Capitolo 3

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Arrivai a casa.
"Ragazzi sono tornata!"
Chiusi la porta, tolsi la giacca e le scarpe e andai in cucina.
"Che hai preso?" mi chiese Kyle mentre giocherellava con la forchetta.
Appoggiai lo zaino di Ian sul tavolo e tirai fuori il cibo.
"Cosa volete? Biscotti o cereali?"
Nick e Kyle presero al volo i due pacchetti di biscotti.
Si riempirono le tazze di latte e iniziarono a mangiare.
Io ritirai i cereali nella credenza e presi una sigaretta dal pacchetto nuovo.
Ero abituata a saltare i pasti ormai, a volte riuscivo a mangiare qualcosa al bar in cui lavoravo.
Accesi la sigaretta e salii di sopra.
Entrai in camera mia, presi il cellulare dal comodino e guardai l'ora: 10:56. Il mio turno al bar iniziava alle 12.00, quindi avevo tempo per fare una doccia.

Spensi la sigaretta nel posacenere di camera mia e andai in bagno. Aprii l'acqua e mi svestii rimanendo in intimo. Mentre aspettavo che l'acqua diventasse calda, mi affacciai alla finestra; vidi una ragazza uscire da casa Gallagher con in braccio un bambino piccolo. Se non sbaglio era la sorella maggiore di Ian, non ricordo il suo nome, mi era capitato di incontrarla al supermercato una volta...
Mi tolsi anche l'intimo e finalmente entrai in doccia.

Mi misi di nuovo i jeans e il maglioncino di questa mattina, presi il cellulare e scesi di sotto.
I ragazzi erano sul divano che guardavano la televisione.
"Hey, sapete più o meno a che ora torna vostro fratello?" chiesi riferendomi maggiormente a Kyle.
Mi guardarono e entrambi scossero la testa.
"Ok, io vado al lavoro. In frigo c'è del pollo fritto, scaldatelo nel microonde, ci vediamo dopo".
I ragazzi mi salutarono.
Mi infilai la giacca e presi il portafoglio. Per fortuna oggi dovevano darmi lo stipendio altrimenti avremmo saltato cena...

Dopo 2 minuti arrivai al bar. Si chiamava Mix & Drink. Era un bar pieno di ubriaconi, un po' come l'Alibi, il bar qui affianco, solo che da noi ci venivano i ragazzi più giovani, solitamente dei drogati.
Aprii la porta e la prima cosa che vidi fu un uomo svenuto per terra con un bicchiere di birra ancora in mano e un altro addormentato sul bancone.
Che classe questo locale...
"Ma buongiorno Cameron!"
Mi voltai e vidi Chris, il proprietario del bar. Era un ragazzo davvero simpatico, sui 30 anni, basso, moro e con una risata a dir poco energica.
"Ciao Chris" lo salutai.
Mi si avvicinò e mi porse una busta.
"Ecco lo stipendio bambina" disse ridacchiando. Mi chiamava sempre così, mi conosceva da quando avevo 7 anni e io ero rimasta la sua bambina. Mi ha fatto più da padre lui che quello vero...
"Grazie mille Chris" dissi io prendendo la busta. La misi nella tasca della giacca e andai a lavorare.

Avevo lavorato per un paio d'ore, credo. Il mio turno finiva alle 16:15. Presi il cellulare e guardai l'ora: 16:27.
Cazzo! Sono in ritardo!
Misi velocemente a posto i bicchieri che stavo lavando e feci per andarmene.
"Hey bella gnocca!" gridò qualcuno alle mie spalle bloccandomi.
Mi voltai e vidi un uomo sui 40 anni avvicinarsi. Era vestito come un barbone, e puzzava come un barbone...
"Di che hai bisogno?" gli chiesi mantenendo le distanze.
Lui ridacchiò; "Una notte con te!"
"Te lo puoi scordare brutto pervertito!"
Presi la giacca e uscii dal bancone ma me lo ritrovai di fronte.
"E dai" disse lui; "Quanto vuoi?" mi chiese poi tentando di toccarmi.
"Ti ho detto di lasciarmi stare brutto verme!" gli dissi allontanandolo da me.
Lui si infuriò e tentò di sbattermi al muro facendomi cadere la giacca.
Picchiai la schiena contro la parete.
Reagii e tirai un calcio nei coglioni all'uomo. Lui si piegò in due e cadde a terra.
Mi abbassai per raccogliere la giacca e il portafogli che era scivolato fuori dalla tasca.
Prima di alzarmi mi avvicinai all'uomo: "Toccami un'altra volta e i coglioni non ce li avrai più" gli sussurrai.
Uscii dal locale e mi avviai verso casa Gallagher.


Bussai tre volte alla porta e aspettai. Erano le 16:55, ero in ritardo di 25 minuti...
Dopo qualche secondo aprì un bambino sugli 8 o 9 anni con i capelli castani.
"Chi sei? Cosa vuoi?" sbottò lui di colpo.
Wow bambino simpatico.
"Ehm, io-"
"Carl, chi è alla porta?" gridò da lontano una voce femminile.
Da dietro il bambino sbucò la ragazza che avevo visto oggi dalla finestra.
"Oh, ciao" disse lei.
"Ciao. Sono venuta per Ian" dissi imbarazzata.
Bene, che fantastica figura di merda! Sembra la classica frase che dicono le fidanzatine la prima volta che si presentano alla famiglia del ragazzo! "Oh..." disse la ragazza tentando di nascondere un sorrisetto che si stava formando sul suo volto; "Vieni, accomodati".
Mi fece entrare in casa e chiuse la porta.
"Ehm, io sono Fiona, piacere" mi disse la ragazza porgendomi la mano. Gliela strinsi; "Cloe" dissi poi a mia volta.
"Ian dovrebbe essere in camera sua" mi disse lei; "Infondo al corridoio ultima porta a destra"; mi indicò le scale.
"Grazie" dissi prima di iniziare a salire.

Arrivai in cima alle scale e camminai lungo tutto il corridoio.
Bussai alla porta infondo, come aveva detto Fiona, e aspettai.
Dopo un paio di secondi si spalancò, rivelando un Ian a petto nudo, che indossava solo i pantaloni della tuta.
"Cloe!" disse lui sorpreso.
"Ciao Ian" dissi senza riuscire a smettere di fissare quegli addominali scolpiti.
Lui si spostò facendomi entrare in camera sua. Si buttò seduto sul letto e mi guardò.
"Scusa il ritardo ho avuto un piccolo imprevisto con un tizio al bar..." dissi un po' imbarazzata da quella situazione. "Ti ho portato lo zaino". Glielo porsi e lui lo afferrò, per poi appoggiarlo per terra.
Rimanemmo in silenzio per qualche secondo.
Ma che cazzo di fisico ha questo raga-

Il rumore della porta dietro di me che si apriva interruppe i miei pensieri.
In camera entrò Lip abbastanza confuso dalla situazione che si era creata in camera sua.
"Ehm... Ciao Lip" dissi io imbarazzata.
Lui non mi salutò nemmeno che subito guardò suo fratello abbastanza stupito.

"IAN?! TI SCOPI CLOE CAMERON?!"

Emerald eyes || Ian Gallagher Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora