-10- Gli occhi non mentono mai

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Tom si mise affianco a me sul letto.

Tom: Sai, ci sono tante cose che devi sapere su di me.

Era molto serio, ma allo stesso tempo divertito da qualcosa di mio.

Aveva ragione, dovevo ancora sapere tante cose su di lui.

Tom: e quando verrai a saperle, sappi che sarà troppo tardi per ritornare in dietro.

Non sapevo che dire, era tutto così strano.
Volevo che fosse solo un brutto incubo, un incubo che stava durando fin troppo.

Non feci domande, Lui mi guardò e se ne andò via.

Certo che per essere un mafioso era anche abbastanza calmo.

Dovevo fare qualcosa.

Dovevo scoprire qualcosa.

STO CAZZO DI BLOCCO NON LO SOPPORTAVO.

Avevo paura di cercare però, quindi decisi di vedere se avevo ancora il telefono, così magari avrei potuto chiamare la polizia.

Guardai in tasca, non c'era nulla.

A questo punto, restava solo una cosa da fare.

Bill.

E se in realtà stesse solo cercando di fare il doppio gioco?

Ma mi aveva dato dei buoni consigli prima...

Insomma, lo conosco da poco.

Conosco tutti da troppi poco per farmi un idea chiara.

Ma qualcosa dovevo pur fare, quindi presi coraggio e andai fuori dalla stanza.

C'era un salotto enorme e lussuoso, con "l'angolo" cucina, che tanto angolo non era perché era abnorme.

Affianco alla stanza di Tom c'era un altra stanza con la porta chiusa, che suppongo sia stata la camera da letto di Bill.

Affianco alla stanza di Tom, ma dalla parte sinistra, c'erano delle scale. Suppongo sia stato lì il bagno e altre camere.

Non vidi Tom, ma solo Bill nel divano.

Stava guardando la TV, era una serie credo.

Tn: ciao...

Bill fece un lieve sobbalzo, dopo si girò e Tirò un sospiro di sollievo, credo che credesse che fossi un ladro.

Bill: Ciao Tn, mi hai spaventato.

Disse facendo un sorrisino dolce e rassicurante.

Bill: siediti.

disse sbattendo due volte la mano sul divano in segno di sedermi.

Così feci.

Tn: che guardi?
Bill: è una Serie TV, la mia preferita tra l'altro. Di chiama shameless.

Avevo già sentito quel nome.
Ma certo!

La Linda ne andava matta...

chissà come starà ora.

Cazzo quanto mi manca.

Mi risalirono in mente tutti i ricordi.
Tutte le risate, le cazzate, le figure di merda, le avventure, quando eravamo inseparabili e cazzo nessuno ci poteva dividere sennò finiva male per lui, di quando ci divertiamo insieme, mai una volta che ci annoiassimo, parlavamo a manetta, eravamo due logorroiche di merda cazzo.

Ci picchiavamo, ci insultavamo, ma alla fine era il nostro modo di dimostrarci affetto, perché eravamo il nostro ossigeno.

Lei era la mia acqua da bere, la mia casa, il mio posto sicuro, la mia vita.

Mi toglievo la dignità per difenderla quando qualcuno parlava male di lei in sua assenza.

Mi ricordo che una volta da piccole avevamo fatto un pigiama party, e all' una di notte circa siamo scappate di casa per fare una passeggiata nel paese. (storia vera)

Quando lei si trasferì a 40 minuti da casa mia, il nostro legame restò lo stesso e anzi si solidificò pure.

Nulla poteva dividerci, e anche se eravamo molto diverse e molto più matte delle altre migliori amiche, eravamo le migliori.

(sto piangendo mentre scrivo)

Bill vide che avevo abbassato lo sguardo in modo pensieroso e capì che qualcosa non andava.

Bill: ma suppongo che non sei venuta qui per guardare la TV con me, vero?
Tn: mhmh

Bill si volto verso di me con il corpo.

Bill: Chi è che ti manca tanto..? Quali sono i tuoi dubbi?

Ero un po' perplessa perché mai nella mia vita mi è capitato che qualcuno mi capisse al volo, oltre alla Linda...

Tn: e tu come fai a sapere che ero qui per questo?

Bill: Gli occhi non mentono mai, dicono cosa il cuore protegge e tiene per sé.

NOTA DELL' AUTRICE
ahhh se non ci fosse il nostro caro Billino saremmo tutti spacciati.

comunque so che c'è molta confusione, infatti è questo che voglio fare, per scoprire di cosa si tratta però bisogna continuare con la storia.

uguuguugug notte guyyssss

The Will of Satan- Tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora