«Si, va bene, ci vediamo dopo, scusa un attimo…» Misi una mano sul telefono mentre Rose era intenta a saltare sul letto sopra la trapunta rosa e i Kwami giocavano vicino ai poster.. «Abbassate la voce voi tre!» I tre si fermarono improvvisamente «Si, va bene, ciao…» riattaccai e mi alzai dalla scrivania. I tre ci erano rimasti male, probabilmente si sentivano rimproverati.Mi sentivo in colpa per averli zittiti, ma la telefonata di prima mi aveva sconvolto come un fulmine a ciel sereno. «Scusate, era una chiamata importante ed ero un pò nervosa…» la mia amica si avvicinò e mi mise una mano sulla spalla «Ju, che ti succede? A me puoi dire tutto.» Il cuore iniziò a battere, non mi ero mai confidata con nessuno, ma essendo la mia migliore amica meritava di sapere la verità, almeno in parte. «Ha appena telefonato mio padre, verrà a trovarmi tra mezz'ora, ma io non lo voglio vedere…»
«Perché? Non è bello rivedere un genitore dopo tanto tempo?» Ah, Rose, uno spirito così ingenuo e ottimista, tipico di lei, è il tipo di persona che potrebbe perdonare un padre che l’ha abbandonata e che «Mio padre mi ha scaricata qui! Non mi ha scritto o chiamata per tutto l'anno e si ricorda adesso di avere una figlia?» avevo esagerato, lei e i kwami adesso sembravano spaventati. «Scusa, non avrei sfogare il mio dolore su di te…»
«Tranquilla, non è facile parlare di certe cose…» rimanemmo in silenzio per qualche minuto fino a quando Rose non ruppe il silenzio. «Sai che siamo famose? Il nostro combattimento è stato virale!» Eravamo delle eroine, mi sentivo per la prima volta mi sentivo fiera di me stessa. Rose era l’unica cosa buona di questa storia, avevo capito che cosa significava avere una vera vera amica, se non l’avessi avuta al mio fianco non credo che sarei riuscita a combattere contro Lady Wi-Fi. «Ah, un'altra cosa. Tra poco ci sarà il concerto di Jagged Stone in città!» Come faceva quella ragazza ad avere tutto quel fiato nei polmoni? «Mi sorprende che ti piaccia Jagged Stone, ti facevo più fan di XY o Clara Nightingale…»
«Vero, ma me l'ha fatto scoprire Marinette e da allora sono una sua fan!» era entrata in modalità fangirl. «Jagged Stone, la quintessenza del rock n'roll!» e cominciò a cantare la sua intera discografia fermandosi solo per riprendere fiato. Controllai l'ora sul telefono e decisi di prepararmi per uscire. Quel giorno era nuvoloso, ma non avrebbe piovuto secondo le previsioni, il cielo grigio a molti mette tristezza, io invece penso che trasmetta tranquillità. Mio padre, sempre se così posso chiamare quell’uomo, aveva detto di aspettarlo vicino alla Senna. Non avevo nulla di meglio da fare così cominciai a guardare il mio riflesso nel fiume, l'acqua limpida rifletteva i monumenti e i ponti lì vicino. Pensai a quando avevo la ciocca viola, quando ero ancora libera da quella prigione e la mia famiglia era ancora unita…«Allora, coma sta la ragazza più rock del mondo?» Non ci potevo credere, era lui! Solitamente indossava una giacca nera e gialla, una maglietta dello stesso colore, pantaloni gialli e una collana col teschio, ma oggi era quasi irriconoscibile! Indossava una semplice felpa grigia, pantaloni della tuta e occhiali da sole, forse per non essere assalito dai fan, l’unica cosa rimasta riconoscibile erano i capelli neri con punte viola e gli occhi azzurri. «Ciao papà, o forse dovrei chiamarti Jagged Stone…»
«Juleka, mi sono accorto di aver fatto uno sbaglio enorme, dovevo andare in tour, nessuno poteva occuparsi di te e dopo quello che è successo a Luka…» mi mise una mano sulla spalla,ma gliela levai. «Non toccarmi, hai smesso di essere di mio padre nel momento stesso in cui mi hai lasciata in quell’accademia!» mi voltai per andarmene. «Aspetta Juleka, sono tornato per restare, voglio essere un buon padre adesso.» Basta, non lo sopportavo più ormai. «Se vuoi essere un buon padre allora vattene e non farti mai più rivedere!»
«Ouch!» sentii un tonfo e mi girai. «Rose, che ci fai tu qui? Mi stavi seguendo?» la ragazza si mise una mano nei capelli biondi e cercò di giustificarsi. «Ehm, io stavo… Tuo padre è Jagged Stone? La più grande rockstar della Francia?» chiese con sguardo sbigottito. «Lo ero, prima che mi mollasse qui!» me ne andai furibonda, Jagged era una grande rockstar, ma un piccolo uomo. Continuai a camminare per tornare all’accademia, nonostante Parigi fosse frenetica e piena di vita io riuscivo a sentire solo i miei pensieri. «Ju, aspetta!» Rose corse a perdifiato e mi raggiunse «Che cosa è successo? Chi è questo Luka?» Solo il sentirlo nominare era come una coltellata al cuore, non volevo parlarne, ma lei è la mia migliore amica ed è giusto che sappia la verità. «Io avevo un fratello…» trattenni un singhiozzo «Si chiamava Luka, fin da piccolo amava la musica e si è subito dimostrato un chitarrista nato.» Non ce la facevo, trattenni un altro singhiozzo mentre le stringevo la mano.. «Eravamo felici, ma un giorno papà comprò una macchina nuova, un vero e proprio bolide, lui accelerò troppo e…» Non riuscii a finire la frase, scoppiai in lacrime e abbracciai Rose. «Perché? Farei di tutto per riaverlo con noi! Mi manca ogni giorno!»
«Ju…» esordì Rose «Non posso restituirti tuo fratello, e voglio che tu sappia che non sei sola, ma pensa anche a tuo padre! Credi che sia stato felice di perdere un figlio? Non credi che quel senso di colpa sia una punizione sufficiente per lui?» Io non sapevo che pensare, in quel momento volevo solo perdermi tra le braccia di Rose «Perché sono così debole?»
«Non sei assolutamente debole, tutti abbiamo bisogno di sfogarci ogni tanto…» sorrise dolcemente «Ti voglio bene Ju.» tornammo indietro, sulla strada passammo per il Pont de l’Archevêché, uno dei ponti più romantici di Parigi, dove le coppie appendono i lucchetti per sigillare il loro amore, con incisi i nomi e le date di chi aveva fatto una promessa solenne e romantica. «Ju, non è un posto romantico? Un giorno voglio anch'io appendere un lucchetto qui.» Non so se fosse stato il luogo o l'abbraccio di prima, ma decisi fare una follia: confessare i miei sentimenti «Rose, tu sei una buona amica, ma io credo di provare qualcosa di diverso per te…» Sembrava confusa dalla mia affermazione «Ju, che cosa intendi?» Presi un profondo respiro pronta a confessarle i miei sentimenti «Rose io ti…» Un fragore ci interruppe, era come se qualcuno avesse appena suonato la chitarra elettrica accanto alle mie orecchie. «Volete il bis?» Era la voce di Jagged, mi girai e capii che cos'era successo: era stato akumizzato! Adesso aveva dreadlock fucsia e ciliegia, indossava un dolcevita grigio con con maniche viola, e pantaloni grigi. Brandiva minacciosamente una chitarra viola e nera con due punte. «Io sono Chitarrik! Juleka, figlia mia, adesso ho la forza per proteggerti!» Oh, no! Che cosa avevo fatto? Presi Rose per mano e cominciammo a correre per trovare un posto sicuro in cui trasformarci. Ci nascondemmo dietro Ci nascondemmo dietro il muro del Ti amo, ricoperto di scritte bianche su sfondo blu, che esprimevano il sentimento dell'amore in tutte le lingue del mondo.«Roarr!»
«Daizzi!»
«Trasformami!» una luce abbagliante ci avvolse e ci trasformò, era arrivato il momento di combattere! Ci diremmo verso di lui, pronte ad affrontarlo. «Tigre Viola e Pigella, le nuove eroine di Parigi!» Eravamo diventati veramente famose «Non voglio fare del male a due ragazzine, ho una figlia di più o meno la vostra età, sapete?» Non volevo ascoltate una parola di più e schioccai un colpo di bolas cercando di afferrare la sua chitarra. «Mancato! E va bene, non volevo farvi del male, ma è il momento di cambiare musica!» Cominciò a suonare il suo strumento, e quella che sembrava un'onda sonica solidificata di colore arancione cercò di colpirci! «Tigre Viola!» Pigella rifletté il colpo scagliando a terra Chitarrik.«Vi avevo sottovalutate, comunque non tempo da perdere, devo andare da mia figlia!» E con un balzo si allontanò. Probabilmente si è diretto verso l'accademia, dovevamo trovare un modo per fermarlo! Arrivate all'accademia trovammo uno spettacolo raccapricciante, tutte le studentesse stavano ballando, sembravano affaticate e l'ingresso era stato distrutto, doveva essere l'effetto della sua onda sonica. Feci un cenno a Pigella ed entrammo. «Ancora voi? Perché volete impedirmi di vedere mia figlia?» era più determinato che mai. «Tigre Viola, ho un piano!» mi sussurrò la sua idea all'orecchio, era rischioso, ma non c'era altra soluzione «Ma dovrò lasciarti sola!» Nemmeno il tempo di finire la frase e corse contro il nemico cercando di colpirlo con una serie di calci e pugni per prendere la sua chitarra «Vai, è l'unica soluzione!» corsi dietro un muro e mi ritrasformai. Avrei dovuti parlare faccia a faccia con mio padre, non volevo farlo, ma avrei dovuto, né andava della vita delle mie compagne di scuola. «Chitarrik fermati!» uscii allo scoperto. «Juleka…»Si fermò improvvisamente. «Io, ti ho trattato male prima, ho sofferto molto, ma così ho ignorato il tuo dolore!» mi avvicinai «Ma voglio ricominciare, quindi adesso fermati!» molla la chitarra a terra «Ti supplico, fermati papà!» corsi verso di lui e lo abbracciai, sperando che sentisse il mio affetto e il mio perdono «Ho messo in pericolo mia figlia, la cosa più importante al mondo per me…» mio padre ritornò quello di prima e l'akuma se ne andò uscendo dalla finestra. «Questa scena è così commovente!» Pigella scoppiò in lacrime, era commossa, mi ero dimenticata che fossi lì accanto, finalmente questa battaglia era finita.
Il giorno dopo mio padre m'invitò a prendere un gelato da André, il più grande gelataio di Parigi. Si dice che il suo gelato era in grado di prevedere chi fosse il vero amore di chi lo mangiava, il mio aveva tre palline, crema come i suoi capelli biondi, puffo come i suoi occhi azzurri e fragola come il suo spirito rosa. «Sicura di voler rimanere qui?» mi aveva offerto di accompagnarlo nel suo nuovo tour. «Grazie, ma vorrei fare un passo alla volta.»
«Centra quella ragazza, Rose?» mi aveva preso in contropiede «Hai trovato la fidanzata, eh? Degna figlia di tuo padre!» entrambi scoppiando a ridere.
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𝑴𝒚 𝑹𝒐𝒔𝒆 - 𝑱𝒖𝒍𝒆𝒓𝒐𝒔𝒆
FanfictionIl Collège Françoise Dupont è all'apparenza una semplice accademia femminile, ma cela un segreto che non dovrebbe mai essere rivelato. Juleka e Rose sono due normali studentesse, buone amiche e compagne di stanza, ma avranno a che fare con un potere...