dodici.

281 8 0
                                    

29 novembre 2022 / 20:05 pm
Qatar




«Fai il bravo in campo, okay?»

Jamal aveva annuito. «Tranquilla.»

«Non protestare, altrimenti prendi il giallo.»

«Lo so.»

«E non fare brutte entrate, so che vorresti spezzargli le gambe, ma non farlo.»

«May, calmati, non è la mia prima partita.»

«Lo so, lo so.» Maya aveva sospirato, sistemandogli la maglietta della divisa. «Sono solo preoccupata che tu faccia qualche stupidaggine e rischi di essere squalificato.»

«Non farò nessuna stupidaggine, promesso.»

«D'accordo.»

Jamal le aveva sorriso, accarezzandole i fianchi. «Sei tranquilla?»

«Diciamo di sì.»

«Andrà tutto bene, okay? Li faremo fuori.»

«Jamal!»

«Non nel vero senso della parola, ovviamente. Era solo per dire.»

«Beh, non dirlo mai più, non così.»

«Va bene, non lo dirò più.» aveva ridacchiato, prima di stringerla in un abbraccio. «Fai il tifo per me, mh?»

«Sempre, lo sai.»

«Ragazzi, in campo, veloci.»

Jamal si era staccato dall'abbraccio. «Devo andare, ci vediamo dopo.»

«Certo, a dopo.»

Maya gli aveva sorriso, guardandolo correre verso l'uscita degli spogliatoi, seguito a ruota dai suoi compagni di squadra, che si incoraggiavano a vicenda dandosi delle pacche sulle spalle forse un po' troppo forti, ma infondo erano amichevoli, quindi potevano anche sopportarla una piccola botta per darsi la carica a vicenda prima di una partita così importante.

Non era capitato spesso, ma Maya ricordava tutte le volte che aveva visto una partita tra Inghilterra e Galles, e mai una volta era finita bene. Era come un gigantesco derby nazionale, in cui l'Inghilterra sembrava sempre avere il sangue agli occhi, come se quella partita in particolare valesse qualcosa in più delle altre. Maya non lo aveva mai capito, ma immaginava fosse una cosa prettamente legata ai giocatori, non ne aveva la minima idea.

«Hey.»

«E tu che ci fai ancora qui?»

«Ero in bagno.»

Maya aveva sospirato, spingendolo verso l'uscita degli spogliatoi. «Fila in campo, disgraziato.»

«Guarda che so camminare.»

«E io so tirare i cazzotti, perciò muoviti.»

Jude aveva ridacchiato. «A dopo.»

Maya, invece, gli aveva sorriso. «A dopo, Jay.»



















«Abbiamo vinto! Abbiamo vinto!»

Maya stava saltando per tutta la panchina come una pazza, mentre urlava e festeggiava come una bambina la mattina di Natale. Era così felice che la squadra fosse tornata alla vittoria che era corsa in campo come un scheggia, buttandosi tra le braccia di Jamal, che nonostante la sorpresa era riuscito a prenderla al volo evitando che entrambi cadessero a terra come due sacchi di patate.

«Avete vinto! Siete stati grandi!»

Jamal aveva ridacchiato. «Grazie, piccola.»

A quel nomignolo, che Jamal non aveva mai usato con lei prima di quel momento, Maya aveva sentito le guance andarle quasi in fiamme, mentre lo stringeva ancora di più a sé e annusava il suo profumo, che era rimasto lì nonostante la partita che aveva appena giocato. Jamal profumava di gelsomino, uno dei suoi fiori preferiti, e per Maya restava inebriata ogni volta che lo sentiva, come fosse stata la prima.

Il motore del mondo | JM42Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora