SECONDO CAPITOLO

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Cole

Stamattina ero di fretta: gli altri mi stavano aspettando ed ero in ritardo. Stavo per mettermi a correre, quando qualcosa, o meglio qualcuno, mi venne addosso. Era una ragazza, la più bella che abbia mai visto. Aveva dei capelli neri a caschetto e un paio di occhi scuri, che mi ricordavano il cielo notturno. Gentilmente mi aveva chiesto scusa, ed era scomparsa. Tra tutte le ragazze che c'erano a scuola, nessuna poteva superarla: non vedo l'ora di rivederla.

Kira
<<Ehi, Ruby! Mi hai spaventata!>>
<<Oh, scusa non volevo.>>
<<Nessun problema, tranquilla>>
<<Che ne dici se ci scambiamo i numeri?>>
<<Certo>> Le diedi il mio numero, e ci incamminammo per ritornare a casa. Ruby mi raccontò molte cose, ad esempio, di quanto fosse forte la squadra di rugby della scuola, oppure dei vari insegnanti, ma mai del misterioso ragazzo a cui sono stata addosso questa mattina.
<<E dimmi un po', com'è che si chiama il ragazzo di stamattina?>>
<<Oh, quello con cui ti sei scontrata?>>
<<Sì, proprio lui>>
<<Lui è Cole Foster, il ragazzo più popolare della scuola, non solo per il suo bel fisico e per il fatto che giochi nella squadra della scuola, ma anche per la sua aggressività. In fondo, non è che mi sorprenda: è il figlio del "grande" Jonathan Foster>>
<<Che vuoi dire?>> Chiesi un po' confusa
<<Non ti devi spaventare, intendevo solo che non può essere Cole Foster se non fa almeno una rissa a settimana, e poi odia quando si parla di lui>>
<<E' per questo che stamattina non hai risposto alla mia domanda?>>
<<Sì.>>
Devo dire che sono molto confusa al momento. Questo Cole non sembrava poi così tanto un cattivo ragazzo. In qualsiasi caso, era il ragazzo più attraente che abbia mai visto e volevo conoscerlo, almeno potrò scoprire più cose su suo padre e capire perché parlano così di lui.
<<Quindi ci vediamo domani?>>Domandai arrivata ormai a casa
<<Sì, certo!>>
Ero felice della sua risposta. Non era facile per me farmi degli amici, anche perché mi ritenevano tutti un' asociale: non pensavo di farmi una nuova amica già il primo giorno di scuola.
<<Ehi, mamma! Sono a casa!>> Dissi ormai varcata la soglia, ma non mi rispose nessuno. Poi, all'improvviso, spuntò Henry, il mio fratellino. Io e lui, però, non ci assomigliavamo nemmeno un po': lui è biondo con occhi chiari, mentre io, sono l'esatto opposto.
<<La mamma è andata a fare delle compere e mi ha detto di dirti di aiutarmi con i compiti, ma tanto lo so che la mia amata sorellina mi porterà fuori a prendere un gelato e giocherà con me, vero Kira?>> Aveva tredici anni, a che cosa voleva giocare con me che ne avevo diciassette? Ma comunque, per essere così piccolo, sapeva anche essere molto convincente, quindi accettai, anche perché ero appena tornata da scuola, e di libri o compiti non ne voglio sentire parlare.
<<Va bene, ma ti avviso che sarà l'ultima volta>>. Mi preparai, e in venti minuti, mi ritrovai al parco, con un gelato in mano ad ascoltare mio fratello parlare della partita di calcio della scorsa sera.
<<Che ne dici se andiamo in palestra a fare un po' a pugni?>>mi chiese all'improvviso, e mi ritrovai a chiedermi da quando mio fratello sapesse fare ottime proposte, così accettai senza pensarci. Adoravo la boxe, era sempre stata il mio hobby preferito fin da bambina, ma non capivo perché non riuscissi a danzare come le altre ragazze: ho sempre trovato impossibile fare il grand plié o la spaccata in aria, erano forse le cose che più detestavo al mondo.
<<Cominciamo, dai!>> indossammo i guanti e l'incontro iniziò. Cominciai sferrandogli qualche pugno, non troppo forte dato che non era un incontro tra pari. Lui provò a tirarmi un jab, ma lo schivai velocemente e gli sferrai un sinistro e cadde a terra.
<<Wow, sorellina, sei migliorata!>>
<<Come se non ti avessi sempre battuto con pochi pugni...>>
<<Eh, dai! Non continuerai a vantarti per tutto il giorno, vero?>>
<<Non lo so, ma scusami, non la vuoi una rivinc... Oddio!>>
<<Che succede?>>
<<E' lui!>>
<<Lui chi? Non capisco...>>
<<Aspetta qua, Henry, torno subito!>> e corsi via ingenuamente, cercandolo tra body builders.

Cole
<<Hey!>> mi chiamò all'improvviso una voce famigliare. Quando mi voltai, la vidi, splendida come sempre, ma ovviamente non posso farglielo capire: mi spezzerebbe il cuore come l'ultima ragazza.
<<Ci conosciamo?>> risposi
<<No...C'è sì...C'è...Non lo so...Sono Kira>> penso che volesse socializzare, e non potevo assolutamente farglielo fare.
<<E dimmi, cosa ti porta qui, Kira?>>
<<Ehm...Non so...Ti ho già visto a scuola, potremmo diventare buoni amici...Ehm...Come ti chiami?>> Davvero non sapeva chi fossi?
<<Sai, ci sono molte ragazze che ci provano con me, quindi di quelle come te, ne vedo tutti i giorni, e di conseguenza nemmeno tu sei il mio tipo, quindi mi faresti il favore di starmi lontana dai piedi?>>
<<Ehm...Non sono una che fa favori, soprattutto ai ragazzi come te.>> Non va bene. Non è una che si arrende facilmente: che faccio adesso? <<Nemmeno il tuo nome mi vuoi dire?>> ha degli occhi che fanno impazzire, come potevo dire no? Ma dovevo proprio farlo?
<<Cole. Cole Foster. Ma non ti dirò più di questo>> non riesco a resistere...
<<Va bene...Credo che sia un buon inizio.>> cosa devo fare ora? Pensava davvero che bastasse solo questo per diventare amici?
<<Ehi, Cole! Pronto per l'allenamento?>>Oh grazie.
<<Sì, certo. Mi spiace, Kira , ma devo andare ad allenarmi>>
<<Ehm...Mi puoi presentare la tua amica?>> chiese, e non sapevo come risponderle
<<Io non sono una sua amica, ma la sua allenatrice. Andiamo, Cole>>

Kira
Adesso capisco perché parlavano così di lui. Volevo proprio vederlo sul ring insieme a me, e vedere chi da quel avrebbe potuto fare tanto il prepotente. I ragazzi non riuscivo proprio a capirli.
<<Ehi, chi era quello?>>
<<Oh, Henry, era solo un compagno di scuola>>
<<Solo? Ho visto come lo guardi. Ti piace, vero?>> devo ammettere che con questa domanda, mi colse alla sprovvista. Cosa avrei dovuto dirgli?
<<Ma va, che dici, sciocchino>>
<<Ehi! Non chiamarmi così!>>
<<Dai, andiamo a casa prima che torni la mamma.>>
Un'ora dopo, o forse un po' di più, ci trovammo a casa alle prese con i compiti. All'improvviso qualcuno bussò alla porta.
<<Vado io!>> disse Henry, e io lo lasciai fare. Era la mamma.
<<Kira Brooks, perché non mi rispondi al cellulare?>> . Accesi lo schermo del cellulare, e mi ritrovai diciotto chiamate perse: Ahia!
<<Scusa, non l'avevo sentito>>
<<Secondo me, invece, eri impegnata a fare altro, come uscire insieme a tuo fratello senza il mio permesso!>> Ops...
<<Scusa, mamma. Dai, oggi è stato il nostro primo giorno di scuola e per farmi perdonare studierò per il test d'ingresso di domani.>>
<<Ok, ma devi prendere almeno una B oppure ti metterò in punizione per una settimana.>>. Annuii e me ne andai in camera mia. Navigai un po' sui social, ma poi decisi di studiare un po' per domani. Presi il libro di grammatica e cominciai a leggere, ma mi arrivò un messaggio da Ruby, che mi sconcentrò del tutto.
Dove sei arrivata con lo studio?
Che dovevo rispondere? Non avevo ancora cominciato...
In realtà,non ho ancora cominciato...
Digitai velocemente.
Che ne dici di studiare insieme?
Pensai che poteva aiutarmi a prendere una B invece di una F come al solito, perciò le dissi di sì. Cominciammo a studiare, e devo dire che è molto brava in grammatica, forse, pensai, se avessimo cominciato a studiare insieme, avrei potuto recuperare i miei voti e avere una media superiore a quella dell'anno scorso. Due ore dopo mia madre mi chiamò per dirmi che la cena era pronta. Non vedevo l'ora di mangiare: avevo una fame da lupo!
<<Scusa, Ruby, devo andare. Mi chiama mia madre per cenare. A domani!>>
<<Ok! A domani.>> Dopodiché chiusi la chiamata

<<Allora, com'è andato il vostro primo giorno nella nuova scuola?>> chiese mia madre.
<<Benissimo, mamma! Mi sono fatto il mio gruppetto di amici e i professori sono abbastanza simpatici>>
<<E tu, Kira?>>
<<Diciamo che ho conosciuto una ragazza, Ruby, e ci ho fatto amicizia.>>
<<Wow, Kira! Questa me la devo segnare! Com'è che hai fatto amicizia con un altro essere umano in una giornata di scuola?>>
<<In realtà, stavo solo cercando informazioni sui corsi e me la sono ritrovata davanti, così ho chiesto a lei e... ed è finita che ci siamo iscritte agli stessi corsi.>>
<<Che fortuna!>> disse mia madre <<Ora, però, andate a prepararvi per dormire che è tardi!>>
<<Va bene, mamma>> esclamai in coro con Henry. Salii al piano di sopra, mi lavai i denti e mi sistemai sotto le coperte. Provai a dormire, ma non riuscivo a togliermi dalla testa la conversazione con Cole. Perché era così antipatico? Cosa c'entrava suo padre Jonathan con tutto questo?

~note dello scrittore~
Spero che la storia vi stia piacendo, e come sorpresa abbiamo deciso di mettere più Pov in questo capitolo :)

The Game of Lies-Il gioco comincia adessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora