Capitolo 15

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-sei troppo sicuro di te- gli dico girandomi verso di lui.
-non mi dirai perché non c'eri?- domando

-avevo da fare- fa spallucce

-e sarebbe una buona ragione per non andare all'università?- facendogli la morale.
La mamma che é in me non riesce a stare in silenzio

-qualsiasi cosa é una buona ragione per non stare in quell'istituto- sorride guardandomi negli occhio, giocoso

-eh invece no- lo guardo severa

-fammi indovinare...- inizia a parlare
-tu sei la brava scolaretta che non manca mai da scuola e che sorride sempre alle maestre?- chiede con un sorriso da stronzo

-ah ah ah- fingo una risata
-sei troppo divertente- lo guardo male

-lo so- la sua espressione diventa fiera.
Questa sua reazione mi fa sospirare. Ormai mi sono arresa, non sarà mai meno egocentrico.

-ma non hai nulla "da fare" ora? devi perforza intrufolarti in casa mia e frugare tra i miei cassetti analizzando la mia biancheria intima come un maniaco?- gli chiedo inclinando leggermente la testa di lato

-avrei un paio di cose da fare, si...- dice guardandomi -ma per quelle c'é tempo-

-e per infrangere la legge e rischiare una denuncia da parte mia, no?- dico incrociando le braccia al petto

-non mi denunceresti- sbuffa sorridendo, sicuro di ció che dice

-ripeto, la tua sicurezza, ti tradirà- scuoto la testa e guardo altrove, pur di non guardarlo negli occhi

-forse- dice facendo spallucce
-ma lo so che la mia presenza ti fa impazzire- mi porta a guardarlo spostandomi la testa con il suo l'indice

Lo guardo negli occhi e sorrido per la sua convinzione. Mi viene quasi da ridere.
Non nego che sia così, ma se lo dice così mi viene voglia di smentirlo.

-sei proprio convinto eh- rido e di rimando, ride anche lui

-purtroppo per te, si- risponde facendo scivolare la mani sulle mia coscia, stringendola.
I brividi mi pervadono mentre le sue grandi mani mi toccano, e sotto il suo tocco, sembro quasi sparire. Mentalmente Allison é già svenuta.
Fisicamente c'é ancora, ma per miracolo.

Sorrido solo in risposta, per le mie capacità comunicative sono pari a zero in questo momento.

-dai alzati- dice sollevandosi per primo e delicatamente prendendomi il polso aspettando che sia io ad alzarmi

-non posso uscire ogni sera di nascosto- rimango seduta
-mio padre mi uccide, sul serio- lo guardo ansiosa e consapevole che se mio padre lo scoprisse.... non voglio nemmeno pensarci

-non ti succederà niente, te lo garantisco- mi dice serrando la presa sul mio braccio

-non conosci mio padre- dico sottovoce scuotendo la testa

-e tu non conosci me- sussurra guardandomi negli occhi e alzando un lato della bocca in un sorrisetto accendendo in me una scintilla di pazzia e di eccitazione

Sorrido facendomi trasportare dal suo sguardo profondo.
Alla fine non lo deve perforza scoprire. Spero
Cazzo
Mi alzo anche io e lui mi sorride.
Infilo le scarpe e di soppiatto usciamo di casa.

Rido quando finalmente siamo fuori e, come sempre, mi mette il casco e mi fa salire sulla moto.
Mentre il vento mi sfiora il viso provo ad indovinare dove mi stia portando.
Ma in qualunque posto mi porterà, sento che staró comunque bene. Un leggero sorriso mi spunta sul viso al pensiero di me e lui ridere.

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