2.Scuola (Haibara)

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Finalmente solo, faccio un bel respiro per acquietare il cuore. I miei nuovi compagni sembrano abbastanza vivaci e molto uniti, soprattutto Geto e Gojo che addirittura dormono nella stessa stanza.

È accogliente la nuova camera e molto luminosa, non mi aspettavo che fosse così normale, in realtà non sapevo che aspettarmi in una scuola particolare come questa. Mi lascio cadere sul materasso e sento la tensione abbandonarmi.

Un rumore secco mi fa saltare sul letto, mi alzo di scatto e apro la porta. In corridoio c'è un ragazzo con indosso solo un paio di pantaloni della tuta che raccoglie flaconcini e li inserisce in un beauty case leopardato, i capelli chiari gli nascondono il viso e gocciolano copiosamente sul pavimento. Si rialza, dopo aver raccolto tutto, e posa il suo sguardo su di me. Ha il viso imbronciato di chi trova scocciante fare qualsiasi cosa, trovo questo suo aspetto così simile ai ragazzi della mia vecchia scuola che mi viene spontaneo sorridere.

Mi squadra piegando la testa di lato «Sei il nuovo arrivato» non è una domanda, sta esprimendo un dato di fatto  «sono Nanami e quanto pare anche il tuo vicino di stanza»

La sua pelle rosata ricorda un petalo di ciliegio, resto affascinato dal fisico sinuoso e tonico, siamo alti uguali... per ora...  tutto in lui evidenzia un corpo in piena crescita: dalle gambe dinoccolate alle lunghe braccia. Ha un taglio in via di cicatrizzazione che scorre dalla costola destra all'ombelico, risalta come un neon sulla pelle chiara. Sicuramente uno dei due genitori deve essere occidentale.

«Sono Yu Haibara» sento le guance infiammarsi mentre lui stringe la mia mano tesa, ha dei piccoli calli che sfregano contro la mia pelle, la stretta è salda e calda.

«Se hai bisogno di qualcosa, sai dove trovarmi» e indica la porta ancora chiusa.

Annuisco mentre lui sparisce all'interno della propria stanza.

La sala mensa riecheggia di suoni come se fosse piena di studenti eppure siamo solo in cinque, Gojo è alquanto rumoroso e logorroico, ma non in modo spiacevole

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La sala mensa riecheggia di suoni come se fosse piena di studenti eppure siamo solo in cinque, Gojo è alquanto rumoroso e logorroico, ma non in modo spiacevole. C'è brio nella sua essenza, una luce lo avvolge come se potesse dare vita a interi mondi con un solo sorriso. Non distoglie mai gli occhi da Geto e quando lui inizia a pormi qualche domanda sul mio passato si incupisce subito e cerca la sua attenzione strofinando le spalle contro di lui proprio come farebbe un gatto. Sorrido da solo immaginandomi di vederlo salire sul tavolo e buttare a terra la ciotola di riso con la zampina.

Shoko chiede a Nanami dettagli sulla missione di oggi e mentre lui racconta di questa Maledizione piena di artigli resto con le bacchette piene di riso sospese davanti alla bocca aperta. Dunque è questo che fanno gli Stregoni? Ma non ha avuto paura? Sono tutti così abituati ad esser feriti in battaglia da non farci nemmeno caso?

«Dobbiamo uscire a festeggiare il tuo arrivo» Shoko mi stupisce facendomi riprendere dal torpore.

Arrossisco senza rispondere mentre Nanami afferma che è un ottima idea e Geto si scusa per un impegno già preso con Gojo. Lui lo fissa con aria sognante prima di sfioragli il lobo con l'indice,  un gesto che sembra dettato dalla consuetudine. 

«Eh però il ragazzo è ancora minorenne, non possiamo di certo portarlo a bere» Shoko mordicchia il labbro inferiore mentre fissa Nanami con sguardo interrogativo.

«Non chiedere a me, sei tu quella sociale» aggrotta le sopracciglia chiare e appoggia le bacchette unite sulla ciotola.

«L'adolescenza su di te ha un effetto nefasto Kento» sbuffa alzando gli occhi al cielo e poi torna a guardarmi con un sorriso spietato «cosa ti piacerebbe?»

«Una torta ultra cremosa» le parole escono dalla bocca prima che il cervello le abbia elaborate ma ormai è fatta e non posso tornare indietro, sono consapevole di aver stampato in volto il sorriso di uno che sta già gustando una sacher.

Shoko spalanca gli occhi prima di ridere sonoramente, persino a Nanami scappa un sorriso che nasconde subito dietro al ciuffo.

Forse non sarà così difficile integrarmi.

Noi camminiamo sopra l'inferno, guardando i fiori (Nanami x Haibara)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora