Capitolo 3: Un Ultimo Saluto

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Avevo molto pensieri che mi frullavano in testa, non mi andava a genio il fatto che dovevo uscire dalla barriera, era un vero e proprio suicidio. Chiunque uscisse dalle zone sicure dei regni non faceva più ritorno, ma nonostante questo non potevo tirarmi indietro e se anche avrei avuto la possibilità di poterlo fare, non l'avrei fatto.

Prima di dirigermi verso morte certa, passai alla taverna per salutare Tilla e fare un pieno di alcolici che sicuramente mi sarebbero finiti entro due giorni, massimo tre.Prima di entrare feci un bel respiro profondo pensando a cosa dire a Tilla, poi però pensai che non era da me preparare dei discorsi sdolcinati, in tutta la mia vita avevo sempre affrontato le cose di petto. Così entrai senza pensarci più di tanto, come immaginavo la taverna era piena di gente che beveva, alcuni si reggevano ancora in piedi mentre altri erano già andati nel mondo dei sogni.

-Già di ritorno? Non credevo ti sarei mancata subito- mi disse Tilla sorridendo, mentre ritornava dietro il bancone, io di risposta le sorrisi e mi sedetti negli sgabelli davanti al bancone.

-Allora-fece una pausa e continuò - Sei riuscita a prendere qualche ladro o a salvare qualche gatto? - le sorrisi senza rispondere, volevo godermi quest'ultimo momento prima di partire.

-Non è da te essere così silenziosa, che succede? - mi chiese lei con un po' di preoccupazione che le si leggeva in faccia.

-Mi mancherà venire qui e soprattutto mi mancherà ascoltare le tue stupide battutine- le risposi io mentre i nostri occhi si incrociavano, la vedevo sempre più curiosa e preoccupata allo stesso tempo. Senza chiedermi niente prese due boccali e li riempì con del vino rosso che usava solo per occasioni speciali. Poi si avvicinò a me e mi porse uno dei due boccali.

-Non so cosa significhi tutto questo, ma so per certo che non ti vedrò per un po', vedi di tornare viva e con tutti gli arti-riferendosi a suo padre a cui mancava una mano -Sennò mi costringerai a non farti più mettere piede in questa taverna. Detto questo odio ammetterlo ma mi mancherai anche tu, però i problemi che ti porti dietro non mi mancheranno di sicuro- inevitabilmente ci mettemmo a ridere entrambe prina di bere il nostro boccale.

Prima di andare via, Tilla mi porse una sacca con dentro un paio di bottigliette di whisky e un po' di cibo, poi mi salutò e tornò a servire i tavoli mentre io lasciai la taverna e mi diressi verso la scuderia a prendere io mio cavallo, per partire la mattina seguente al sorgere del sole.

Era praticamente buoi e le strade di Phiria erano deserte, inaspettatamente quando entrai in scuderia vidi Alan parlare con lo scudiero.

-Ti stavo aspettando, dobbiamo parlare- mi disse una volta che mi riconobbe

Alan era uno dei cavalieri più famosi del regno, era il solito cavaliere dagli occhi azzurri,alto,capelli marroni pettinati al dettaglio e con un'armatura argentata che gli copriva la maggior parte del corpo. Nonché era sempre circondato da ragazze che lo volevano, ma a parte questo era uno dei pochi cavalieri disposti a sacrificare la vita per i cittadini del regno di Phiria. Ci conoscevamo da molti anni  anche perché avevano fatto l'allenamento per diventare cavaliere insieme.

-Di che si tratta? -chiesi, odiavo girare intorno alle discussioni preferivo di gran lunga arrivare dritti al punto.

-Vengo con te,so tutta la missione e mi sono sempre chiesto cosa ci fosse dietro la barriera, perciò permettetemi di accompagnarvi in questo viaggio- mi chiese con tanto entusiasmo che gli si potevano vedere gli occhi brillare.

-È pericolo e non sarà tanto facile, tutte le persone che hanno provato a seguirmi in missioni altre la barriera o sono morte o sono tornate con la coda tra le gambe- gli dissi ciò che era la verità, molte persone avevano provato a seguirmi solo per sentirsi coraggiosi e far vedere che le terre oltre le zone sicure non erano per niente pericolose, bensì ero io a inventare cose solo per sembrare coraggiosa. Inutile dire che alla fine le missioni le finivo da sola, anzi era meglio così, gli altri erano solo un peso che non avevo intenzione di portarmi dietro.

-So perfettamente cosa è successo a tutte le persone che ti hanno seguito solo per mettersi in mostra,ma io non sarò un peso, farei di tutto per salvare il regno, perciò portami con te- vedevo il suo lato nobile e capivo cosa provasse, io mettevo la mia vita in palio per le persone a cui tenevo.

-Bene,partiremo al sorgere del sole,ci incontreremo alle porte del cancello-detto questo presi il mio cavallo e uscii dalla scuderia. Non mi piaceva avere delle persone con me soprattutto sapendo che probabilmente sarebbero morte e questo non faceva altro che appesantirmi la coscienza.

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