi sarebbe passato tutto.
Magari mancava la carta igienica a casa.
Mentre ancora continuavo a fare una lista della spesa mentale sul cosa poresse mancare in casa, arrivammo al parcheggio della piazza e, senza nemmeno che me ne rendessi conto, Sky era già fuori dalla macchina che cominciava a correre verso svariate vetrine in cerca del suo "angolo di paradiso", come era solita dire lei per definire quel piccolo angolo, in negozi le quali collezzioni facevano schifo, dove c'erano vestiti che le piacevano.
Purtroppo, in quella piccola zona, i negozi non abbondavano e quei pochi d'abbigliamento che c'erano non erano per nulla carini.
Lasciai Sky ai suoi negozi e andai verso il supermercato dove abitualmente andavo a fare la spesa.
Quella lista mentale in macchina, mi fece ricordare che mancavano parecchie cose in casa.
Decisi che avrei preso anche delle scorte, così che non saremmo state costrette a fare tutto quel tragitto inutile ancora una volta.

Era da qualche minuto che avevo finito di fare la spesa e, dopo aver avvisato Skyline di raggiungermi lì tramite messaggio e aver posato in macchina tutte le buste della spesa, mi avviai verso il parco sedendomi su una delle poche panchine libere.
Mi stesi, occupandola praticamente tutta.
Aevo gli occhi chiusi quando una voce mi costrinse a riaprirli.

《"Ma guarda chi si rivede dopo quasi un mese."》

Un mese? Ma era fuori di testa?

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