QUARTO CAPITOLO

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RubySalutai i ragazzi e andai a casa

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Ruby
Salutai i ragazzi e andai a casa. Ero in cortile, e stavo infilando le chiavi nel buco della serratura, quando il mio cellulare cominciò a squillare. Era James. James? Perché mi stava chiamando? Ci siamo salutati solo poco fa...

<<Hey, James! Dimmi tutto>>

<<Sì...Ehm...Senti, ti va di uscire a prendere un gelato insieme oggi pomeriggio? Solo se ti va eh...>>

<<Sì, certo! Perché no?>> Poi chiuse la chiamata. Non ci posso credere: mi aveva chiesto di uscire? Decisi di chiamare subito Kira per avere qualche consiglio su cosa mettermi.

<<Hey, non ci crederai mai: James mi ha chiesto di uscire!>>

<<Wow, Ruby, che bella notizia!>>

<<Già. A proposito, avrei bisogno di qualche consiglio su cosa mettermi... Puoi aiutarmi?>>
<<Oh, sì. Ci mancherebbe. Allora, dove andate?>>

<<A prendere un gelato al parco>>

<<Potresti metterti qualcosa di comodo, ma elegante allo stesso tempo, no?>>

<<Che ne pensi di un paio di jeans chiari e una maglia scura?>>

<<Sì, va benissimo, ma portati dietro una una giacca di pelle: non si sa mai.>> Disse, la ringraziai del consiglio e chiusi la telefonata.

<<Questa camicia ti sta d'incanto, James...Tu sei da incanto...Cioè la tua lo è>> Che stavo dicendo?

<<Ahah grazie, Ruby. Anche tu stai benissimo con quella maglietta>>

<<Grazie>> Poi arrossii senza accorgermene.

<<Allora, Ruby, che ne dici di conoscerci meglio? Sei di Manhattan?>>

<<No, io sono del Canada, i miei genitori hanno deciso di trasferirsi qui negli Stati Uniti quando avevo solo quattro anni: non mi ricordo molto. Mia sorella è morta tre anni fa per motivi misteriosi. La polizia pensa che si sia suicidata, ma secondo me non è così. Adesso mi rimangono solo i miei genitori sempre preoccupati di perdere pure me, e non so come farglielo capire che non frequento gente sporca come lei...>> Mi resi conto solo dopo del casino che avevo fatto. Avevo appena detto ad un ragazzo che conosco appena dei miei problemi. Nonostante ciò cercai di trattenere le lacrime il più possibile, ma non so quanto ci fossi riuscita.

<< Oh, mi spiace: non ne avevo idea. Io invece vivevo in Francia, in un paesino vicino a Parigi, fino a una settimana fa. Ho un fratello, ma lo abbiamo adottato: quando era ancora piccolo, e siamo cresciuti insieme, ora ha quattordici anni. I miei genitori, invece, credo che lavorino per un uomo molto ricco e conosciuto da queste parti, ma mi sfugge il nome...>>

<<Foster?>> Chiesi nel dubbio

<<Ecco! Sì, proprio lui! Dicono che sia un uomo molto saggio>> certo,come no? <<Se non sbaglio, suo figlio va a scuola con noi...>>

The Game of Lies-Il gioco comincia adessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora