Capitolo 10

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Un rumore mi svegliò di soprassalto.
Mi misi seduta sul letto di colpo e guardai la sveglia: 02:13.
Ma che cazzo?!
Sarà stato Nick che ha fatto qualche casino, pensai tra me e me. Ma poi realizzai.
Nick e Kyle non sono a casa...

Una fortissima sensazione di angoscia mi pervase il corpo e iniziai a respirare velocemente.
No Cloe, calmati. Non sarà niente, e anche se fosse ti sai difendere.
Feci un respiro profondo e mi alzai in piedi. Avevo indosso solo l'intimo e un top corto, ed ero a piedi scalzi... ma non importa.
Camminai lentamente, tentando di non far scricchiolare il pavimento sotto ai miei piedi.
Afferrai la mazza da baseball che si trovava dietro la porta e uscii da camera mia.
Camminai sempre molto lentamente lungo tutto il corridoio dei piani superiori sempre con la mazza alta.
Arrivai infondo di fronte alle scale e i fermai per ascoltare. Sentii il rumore della porta d'entrata che si chiudeva.
Cazzo! Quando Ian mi ha riportata a casa avevo la testa talmente sulle nuvole che mi sono scordata di chiudere la porta a chiave!

Presi un bel respiro e scesi molto lentamente il primo gradino. Poi il secondo. E il terzo.
A ogni passo la paura aumentava.
Al quarto gradino iniziai a intravedere i piedi e la prima parte delle gambe dell'individuo appena entrato in casa mia. Era ancora girato di schiena, per fortuna, altrimenti mi avrebbe vista.
Quinto gradino, vidi tutte le gambe.
Sesto gradino, la prima parte del busto.
Settimo gradino, le spalle.
Ottavo gradino... la testa.
Era buio, non riuscivo a capire il colore dei capelli o della pelle.
Scesi l'ultimo gradino. Ero definitivamente dietro di lui.
Trattenni il fiato per non farmi sentire e feci un altro passo verso di lui.
In quell'istante, però, il pavimento scricchiolò facendolo voltare di colpo.
L'istinto prese il sopravvento e caricai con le spalle il colpo della mazza. Feci per colpirlo ma fu solo in quell'istante che realizzai chi avessi davanti: Ian Gallagher.

Bloccai la mazza a mezz'aria e lui, d'istinto, si coprì di colpo con un braccio. Quando lo abbassò restai immobile a fissarlo con gli occhi spalancati e il cuore ancora a mille.
"IAN!"
"CLOE!" gridò lui mettendosi una mano sul petto e probabilmente dentro di se anche pregando Dio di non averlo colpito.
"CHE CAZZO FAI QUI?! MI HAI FATTO PRENDERE UN INFARTO!" gli chiesi abbassando la mazza.
Lui non rispose. Notai che mi stava fissando... non proprio negli occhi, ma leggermente più in basso... diciamo ad altezza mutande.
Alzai la mano non occupata dalla mazza e schioccai le dita davanti al mio viso; "I miei occhi sono qui!"
Lui alzò lo sguardo imbarazzato e fece un respiro profondo.
"S-scusa, davvero, non volevo spaventarti. Il campanello è rotto, ho bussato più volte ma non mi hai sentito e la porta era aperta quindi sono entrato..."

Restai in piedi immobile a fissarlo mentre, imbarazzato, cercava di giustificare la situazione.
"Ok Ian, ma non mi hai risposto: che cosa ci fai qui?"
Lui spalancò gli occhi; "Giusto, hai ragione" disse tirando fuori qualcosa dalla tasca della giacca.
"Ehm io... l'avevi lasciato da me..." disse imbarazzato porgendomi un reggiseno.
Lo presi e restai a guardarlo per un attimo.
"E non potevi aspettare domattina?!" gli chiesi scrollando la testa.
"Non lo so, pensavo sarebbe potuto servirti!"
"A cosa potrebbe servirmi un reggiseno alle 02:00 di notte?!"
"Non lo so! Non me ne intendo delle vostre cose da donne!"

Restai in piedi a guardarlo con gli occhi spalancati mentre tentava di non disperarsi.
Dopo qualche secondo sospirai e mi passai una mano sul viso.
"Ok... grazie Ian. Ora però è meglio che torni a casa o domani mattina non ti svegli nemmeno"
Lui sorrise e annuì.
"Sì, forse hai ragione"
Mi avvicinai alla porta, abbassai la maniglia e la aprii.
Prima di uscire, Ian, mi guardò; "Scusa ancora... non volevo svegliarti" disse grattandosi freneticamente la testa.
Nuova caratteristica di Ian sbloccata: quando è imbarazzato fa sempre la cosa di scompigliarsi i capelli o grattarsi il capo... lo terrò a mente.
"Tranquillo non importa" dissi sorridendo leggermente.
"Allora ci vediamo domani..."
"Sì, a domani Ian"
Lui mi sorrise per poi voltarsi e andarsene. Chiusi la porta, questa volta assicurandomi di chiuderla a chiave; spalancai gli occhi e buttai fuori un bel respiro che mi tenevo dentro fin da prima.
Ok. Situazione decisamente imbarazzante.

Sbadigliai per il sonno e decisi di ritornare di sopra.
Salii le scale lentamente arrivando poi ai piani superiori. Dalla finestra del corridoio vidi Ian rientrare a casa Gallagher molto velocemente per via del freddo.
Effettivamente fuori si gela, che cavolo ci faceva in maniche corte?! Bah...
Entrai in camera mia, richiusi la porta per poi mettermi nel letto e infilarmi sotto le coperte.
Gli occhi mi bruciavano, stavo morendo di sonno ma non riuscivo comunque a dormire. Appena chiudevo gli occhi mi appariva l'immagine di Ian a petto nudo in testa...
Quando accadde per la trentesima volta mi tirai una pacca in fronte come se potesse risolvere qualcosa.

Stupido cervello inutile, perché cavolo hai un'ossessione per Ian?!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 09 ⏰

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Emerald eyes || Ian Gallagher Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora