➸𝑪apitolo nove

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L'alcool da alla testa

La discoteca è piena, ma per fortuna i ragazzi hanno prenotato il privè. Ci sono anche altri giocatori, ma preferisco rimanere solo con quelli che conosco.

Ho sempre avuto paura, già ai tempi di Federico, di sembrare un'approfitattrice. Appena vieni avvistata con un giocatore ti viene dato l'appellativo di scalatrice sociale, senza sapere che esiste il rapporto d'amicizia tra maschi e femmine.

"Non ti allontani, vero?"

Mi parla all'orecchio Pablo per farsi sentire. Io gli faccio segno che mi andrò a sedere al tavolo e lui mi fa un pollice in su. Sta andando ad ordinare i primi giri di shot per tutti e un analcolico per se stesso.

"Ma come siamo belle"

Mi saluta Pedri, appoggiandomi un braccio sulle spalle.

"Pablito mi ha portato fortuna, ho giocato una favola"

Mi ringrazia e io gli dico che mio figlio è miracoloso, bastava solo capirlo prima.

"Ma con Pablo?"

Mi domanda, notando che il mio sguardo è alla ricerca proprio del numero trenta.

"Niente, che ci dovrebbe essere?"

"Ti sembro nato ieri, Sole? Io già vi vedo a fare la famigliola felice"

Non avrei mai ammesso nulla senza alcool, proprio per questo dopo sei shot e due drink mi trovo in pista proprio con Pedri.

"Muy hermosa"

Mi fa fare più giravolte, o forse sono io che mi immagino di averne fatte tante. Effettivamente mi gira la testa, ma rido troppo per rendermene conto.

"Pablito è arrabbiato mi sa"

Urla per farsi sentire e io non connetto subito.

"Pablito dorme"

"Pablo non Pablo Jr"

Mi guardo in torno alla ricerca del centrocampista, ma non lo vedo da nessuna parte o almeno fin quando Padri, ubriaco peggio di me, non mi gira la testa verso il bancone dei drink dove Pablo è fermo a guardarci.

"Vai da lui chica"

Mi spinge letteralmente facendomi quasi cadere a causa della poca stabilità e dei tacchi.

Alla fine vado veramente vicino al ragazzo che sembra teso.

"Pablito, divertiti un po'"

Lo sprono, ma ottengo solo un'occhiataccia.

"Direi che per stasera hai finito di bere"

Io voglio ancora bere, però! Poi non sono così brilla. Okay che mi sto reggendo al suo petto per non cadere, ma che fa.

"Non bevo più se balli con me"

Lo vedo incerto, ma alla fine di fa convincere. Passano diverse canzoni regetton, che balliamo stretti l'uno vicino all'altro.

La sua presa sui miei fianchi è più forte rispetto al normale, come se volesse essere sicuro che non cadessi da un momento all'altro.

Inizio a sussurrargli le parole delle canzoni all'orecchio in modo sensuale, senza nessun motivo eppure nonostante lui sia totalmente sobrio lo vedo preso quanto me dal momento.

"Mami, direi che ti fermi un po' dal muoverti che stai causando non molti problemi"

La vergogna ed un pizzico di lucidità mi raggiungono tutte insieme quando realizzo effettivamente di essermi strusciata un po troppo sul calciatore.

Alla fine mi faccio convincere a tornare a casa, ma forse lui non l'ha detto o sono io che già lo scordato ma ci troviamo a casa sua e non la mia.

"Prendi quello che vuoi dall'armadio"

Mi sprona a cambiarmi e io senza aspettare un attimo mi spoglio del vestito. Lui subito si gira dal lato opposto per non guardare, ma lo sento imprecare.

Infilo una sua maglia a caso trovando poi difficoltà a slacciare i tacchi. Vedo tutto doppio e vedo doppi anche i gancetti.

"Pablo mi aiuti?"

Si è cambiato anche lui indossando solo un pantalone di tuta. Si inginocchia tra le mie gambe, slacciando velocemente il gancetto ma lasciando qualche secondo delle carezze sulla mia gamba.

Finalmente ci buttiamo entrambi a letto, stanchi da una giornata molto frenetica.

"Devi essere più responsabile, Sole"

Probabilmente sta per sfogarsi sul motivo per cui era teso oggi in discoteca.

"Ma io sono responsabile"

Siamo girati entrambi su un fianco, in modo da poterci guardare negli occhi.

"Ti poteva succedere qualsiasi cosa visto che eri super ubriaca e non dire che non è vero, ancora ora non capisci nemmeno quello che ti sto dicendo"

Accuso il colpo in silenzio, sapendo che sia la verità.

"Mi dispiace, papi"

Non voleva essere di per sé una provocazione, ma solo sfotterlo per quanto sembri mio padre. Solo ora però mi rendo conto che si collega perfettamente al suo mami tipico.

"Prometti che non bevi più così tanto? Se no ti giuro che non ti faccio più venire in discoteca con noi"

Sbuffo alla sua minaccia, ma capendo le motivazioni della sua scelta, gli porgo il mignolino che subito stringe al suo in segno di promessa.

Ci addormentiamo così, con i mignoli stretti l'uno all'altro.

➸ Baby daddy || Pablo GaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora