➸𝑪apitolo dieci

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Federico Chiesa?

Mi sveglio a causa del rumore del mio telefono, una sveglia che mi ricorda che tra meno di un'ora dovrò portare Plabito dal pediatra.

"Cazzo cazzo cazzo"

Sbotto mentre alla rinfusa cerco i miei vestiti, o meglio il mio vestito.

"Mami calmati mi stai distruggendo lo stomaco"

Solo adesso mi rendo conto che di fianco a me c'è Pablo ancora addormentato. Fortunatamente ho la mente limpida e ricordo esattamente cos'è successo ieri, quindi non vado ancora di più nel panico.

"Devo essere dall'altra parte di barcellona tra un'ora e non ho nemmeno pablito con me"

"Calmati, ti accompagno io"

Si propone e per quanto io non voglia scomodarlo, devo accettare per forza la sua gentilezza.

Mezz'ora dopo siamo vestiti, o meglio io indosso una felpa di Gavi e dei jeans presi a random quando sono passata per casa.

Pablito e più che felice di stare con Pablo e non va nemmeno nel pallone come sempre quando capisce che siamo dal dottore.

Adoro il fatto che il calciatore sia motivo di tranquillità del mio bambino.

"Piacere sono il dottor Jules, tu sei?"

Domanda dolcemente al mio bambino, che tiene ancora stretta la mano di Pablito.

"Bablo"

Sorrido involontariamente, vedendolo provare a pronunciare il suo stesso nome.

"Pablo Chiesa"

"Quindi lei è la mamma e lui in signor chiesa?"

Vorrei sotterrarmi in questo momento, ma Pablo salva subito la situazione dicendo di essere solo un mio amico. Quando il dottore svolge i suoi esami noto il mio accompagnatore essere pensieroso. Continua a rimanere muto per tutto il tragitto verso il bar, spiccando qualche parola solo con il piccolo.

"Federico Chiesa è il padre?"

Mi domanda ad un certo punto, collegando i pallini della situazione. Mi tocca annuire e so di dovermi prepare a delle domande scomode, ma con lui mi sento così a mio agio che non cambio subito il discorso.

"Quel Federico Chiesa? Quello dell'europeo e della Juve?"

L'accento spagnolo con cui pronuncia Juve potrebbe farmi impazzire in un altro momento.

"Si il figlio d'arte. Quello che tra qualche mese si sposa"

Lui annuisce, probabilmente non volendo essere troppo invadente.

"Dagli il tuo cognome"

Butta fuori dopo un po' mentre ha sulle sue gambe il piccolo Pablo.

"Io...io vorrei che avesse il cognome del padre. Non intendo quello biologico, ma anche solo di chi se lo cresce. Ad ora però Federico non ha mai riconosciuto ufficialmente il figlio. Ti spiego, quando Pablito è nato, lui non era nemmeno presente ma suo padre e la sua famiglia si. Enrico, il padre, ha insistito che il piccolo si chiamasse Chiesa, ma da quel che so Federico nemmeno sa che ha il suo cognome"

Parlando di Federico, mi viene in mente di controllare il telefono sperando che almeno oggi si sia fatto vivo. A sorpresa, però, trovo una notifica della mamma di quest'ultimo che mi domanda quando potrà vedere il suo nipotino.

"Mi ha scritto la mamma"

Ammetto facendogli leggere il messaggio.

"Lui è l'unico che se ne fotte della situazione"

"Pablo"

lo richiamo per la parolaccia che subito mio figlio ripete ammaliato.

"Non si dice Jr, è cacca"

Mi confondono il bambino se continuano a chiamarlo Junior. Poverino. Ecco, poverino niente visto che il bimbo subito capisce.

"Bablo, union"

Indica prima il grande e poi se stesso. A guardarli veramente li scambierebbero per fratelli o padre e figlio. Da me il piccolo ha preso solo le tenere fossette e, speriamo, il carattere.

"Che le risponderai?"

Mi domanda ed io ho difficoltà a trovare una risposta. Non voglio negare ai nonni di vedere il proprio nipote, ma allo stesso tempo non voglio rivedere Federico.

"Non lo so"

"Tu invece andrai in italia, lo farai stare con i nonni e chiederai allo stronzo l'affidamento esclusivo. Se mio figlio fosse dall'altra parte del mondo prenderei un aereo ogni sera per venire a vederlo, invece quel coglione non sa apprezzare le cose più preziose che gli siano mai capitate"

"Le cose?"

Domando, colpita come sempre, dalle sue belle parole.

"Tu e Junior"

Il mio fiato si blocca a causa della sincerità che leggo nei suoi occhi magnetici.

"Ho paura Pablo"

"Ci sono io con voi, c'è tuo padre, ci sono i ragazzi e Isa. Siamo tutti con voi"

Prima di continuare il ci sono io con voi, sembrava volersi fermare lì, poi probabilmente non volendo creare imbarazzato ha aggiunto anche tutti gli altri.

"Sei la persona più buona del mondo, lo sai pablo?"

Decide di azzardare, allungando la mano per stringere la mia appoggiata sul tavolo.

@/Soledad.Creus ha aggiunto qualcosa alla sua storia

Creus ha aggiunto qualcosa alla sua storia

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