Credo che morirò a breve, il cuore martella così forte da farmi sentire attutite le voci degli altri. Devo fermarmi, non riesco più a fare un solo passo avanti. La maglietta fradicia è appiccicata alla pelle e si raffredda appena rallento adeguandosi alla temperatura esterna.
Basta.
Mi lascio cadere a terra. Sarà quel che sarà, ammazzatemi qui, non posso fare un altro passo.
«Haibara! Già ko? Forza ragazzo!» il prof urla per spronarmi ma invece che rialzarmi mi lascio cadere sul terreno umido. Accanto a me passano correndo Nanami, Gojo e Geto al loro 300esimo giro di corsa. Io sono collassato al 30esimo mantenendo l'andatura di una lumaca con l'osteoporosi al guscio. Ma come fanno? E soprattutto come possono essere così veloci? Perché gli Stregoni non partecipano alle Olimpiadi? Vincerebbero di sicuro.
Forse non ho fisico adatto per questo lavoro. E nemmeno le capacità intellettive, in una settimana ho scoperto di essere al livello -100 in matematica e fisica, pretendono una preparazione da Nobel nelle materie scientifiche.
Ho sbagliato a credere di poter essere come loro, c'è un abisso che non potrò mai colmare.
«Se resti sdraiato lì ti prenderai un malanno» Shoko rallenta per parlarmi ma viene ripresa subito dal prof.
Cosa faccio qui?
«Va bene per oggi fermiamoci, Nanami prendi quel ragazzo sciolto sul prato e trasportalo negli spogliatoi» il prof scuote la testa mentre rientra in Istituto.
Resto a fissare la nuvoletta di vapore uscire dalle mie labbra e salire fino al cielo finché un viso scocciato mi copre la visuale.
«Sei vivo?» sposta il ciuffo dietro l'orecchio e poi sparisce dalla mia vista, sento due mani sotto le spalle che mi spingono a sedermi «sei sudato da fare schifo»
Il mio ego è ulteriormente umiliato mentre mi solleva di peso e mi sostiene per camminare.
Entriamo negli spogliatoi in totale silenzio.
«Ehi tutto bene?» alzo lo sguardo su Geto, che si toglie la maglietta e rimane a petto nudo coi capelli sciolti che gli incorniciano il volto.
Annuisco proprio nell'esatto momento in cui Gojo appare dietro di lui e lo abbraccia «Sugu non girare nudo in giro, prendi freddo» alza i suoi occhi di ghiaccio su di me e mi sento attraversato da quella luce. Geto sorride a quelle parole, come se avessero un significato che solo loro due comprendono, e gli regala un pizzicotto sulla guancia.
«Haibara non preoccuparti, vedrai che in poco tempo riuscirai a fare cose che nemmeno sognavi. È vero che siamo allenati ma tutta la nostra potenza extra deriva dall'energia malefica che scorre nelle vene e anche tu la possiedi» Geto sorride mentre appoggia la mano sul mio capo, è un semplice gesto amichevole, nulla di sorprendente, eppure il calore del palmo si riversa in me facendomi sentire accolto. Le lacrime salgono agli occhi ma cerco di sorridere in risposta e questo sembra renderlo felice.
Geto è una persona estremamente sensibile e dolce, il gesto però non piace molto a Gojo che subito lo trascina verso le docce borbottando qualcosa riguardo al fatto che tende dare più attenzione agli altri che a lui. Intravedo uno scorcio del volto di Geto, sorride teneramente all'amico come se gli facesse piacere la sua gelosia. La loro sembra essere più di un'amicizia, lo sguardo che si scambiano lascia intendere un sentimento molto profondo.
«Hai bisogno di aiuto per la doccia?» Nanami continua a sorreggermi e per un momento avevo totalmente dimenticato la sua presenza accanto a me. Arrossisco violentemente staccandomi.
«No...no ... riesco da solo» balbetto mentre raggiungo il mio armadietto e prelevo il necessario. Sento i suoi occhi puntati sulla schiena e il cuore batte all'impazzata. Per un attimo ho immaginato le mie dita insaponate che sfioravano quella cicatrice sul suo ventre. Scuoto la testa e quasi mi catapulto sotto l'acqua sperando di poter lavar via quei pensieri. Cosa mi è preso?
L'acqua scioglie la tensione, mi riscalda e mi sento rinato, esco dai bagni con l'accappatoio slacciato convinto di esser rimasto solo: Gojo e Deto hanno salutato poco fa e sono rimasto avvolto nel silenzio.
Una voce mi fa sobbalzare «Ti senti meglio?» Nanami è seduto su una panca con in mano un sacchetto.
«Si grazie» mi affretto ad allacciare la cintura sperando di non aver dato spettacolo. Perché mi preoccupo che un altro ragazzo possa vedermi nudo? Non mi sono mai fatto questi problemi fino ad oggi.
Nanami fruga nel sacchetto ed estrae un muffin «tieni, ho pensato che...» non termina la frase, sembra che attenda che sia io a concluderla.
«Grazie» sorrido di risposta mentre mi siedo e lo prendo dalle sue mani.
Lui annuisce e per la prima volta da quando l'ho conosciuto fissa i suoi occhi nei miei e un brivido scende lungo la spina dorsale infiltrandosi nella mia anima.
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Noi camminiamo sopra l'inferno, guardando i fiori (Nanami x Haibara)
Fanfic❥ COMPLETATO! La storia è uno spin off di "What's the trouble, honey? " che trovate tra le mie opere. I protagonisti saranno Nanami e Hiabara. Siete pronti a vedere il mondo attraverso i loro occhi? ₍•̀ ⚇•́ ₎ Vista la presenza di scene smut ho modif...