Capitolo 1

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(storia ambientata nella 1ª/2ª stagione di Shameless ma potete immaginare i personaggi nel periodo che preferite voi).








"Cloe!"
La voce di mio fratello più piccolo mi svegliò.
"CLOE!".
Sbuffai e mi misi seduta sul letto di camera mia.
Il mio fratellino Nick irruppe nella stanza.
"Sei sveglia?"
"Adesso sì, razza di piccolo goblin!"
Lui incrociò le braccia al petto tentando di sembrare spaventoso; "Non sono un goblin!".
"E va bene" sbuffai; "Ora muoviti, andiamo a fare colazione".

Nick corse al piano di sotto esultando come un matto.
Mi rendeva felice vederlo sorridere. Aveva solo 8 anni e già faceva questa vita di merda, con un padre perennemente assente e una madre morta poco dopo la sua nascita...

Mi alzai dal letto e cercai dei vestiti puliti nel cassetto. Misi dei jeans larghi, una maglietta bianca e sopra un maglioncino grigio che avevo da quando facevo le medie.
Scesi le scale e seduto sul fondo che si allacciava le scarpe c'era Mike, il mio altro fratello, quello di 14 anni.
"Buongiorno" gli dissi io scompigliando i suoi bellissimi capelli biondi.
"Buongiorno" disse poi a sua volta mentre si alzava e andava verso la porta.
"Hey non fai colazione?" gli chiesi mentre mi avvicinavo al frigorifero.
"No, vado da Millie"
Millie era la sua ragazza. Era ricca. Molto ricca; per questo Mike andava spesso a mangiare da lei.
"Oh ok, salutala da part-"; subito mi sbatté la porta in faccia.
"Wow qualcuno si è svegliato con la luna storta stamattina" dissi tra me e me.

Mi voltai e vidi Nick che si sistemava sulla sedia già con le posate in mano.
"Va bene, vediamo cosa c'è"
Aprii il frigo ma al suo interno c'erano solo birre di nostro padre e una brocca di latte quasi vuota. Rimasi immobile a fissare quello schifo per qualche secondo.
Dalle scale scese anche Kyle, il fratello maschio di mezzo, quello di 12 anni.
"Stai preparando la colazione?" chiese lui mentre si sedeva a sua volta.
"Ehm..." dissi mentre chiudevo il frigo; "In realtà devo andare a prenderla ora".

Corsi su per le scale e andai in camera mia. Tirai fuori il portafogli e all'interno ci trovai una banconota da 5 dollari e varie monetine. Tutto il resto era nel barattolo per pagare le varie bollette ma non potevo prenderli, bastavano a malapena per quelle... mi avrebbero dato lo stipendio oggi pomeriggio.
Dovevo in qualche modo rimediare un minimo di cibo ai ragazzi... Non avevo scelta, dovevo farlo di nuovo. Odiavo rubare ma purtroppo era l'unico modo. Non potevo fare più di due lavori.
Mi infilai dei leggings neri e una felpa con il cappuccio dello stesso colore.
Tornai di sotto; misi giacca e scarpe.
"Ragazzi vado a prendere qualcosa, arrivo subito".
Uscii di casa e andai a piedi verso il supermercato più vicino.

Era domenica, e purtroppo non tutti i supermercati erano aperti... dovevo solo sperare.
Mi misi a correre lungo la strada guardando tutto ciò che mi passava davanti agli occhi. Passai di fronte a casa Gallagher, era una famiglia davvero numerosa e anche abbastanza disastrosa come la mia. Se non sbaglio il padre, Frank, aveva 5 o 6 figli. Io ne conoscevo uno, il maschio più grande, Lip. Alle medie eravamo migliori amici poi ci siamo allontanati senza un vero motivo.

Arrivai in centro città, dove la gente era più numerosa. Alzai il cappuccio della felpa per non farmi notare dalle persone che mi conoscevano.
Una volta di fronte al supermercato notai la grossa insegna in rosso che diceva "chiuso".
Merda pensai tra me e me.
Mi avviai verso un altro supermercato lì vicino. Doveva essere aperto, se non sbaglio...

Dopo un paio di minuti arrivai. Svoltai l'angolo e mi ritrovai di fronte al negozio. Era aperto per fortuna.
Feci per entrare ma vidi camminare nella mia direzione un volto familiare... troppo familiare. Era mia zia Kate. Una donna sui 50, con una voce talmente stridula da attirare l'attenzione di chiunque. Non era per niente l'ideale per me in quel momento.
Cazzo, oggi tutte a me?
Gli altoparlanti del supermercato iniziarono a fischiare. "Attenzione gentile clientela, vi informiamo che il negozio chiuderà per la pausa pranzo tra 5 minuti, grazie".
Perfetto, devo trovarne un altro.

Mi voltai e tornai indietro.
Non conoscevo altri supermercati in zona, non ce n'erano oltre a questi due.
Rifeci il percorso di prima sperando in un miracolo o in un'improvvisa comparsa di un qualche negozio qua intorno.
Passai di fronte alla pasticceria e poi vidi a pochi metri da me un mini market aperto.
Grazie a Dio!

Entrai nel negozio. Era molto piccolo ma c'era comunque l'essenziale che mi serviva. Dovevo pur dare da mangiare alla mia famiglia.
Alla cassa c'era solo un ragazzo indiano sui 40 anni. Cercai di evitare il suo sguardo e mi intrufolai tra gli scaffali.
Mi guardai intorno e poi misi in tasca due piccoli cartoni di latte da 400 ml.
Girai l'angolo della corsia e presi due pacchettini di biscotti mettendoli nella tasca interna della giacca.
Vidi di fronte a me un ragazzo dai capelli rossi che sistemava qualcosa negli scaffali.
Gli passai oltre e presi un pacchetto di sigarette da pagare per non sembrare sospetta. Andai alla cassa e le poggiai al bancone.
"Solo questo?" chiese il ragazzo.
"Sì, grazie"
"Bene sono 5 dollari e 50".
5 dollari e 50?! Da quando costano così tanto?!
Presi il portafoglio e poggiai i soldi sul bancone.
In quell'istante uscì di scatto una donna dalla porta sul retro. Sobbalzai schiacciando per sbaglio i pacchetti di biscotti sotto la mia felpa che fecero un rumore abbastanza forte da farlo sentire a entrambi.
Rimasi immobile a fissare i due che mi stavano guardando malissimo.

L'ultimo pensiero che mi passò per la testa fu semplicemente: Cazzo. Sono fottuta.
















eii, come vi sembra la mia nuova storia? vi piace? fatemi saperee

v.v.b

~betta

Emerald eyes || Ian Gallagher Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora