Capitolo 10 - Nooroo

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«Svegliati Ju!» la voce allegra di Rose mi destò. «Ancora cinque minuti…» replicai mentre girai la testa sul cuscino dall’altra parte. «Ma siamo fidanzate! Ti rendi conto? Non possiamo perdere altro tempo! Dobbiamo vivere questa giornata al massimo!» decisi di alzarmi altrimenti Rose avrebbe perso la voce a furia di gridare.«Dovremmo andare a trovare Padre Wang Fu? In parte è grazie a lui che ci siamo fidanzate…» rifletté lei. In effetti aveva ragione, se non ci avesse consegnato i Miraculous non credo che avrei trovato il coraggio di confessarle i miei sentimenti. «E va bene, dopo gli faremo una visita.» Però non sapevamo dove trovarlo.«Ho già cercato, è il sacerdote di Notre-Dame.» disse Rosse quasi leggendomi nel pensiero. Era deciso, saremmo andate a fargli una piccola visita per ringraziarlo. Uscimmo e attraversammo Parigi fino a raggiungere la maestosa chiesa gotica, che si ergeva imponente sull'Île de la Cité.

Il suo stile architettonico era innovativo e armonioso, con le due torri alte come un palazzo che situate sulla facciata occidentale, le grandi vetrate a rosa che adornavano le tre facciate principali, i pilastri e gli archi curvi che reggevano i muri e i soffitti. La cattedrale era un capolavoro dell'arte gotica, testimone di secoli di storia e di fede. Entrammo, la cattedrale aveva cinque navate, cappelle con opere d’arte, un altare con la Dormizione della Vergine, una guglia che dominava la navata centrale, sulle pareti laterali si potevano ammirare i rosoni colorati, tra cui quello con la Madonna e Gesù. Quello che vedemmo ci fece rabbrividire.

«Padre!» corremmo verso di lui, era steso a terra. «Ragazze, andatevene, lui è libero!» Lui chi? Rose mi strinse il braccio in preda al panico. «Ju, ma di chi sta parlando, ho paura?» chiese terrorizzata. «Penso che stia parlando di me.» una voce rimbombò per la cattedrale. «Chi sei? Mostrati!» lanciai una provocazione al mio interlocutore misterioso. «Eccomi qui.» apparve davanti a noi una piccola creature simile ai nostri Kwami. «Io sono Nooroo.» Quello era Nooroo? Me l’ero immaginato totalmente diverso. Era una piccola creatura viola chiaro che assomiglia a una farfalla, le sue ali hanno una lunga coda che finisce con una punta mentre i suoi occhi erano viola scuro. La sua testa e le sue ali erano decorate da disegni a forma di spirale viola scuro.I nostri kwami si rivelarono.

«Nooroo, smettila, ti prego!» lo implorò Daizzi disperato. «Ferma questa follia prima, non costringermi a usare le maniere forti!» gli intimò Roarr con tono assertivo. «Ho ricevuto abbastanza energia negativa in questi giorno e sono di nuovo in forze, preparatevi al peggio!» come poteva una creatura così adorabile come Nooro dire cose così crudeli. Strinsi la mano a Rose e ci trasformammo «Roarr! Daizzi! Trasformateci!» sul volto del kwami si dipinse un sorriso crudele. «Voi non avete idea di chi vi trovate davanti!» Uno sciame di akuma fece irruzione nella chiesa e circondato Nooroo trasformandolo. Era un gigante umanoide con la testa identica a quella di una farfalla, quattro braccia pelose e quattro ali, mentre sul suo petto era disegnato il simbolo di una spirale. «Questa è la vostra fine!» disse con voce roca e profonda, adesso avevo veramente paura. Spiccò il volo cercando i colpirci, fortunatamente lo schivammo con una rotolata laterale.

Era uscito dal portone, pronto a seminare odio per tutta la città di Parigi. Uscimmo dalla cattedrale, il cielo era inondato da akuma intente ad akumizzare ogni singolo cittadino. Tutti cominciarono a combattere l'uno contro l'altro motivati da un'ira ingiustificata. Lui si nutriva di quello, l'odio intrinseco degli esseri umani. «Nooroo!» lo chiamai.

«Se sei così forte perché non ci afrronti faccia a faccia?» Il mostro si fece una grassa risata «Perché  no? Io sarò davanti alla torre Eiffel» e volò via. Pigella cominciò a piangere. «Non ce la faccio più, ho paura!» mi abbracciò. Che cosa avrei dovuto fare? Avrei vuoto dirle che il nostro amore avrebbe trionfato sicuramente, ma sarebbe stata una menzogna. «Non posso prometterti che vinceremo…» le dissi sconsolata. «Ma prometto che rimarrò sempre al tuo fianco! Io ti amo e la minaccia di Nooroo non cambierà nulla!» le diedi un bacio sulla guancia e arrossì. «Forza! Alla torre Eiffel!»

𝑴𝒚 𝑹𝒐𝒔𝒆 - 𝑱𝒖𝒍𝒆𝒓𝒐𝒔𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora