↳ Solo amici?
La prima cosa che avevo fatto ritornata in spagna, fu quella di chiamare un avvocato. Già al primo incontro ci mettemmo d'accordo con l'avvocato di Federico che a sua volta aveva deciso di non cedere così facilmente come aveva fatto in italia.
Sembrava starmi facendo un dispetto, rallentando le pratiche il più possibile.
Fortunatamente avevo modo di svagare la mente, quando Isabelle con la sua macchina appena riparata venne a prendere me e il piccolo Pablo per una serata a casa di Pedri.
"Mi amor"
Strapazzano il mio bambino come se fosse il loro e ne ero estremamente grata.
Vengo trascinata via da Pedro che mi mostra orgoglioso la culletta appena finita di montare.
"Sei un amore"
"Non dire così che poi Pablo mi spacca il crociato"
Evidentemente sa qualcosa, altrimenti non avrebbe nominato il sivigliano.
"Che dici, ma quando mai"
"Si perché tu mi vuoi dire che quello è venuto una mattina sola a torino perché mancava da morire a junior"
"Guarda che è così"
Al solo ricordo di quella mattina mi faccio rossa e sento i miei battiti accellerare in maniera oscena.
"Dai ammettilo, è successo qualcosa"
"Pedro ma ti fai i castelli in aria, che dovrebbe essere successo?"
Cerco di difendermi inutilmente perché appena sento la porta bussare sorrido come un idiota.
"Dai dai dimmelo"
Mi prega il ragazzo, ma decido di andarmene lasciandolo con il dubbio.
È bellissimo vedere che Pablo corre ad abbracciare me prima di tutti gli altri, facendomi sentire estremamente speciale.
"Mami mi sei mancata"
Ammette sottovoce al mio orecchio ed io non posso far altro che ricambiare il suo mi manchi.
"Io non vorrei interrompervi, ma mi dovete dire cosa volete mangiare"
Marc voce del popolo, popolo che è incuriosito da quest'abbraccio più che mai.
Verso le dieci Pablito dorme tranquillo nella culletta mentre io sono abbracciata a Pablo sul divano a guardare un film a caso.
"Vieni un attimo di là con me?"
Mi domanda all'orecchio in modo da non distrarre gli altri tre, io annuisco e zitti zitti ci allontano andando in cucina.
Quando chiudiamo la porta entrambi pensiamo soltanto a baciarci. Se prima le sue mani stavano sui miei fianchi, adesso con una spinta mi fa stringere i suoi fianchi con le gambe.
Sento un'attrazione che probabilmente mai in vita mia era stata così forte. Ogni centimetro di me desidera il sivigliano e sento che ciò è rucambiato da come le mani del numero trenta stringono il mio fondoschiena.
"Vieni a cena con me una di queste sere?"
Annuisco riprendo a baciarlo con impeto.
"Non sai che effetto mi fai, Mami"
Probabilmente presi dalla passione avremmo continuato un qualcosa che aspettavamo da molto, ma veniamo interrotti da Isabelle.
"O mio dio-"
Ha in biberon di Pablito in mano, pronta per riscaldare il latte quando ci ha sorpreso in un momento che volevamo tenere privato.
"Tu non hai visto nulla"
STAI LEGGENDO
➸ Baby daddy || Pablo Gavi
FanfictionWhere... Soledad è rimasta incinta quando era ancora minorenne e, col tempo, si renderà conto che il ragazzo di cui è innamorata, ovvero il padre del bambino, non è veramente la persona che credeva. Pablo Gavira è un giocatore del Barcellona e fin d...