Capitolo 9

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Esco dal bagno confusa e più imbarazzata di prima.
Questa serata sarebbe dovuta essere mia e di Jay, ma come un'egoista non riesco a smettere di pensare a quel ragazzo così ammaliante e attraente.
Cos'ho di sbagliato?
Nemmeno lo conosco
invece Jay lo conosco da una vita

-Ei- Jay mi guarda dal basso
-tutto ok?- chiede preoccupato

-si- rispondo solo, prendendo un respiro e sedendomi
-non preoccuparti- sorrido

É così evidente?

-non sembra così- dice guardandomi
-é per la questione di cui discutevamo?- chiede
-Allie non so chi te l'abbia detto ma non é così- risponde prima che io potessi aprire bocca

-ti credo Jay- dico tranquillizzandolo
-non ho nulla, davvero- affermo spostando lo sguardo sul tavolo del ragazzo misterioso, che già mi fissava
-cosa ordini tu?- gli chiedo cambiando discorso

Jaden mi guarda in modo strano e poi abbassa lo sguardo sul menu

-credo che prenderò questo antipasto alle...-
la mia mente smette di ascoltarlo subito quando il ragazzo seduto al tavolo davanti al nostro mi sorride.
Un sorriso così caldo e malizioso allo stesso tempo, in grado di regalare ad una donna forti emozioni e di spezzargli il cuore allo stesso tempo.

*

Alla fine della serata Jay si dirige a pagare lasciandomi sola fuori dal ristorante.
La serata é stato un continuo di sguardi fugaci e sorrisi con quel ragazzo. La sua amica, Emily aveva detto si chiamasse, non si é resa conto di niente, mangiava tranquilla e non si curava che l'attenzione del suo amico di fianco a lei fosse altrove.

-Dove vogliamo andare ora?- Jay esce dal ristorante mettendomi un braccio sulle spalle e camminando verso la macchina

-non saprei- dico
-hai qualche idea?- gli chiedo

-stasera sei di poche parole-, il suo sguardo cade su di me
Lo sa che non so mentire, e prova in tutti i modi a estorcermi qualche informazione

-sono stanca- dico, in parte é vero. In parte.

-sicura sia solo questo?- chiede

-mhmh- annuisco guardando in terra

-non ti credo- ammette
-ma non fa niente- continua
-se non vuoi parlarmene, va bene- dice aprendomi la portiera dell'auto

-non é che non voglio parlartene- spiego
-é che non c'é niente di cui parlare- faccio spallucce

-Allie ti conosco da cinque anni- ride accendendo la macchina
-so riconoscere quando menti- continua

-quindi dove andiamo?- chiedo cambiando discorso

-ti porto al bowling stasera- dice sorridendo

-ci porti tutte le ragazze che conquisti?- chiedo, scaltra

-perché, ti ho conquistata?- mi guarda provocante

-non ho detto questo- sussurro
Mi ha fregata

Lui ride e scuote il capo

-non mi prendere in giro- dico stizzita

-non lo faccio infatti- ride ancora svoltando a destra
-comunque no- risponde
-non ci porto tutte- continua

-strano- dico

-non mi credi?- chiede appoggiando una mano sulla mia coscia

-no- ammetto
-non sei il tipo che porta una sola ragazza in un posto speciale, o cose così-

-e che tipo sono?- chiede stringendo la mia coscia

-il tipo da una botta e via- dico senza pensare

-non posso darti torto- ammette con un sorriso
-le relazioni non sono il mio sogno nel cassetto-
-ma questo già lo sai, piccola Allie-

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