Penombra e Luce [Yugen&Satori e Hikari&Hinata]

9.

(2887 parole)

Hikari pov
"beh... allora ciao, Hikari.
È stato bello, ecco, diventare quasi amiche" le sorrisi "quasi amiche? Yugen" lei annuì e, con uno dei suoi soliti bronci che ritengo adorabili, rispose "beh si... sei più di una conoscente ma meno di un'amica" sospirai "ahh se sei complicata" e ci mettemmo entrambe a ridere.
Salì sul pullman, oggi Hinata non mi aveva ancora rivolto parola e per un tipo come lui è strano... da quando sono entrata nella squadra che è sempre attaccato a me e mi paga sempre tutto.
"Hina, stai bene?" lui mi guardò "si, perché?" "niente, solamente non mi hai ancora rivolto parola" "forse non ne avevo bisogno" piegai la testa "cosa?" lui alla fine mi guardò male, pure questo alquanto strano, "non avevo il bisogno di parlare" io annuì e mi sedetti al mio posto.
Lo guardai con aria triste, il sole del tramonto illuminava i suoi capelli arancioni facendoli diventare quasi di un rosso e gli illuminava il viso, se non fosse stato arrabbiato con me gli avrei detto che era il ragazzo più bello del mondo e che mi ha conquistato con il suo modo di essere solare e raggiante, ma è ancora presto.
Glielo dirò dopo i nazionali, forse.

"Okay ragazzi, siamo casa.
Ora facciamo una riunione per la partita di dopodomani e poi potete andare a casa a riposare" ci disse il coach Ukai "soprattutto Hinata e Kageyama... non voglio vedervi ad allenarvi ne stasera e neanche domani" poi finì per guardarli male "se no starete in panchina per l'intero nazionale" loro rabbrividirono ed io feci una leggera risata.
Ci parlò della prima squadra, la Johzenji... divise gialle e spiriti liberi, giocano a pallavolo divertendosi.

Uscimmo dalla palestra e dal cortile della scuola "ragazzi" ci girammo "si Noya-kun?" "andiamo a prenderci degli onigiri?" spuntò poi Ukai "ci ho già pensato io, non apro il negozio solo per cibarvi" e sbuffò.
Ci diede ad ognuno un onigiri ed io lo mangiai in un battibaleno "mhhh se è buono" dissi, mi aspettavo un "vero Hikari-chan" ma non ricevetti nulla... quindi è veramente arrabbiato con me?

Tutti si erano già indirizzati verso casa, compreso Tobio che aveva detto che era alquanto stanco stranamente... rimanemmo solo più io e Hinata.
"Hikari" mi girai a guardalo "Hinata" e, a sua volta, mi guardò "ti sei innamorata?" arrossì "i-i-innamorata?" lui annuì "no, ma va" poi si girò "neanche di Eita?" risi "ma sei pazzo? quindi era per questo che non mi hai parlato per l'intero giorno?" "si, ma era solamente una domanda eh non pensare male... sinceramente mi era venuto il dubbio e vi eravate messi a guardarvi in kodo strano" sospirai ridendo "tu sei un pazzo Hina" mi sorrise "nah, sono solo stupido".

Ci separammo lungo la strada e ritornammo a casa propria, passai davanti alla stanza di mio fratello che, ormai, si era già addormentato beatamente.
Andai nella mia stanza, mi misi il pigiama, mi infilai sotto le lenzuola e mi misi a pensare a come sono arrivata ad innamorarmi di Hinata.

×××
Giorno 0

"Buongiorno, sono nuova nel club di pallavolo e... sarò una vostra compagna di squadra" uno dei ragazzi spalancò gli occhi "una femmina in squadra?" e Tobio gli rispose "Hinata-boke, l'importante è che sia forte... comunque ti vedevo più come manager Hikari" alzai gli occhi al cielo "stai zitto Tobio" poi Hinata, da quanto ho capito si chiama così, chiese "vi conoscete" entrambi sbuffammo e rispondemmo "fratello" "sorella" gli altri fecero una piccola risata "beh, vedo che andate d'amore e d'accordo" disse un altro ragazzo un po' più alto di me con un ciuffetto biondo "non tradirò mai la mia Shimizu" disse un ragazzo dalla testa rasata, piegai leggermente la testa chiedendomi chi fosse Shimizu "prima di chiedere è la nostra manager" posizionai la bocca in forma di O e poi sorrisi "non vedo l'ora di conoscerla allora".
Entrò poi il coach "benvenuta, io sono Ukai" mi chinai leggermente "ora allenatevi".

"Hikari-chan, perché ti piace la pallavolo?" mi chiese Hinata "mi fa sentire libera" lui mi sorrise "anche a me, un giorno diventerò il piccolo gigante" gli sorrisi, è un buon obbiettivo.