↳ È uno stronzo!
"Pablito si che ne capisce "
Mi sfotte la mia migliore amica, sostenendo che il fato abbia deciso che mio figlio, il quale indossa proprio la maglia di Gavi e che si chiama come lui, si sia subito sciolto proprio con il numero trenta.
"Isa la vuoi finire"
"Eddai Sole, ha già scelto il suo patrigno"
Le tiro uno schiaffo sulla spalla per farla finire di parlare, ma tutto sembra inutile.
"Comunque scherzi apparte, dopo l'allenamento esco con i ragazzi, vi va di aggiungervi? No, non disturbate. No, Pablito non ha bisogno di riposare visto che sta già dormendo. Non faremo tardi e ti riaccompagno io in persona a casa se non ti senti a tuo agio"
La ragazza sa leggermi nella mente, dato che risponde non solo a tutte le mie domande ma anticipa anche tutte le scuse che avrei trovato per dare buca.
Mi tocca per forza accettare, anche perché se sono ritornata in patria l'ho fatto con l'unico obbiettivo di voler riprendere in mano la mia vita. Conoscere nuove persone è la giusta via per iniziare a cambiare veramente aria.
Quando i ragazzi sono freschi di doccia, ci raggiungo sugli spalti dedicando dei saluti più calorosi alla mia amica. Da quello che ho capito, Pedro è il cugino di Isa e per questo la ragazza fa parte della comitiva.
I ragazzi con cui passerò il pomeriggio a quanto pare sono Pedro, Marc, Pablo e Hector.
Hanno più o meno tutti la stessa età mia e della ragazza, il più grande è proprio Pedro.
"Bablooo"
Siamo già arrivati a casa del più grande, quando il mio bimbo decide di svegliarsi e cercare il suo nuovo amichetto.
Pablo nel frattempo aveva il controller della play in mano, giocando a fifa con Marc, ma alla voce del suo omonimo scarica il joystic a Isabelle per dedicare le sue attenzioni al piccolo.
"Quindi come mai ti sei trasferita?"
Mi domanda incuriosito il padrone di casa, dato che gli altri sembrano presi chi da il bimbo, ovvero Hector e Pablo, e chi dalla play.
"Ero lì per cambiare un po' d'aria, poi è successo Pablo e capendo che tra me e il padre non era cosa ho preso la decisione di tornare a casa"
Non voglio entrare nei dettagli, ma non voglio nemmeno mentire a quelli che spero potranno diventare miei amici.
"Non ha voluto Pablito?"
Mi domanda quasi sconvolto Pablo, facendomi sorridere alla preoccupazione che già prova per il mio bimbo.
"Non è andata proprio così. Io e Federico, il padre, eravamo amici e per un tempo mi sono illusa che potesse ricambiarmi. Lui però è innamorato di un'altra ragazza e diciamo che io e Pablo eravamo un po' un problema. Lucia, ovviamente, non voleva mettersi in mezzo a causa del bambino e Federico per farle capire quanto l'amasse ha mantenuto molto le distanze. Non era pronto a fare il padre e l'ha dimostrato essendo felice della mia partenza. Ha promesso che sarebbe venuto almeno una volta al mese, ma già questo mese ha saltato. Spero che però sia stato veramente impegnato e che non sia stata solo una scusa"
Il mio petto viene appesantito da un magone che compare sempre in tempo quando parlo con Federico. È innegabile il sentimento che provo ancora per lui, ma allo stesso tempo ho iniziato finalmente a vederlo con occhi normali e ho capito che per quanto ci sia stato nella mia gravidanza, l'ha fatto solo per buon senso e non per volere.
È come una comparsa nella vita di Pablo. Quando non ha gli allenamenti, non deve uscire con Lucia e con gli amici e quando non è stanco si presenta dal bimbo con qualche gioco nuovo e qualche ora di intrattenimento.
Poi scompare per giorni, troppo preso da tutto il resto. Ma apprezzo quello che sta facendo, perché è stato tutto inaspettato e ha ammesso fin da subito che quello non era il suo momento. Non era pronto e non voleva sprecare la sua opportunità calcistica. Già stava dando i suoi frutti e rallentare proprio ora potrebbe essere fatale per la sua carriera.
"È uno stronzo"
Decreta Pablo facendo rimanere tutti di sasso. È quello che le persone vicine mi dicono da tempo, ma nessuno al di fuori di quella cerchia di persona si può permettere di parlare così del padre di mio figlio. Sto, infatti per scattare ad insultarlo, ma vengo fermata non solo dal braccio della mia amica ma anche dal continuo delle sue parole.
"Io ho diciotto anni e non sarei minimamente pronto a fare il padre, lo ammetto. Ma se guardo negli occhi di Pablito non riesco a pensare che vorrei farlo ridere tutto il tempo. E lo conoscono solo da qualche ora. Figurati sapere che è sangue del mio sangue, probabilmente se mio figlio mi chiedesse di lasciare il calcio per stare con lui, anche se fossi vicino ad un pallone d'oro, una Champions o un mondiale lascerei tutti per farlo felice"
I miei occhi si fanno vitrei mentre delle piccole frecce si inficiano nel mio cuore. Queste parole mi hanno veramente colpito, sarebbe stato stupendo sentirle dire dallo stesso Federico.
Eppure la cosa che più mi fa rabbrividire è lo sguardo che in questo momento lo spagnolo ha negli occhi. Mi guarda come se volesse farmi arrivare al meglio il concetto, per farmi capire che giustificare una persona che sta facendo del male non solo a me ma soprattutto a nostro figlio è una pura stronzata.
"Grazie"
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➸ Baby daddy || Pablo Gavi
FanfictionWhere... Soledad è rimasta incinta quando era ancora minorenne e, col tempo, si renderà conto che il ragazzo di cui è innamorata, ovvero il padre del bambino, non è veramente la persona che credeva. Pablo Gavira è un giocatore del Barcellona e fin d...