DODICESIMO CAPITOLO

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KiraErano giorni che aspetto questo momento

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Kira
Erano giorni che aspetto questo momento. Devo dire che Ruby è proprio una testa calda: è stato difficile convincerla a rubare qualche fascicolo dall'ufficio di mio padre.
Stavo frugando nel mio armadio alla ricerca di una sciarpina o qualcosa che mi faccia sembrare una povera ragazzina senza buon gusto e non il 'maschiaccio' che sono, come dice sempre mia madre: lei è sempre in camicia o con indosso un vestitino elegante.
Che sbocco!
Il mio cellulare cominciò a vibrare facendomi quasi saltare dallo spavento.
'Perché tutte a me?'
Sullo schermo brillò un messaggio di Ruby:
Pensi che sia la cosa giusta?
Forse esiste un'altra soluzione che non ci viene in mente...
La mia voglia di prenderla a schiaffi superava qualsiasi cosa.
Sì, è la cosa più giusta che possa fare, ok?
Non voglio più sentirti dire questo: forse siamo ancora in tempo per salvarlo.
O almeno spero...
Ce la faremo, non è difficile: io farò finta di essere stata aggredita da un uomo misterioso distraendo le guardie, Ruby si intrufola nell'ufficio di mio padre e cerca qualsiasi cosa possa esserci utile, mentre Henry andrà con lei a controllare che non arrivi nessuno: ottimo! Non capisco cosa possa andare storto in questo piano fatto nei minimi dettagli (in realtà non così tanto nei dettagli, ma mi dovrò consolare con questo...).
<<Ci siamo?>> chiese Henry varcando la soglia della mia camera.
Indossava un paio di pantaloni della tuta grigi e una felpa blu scuro. Mi guardai allo specchio: sembravo una vecchietta che stava per uscire a fare gossip con le sue amiche. Indosso una camicetta bianca rubata a mia madre (infatti, mi stava un po' grande), un foulard arancione che mi aveva regalato mia nonna quando ero piccola e un paio di skinny jeans. Adesso che ci penso, forse dovrei aggiungere all'outfit una giacca nera di pelle, almeno così sembro più credibile. Misi un po' di mascara e mi scrollai gli occhi facendolo sbavare un po' e indossai  il mio auricolare senza filo che mi serviva per comunicare con gli altri due.
<<Sì, ci siamo. Chiamo Ruby e vediamo a che punto è lei.>>
<<Va bene>> rispose mio fratello uscendo dalla stanza e dirigendosi al piano di sotto.
Accesi il cellulare e cercai il nome di Ruby nella mia rubrica. Digitai il tasto 'chiama' e sullo schermo brillò la scritta 'sta squillando' e dopo un po', finalmente, rispose.
<<Hey, Ruby, a che punto sei?>>
<<Sto uscendo adesso di casa. Voi, invece, come siete messi?>>
<<Abbastanza bene. Ci vediamo tra poco.>>
<<Ok.>>. Stavo per chiudere la chiamata quando mi ricordai di una cosa...
<<Aspetta, Ruby, dimenticavo una cosa...>>
<<Dimmi>>
<<Fai attenzione a Henry, non lasciarlo mai da solo: non è molto affidabile.>>
<<Stai tranquilla, ci penso io>> disse chiudendo la telefonata.
Scesi le scale e raggiunsi l'ingresso, mi misi le scarpe e uscii seguita da mio fratello.

Henry
E' finalmente giunto il momento: ho sempre sognato di salvare la vita a qualcuno ed essere ritenuto un supereroe da tutti, è sempre stato il mio grande sogno. Sin da piccolo, guardavo cartoni animati come Miraculous o gli Avengers: erano i miei preferiti. I personaggi che più mi piacevano erano Chat Noir e Spiderman. Sognavo di essere come loro e salvare il mondo, magari facendo innamorare di me tantissime ragazze come faceva Adrien o riuscire a volare grazie a delle ragnatele come faceva Spiderman. Un sogno che con gli anni, capii che non avrei mai potuto realizzare.
Il mio sogno, adesso, era fare il pompiere, per poter salvare e aiutare  le persone da quasi tutti i punti di vista: salvarle da un incendio o da qualche pericolo che non era possibile gestire, oppure salvare un gattino bloccato su un albero come nei film, certo non potevo volare, ma avrei potuto compiere molte buone azioni, e i miei genitori, sarebbero stati molto fieri di me.
Adesso mi trovo davanti alla centrale di polizia insieme a mia sorella Kira, e la sua amica Ruby, e stavamo aspettando il momento giusto per poter mettere in atto il nostro piano  e cercare di salvare la vita al loro amico James: finalmente potevo salvare qualcuno!
<<Secondo me, adesso potrebbe essere il momento giusto per andare>> propose mia sorella.
<<Ok. Quindi Kira, tu devi distrarre chiunque ci sia a fare la guardia creando caos, tu, Henry, verrai con me nell'ufficio di tuo padre e farai la guardia cercando di non far entrare nessuno mentre io mi troverò all'interno a cercare qualsiasi cosa possa sembrarci utile. Capito, ragazzi?>>
<<Sì>> dissimo io e Kira.
<<Ma io e Ruby quando entreremo in  scena?>> aggiunsi io.
<<Appena comincerà il caos, Henry.>> disse Ruby tenendomi per mano cercando di tranquillizzarmi: sì, ero in ansia, ma non così tanto. Piuttosto sembrava lei quella nervosa che aveva tutte le mani sudate!
<<Gli auricolari ce li avete tutti a posto?>> chiese Kira.
<<Sì!>> risposimo decisi io e Ruby.
<<Andiamo!>>. Disse alzandosi e io e Ruby facemmo altrettanto.

The Game of Lies-Il gioco comincia adessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora