«Chri, devo parlarti.»
Mi avvolsi nel giaccone di flanella che mi aveva prestato Angela poco prima, nonostante la temperatura di quella sera non fosse particolarmente fredda. Si era da poco conclusa la registrazione della puntata, che aveva visto il trionfo in classifica di Martina e Dustin.
«Finalmente, aspettavo questo momento» esordì il riccio, buttando una nuvola di fumo fuori dalle sue labbra. «ieri sera ti ho aspettata per parlare ma non sei più venuta e poi ti sei comportata in modo strano tutto il tempo. Anche oggi in puntata eri assente.»
E non potevo di certo dargli torto, di fatto non mi ero nemmeno esibita come avrei voluto, scivolando al settimo posto in classifica, a pari merito con Petit. Avevo cantato Tikibombom di Levante, ma a quanto pare proprio non ero piaciuta. Tirai un sospiro.
«Sediamoci» gli intimai, indicando il divanetto. Eravamo solo lui e io nel giardino sul retro.
«Che succede, Nì?» mi chiese Christian, una volta che ci posizionammo uno di fronte all'altro.
Decisi di riversare tutto il mio nervosismo sui capelli, che presi ad attorcigliare intorno alle dita in modo compulsivo.
«Quando ti ho detto che erano successe delle cose e che ero confusa... ecco, non avevo messo in conto che poi sarebbe successa un'altra cosa, abbastanza grave.»
Lo vidi corrugare la fronte in uno sguardo tutt'altro che rilassato.
«Non ci sto capendo niente.»
«Chri, non so come dirtelo...»
«Dimmelo e basta, dal principio.»
Lasciai passare qualche secondo, cercando le parole giuste.
«L'altra sera, chiacchierando con Sarah, mi ha confessato che ha una cotta per Joseph e io le ho consigliato di lasciarsi andare e provarci. Solo che... ecco, io non ho fatto altro che pensarci, e tutto ciò mi ha mandato in confusione.»
Sentii i suoi occhi fulminei trapassarmi il corpo. Deglutii, poi proseguii nel discorso.
«Questa è la cosa che volevo dirti ieri, prima del diciottesimo di Sarah.»
«Okay. Poi, cos'altro c'è?»
«Poi... ieri sera Joseph mi ha praticamente costretta a parlare con lui nonostante io non volessi. Era incazzato, a quanto pare aveva origliato una conversazione mia e di Sarah e sapeva che l'avevo spinta a provarci con lui. E io gli ho confessato che quella faccenda mi aveva mandato in subbuglio e... a quel punto mi ha baciata.»
Non riuscii a decifrare il suo sguardo fisso. «Io mi sono subito scansata ma ecco... è successo e non posso cancellarlo.»
Abbassò il capo, stringendo le mani una dentro l'altra. Mi sembrò di essere sospesi nel tempo. Poi balzò in piedi, e a quel punto lo seguii, bloccando la sua camminata.
«Chri per favore, aspetta.»
«Che cazzo vuoi, Nì?»
«Che tu rimanga qui, ti prego.»
«Per sentire cosa? Che sei ancora innamorata di lui e che quello che abbiamo vissuto fino adesso è stato uno scherzo?»
«No, Chri, per favore non dirlo. Sai che non è così.»
«E allora com'è?»
«Sono confusa. Ho un casino nella testa, non ci sto capendo letteralmente nulla e si sta riversando tutto anche sul mio percorso qui dentro. Ho bisogno solo di un po' di tempo per fare chiarezza–»
«Sai che penso io, invece?» mi interruppe il cantante. «Che a te piaccia questa situazione.»
«Eh?»
«Sì, in fondo ti piace che due ragazzi siano caduti ai tuoi piedi. Forse fa bene alla tua autostima, non lo so, fatto sta che te ne compiaci ma probabilmente tu sei innamorata solo di te stessa.»
Mi fece male sentire quelle parole, sentirmi giudicata in quella maniera quando io stessa non facevo che rimproverarmi ed etichettarmi con parole tutt'altro che gentili per tutto il tempo.
«Ma che stai dicendo... aspetta» lo bloccai nuovamente, afferrandogli il braccio che prontamente scansò.
«Devi lasciarmi in pace, Anita. Hai detto che ti serve del tempo per fare chiarezza, per quanto mi riguarda hai tutto il tempo del mondo.»
«Che significa?»
«Che è finita.»
Non riuscivo più a distinguere la sua figura in maniera nitida, per colpa delle lacrime che stavano riempiendo le mie iridi. Sentii la testa girare e le mie gambe sembravano ormai di pasta frolla.
«Christian, aspetta–»
La porta del giardino si aprì, svelando Angela intenta ad accendersi una sigaretta e guardarci in maniera stranita.
«Scusate, se volete vi lascio soli.»
«No, guarda Angela abbiamo finito» rispose subito Christian, lanciandomi un'ultima pesante e fulminea occhiata. «in tutti i sensi.» si chiuse la porta alle spalle, con un tonfo che fece tremare le pareti.
A quel punto mi accasciai sul divano, facendo scorrer via le mie lacrime come fossero un fiume in piena.
«Amo? Ohi» la casertana si sedé al mio fianco e la prima cosa che fece fu passare la sua mano sulla mia schiena, forte. «Shh, calmati, vieni qua» prese il mio viso e se lo portò fra le braccia, non smettendo mai di accarezzarmi. «Cos'è successo, Nì?»
«Ho rovinato tutto.» dissi semplicemente, con lo sguardo perso nel cielo nero di quella sera di gennaio.
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Capitolo brevissimo e di passaggio!! A breve arriverà il 31esimo, dove ci sarà un piccolo balzo temporale.
A presto <3
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𝘷𝘪𝘵𝘢𝙩𝙚𝙧𝙧𝙚𝙢𝙤𝙩𝙤 | Amici23
FanfictionAnita è vita. Christian è terremoto. Ma ci sono dei momenti in cui Christian è la vita, mentre Anita è il terremoto. Apparentemente non hanno niente in comune, a parte la passione per la scrittura e per la musica. "Sono entrambi fuoco, incendiano l...