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(2171 parole)

Yugen pov
Ormai sono chiusa in casa da una settimana quando a scuola rividi quelle foto... Cercai di far finta di nulla.
Provai andare anche all'allenamento pomeridiano di pallavolo ma sembrava che non fossi accettata dalla squadra perché pensavano che fossi stata veramente io, ovviamente dall'altra parte della palestra c'era Xenia tutta fiera di essere riuscita nella sua impresa.
Satori, Semi, Ushijima, Goshiki e Taichi credevano a me e non a lei... mi avevano promesso che sarebbero riusciti a farmi uscire da sto problema facendo uscire tutta la verità ma, io, comunque decisi chiudermi in casa... nella mia stanza, lontana anche da Semi.
Sono passate ore e giorni, ogni giorno sentivo qualcuno davanti alla mia stanza chiamarmi ma non aprivo mai a nessuno.

Ormai ero stanca di tutto, fino a quando non sentì di nuovo la sua voce "piccola, ti prego esci... ho bisogno di sapere che tu stia bene" mi avvicinai alla porta in lacrime "almeno so che sei viva, è un passo avanti" aprì la porta e di scatto lo tirai in camera, richiudendo di nuovo.
"Tendo..." lui mi abbracciò e con un grande sorriso mi disse "tranquilla, abbiamo risolto tutto noi 5... tutti a scuola sanno la verità, anche la squadra" annuì anche se c'avevo ancora qualcosa che mi pesava sulle spalle... la mia insicurezza.
"Posso vedere le braccia?" gliele mostrai "non ho fatto nulla... ogni volta che prendevo la lametta in mano mi venivi in mente tu con il tuo sorriso quindi, alla fine, la buttavo a terra e piangevo" "sono fiero di te, piccola" notai che girò leggermente il viso "se cerchi la lametta è sul davanzale" si allontanò da me e la prese in mano, la studiò per bene "questa ora è mia" piegai leggermente la testa "tua?" "sisi, la butto nella spazzatura" ed io annuì.
Si sedette sul letto "sai, avevo paura... dopo tanto tempo ho avuto paura" con ancora le lacrime agli occhi risposi "ancora?" e lui annuì "si, avevo paura di perdere la ragazza che mi ha amato e mi ama, avevo paura di perdere la ragazza che mi ha accettato per quello che sono, la mia fidanzata, la mia compagna di squadra, una compagna di scuola, un'amica e una sorella... sei diventata tutto ormai" gli scese una lacrima.
Ormai non ero solo più io a piangere ma anche lui, come due bambini infondo.

Poi si accorse di tutte le bottiglie vuote e rotte a terra "Yugen..." spostai lo sguardo, lui si alzò e mi prese dal viso "guardami" lo guardai "non fare più queste cazzate" e sospirò "avrai bevuto una ventina di bottiglie... non farlo più saresti potuta andare in-" "coma etilico?" lo interruppi "non è successo" il suo sguardo era fisso nel mio "mi fido".

"Devo andare, tra mezz'ora ho scuola" "Tendo, stasera ti chiamo... va bene?" il rosso annuì, mi mise dietro l'orecchio una ciocca di capelli e mi baciò "pure in questo stato rimani stupenda" ed uscì dalla stanza.

Sorrisi dopo una lunga settimana.

"Sorellina, mi sono dimenticato di dirtelo ieri. Il preside è venuto da me, in classe, e mi ha chiesto se gentilmente potresti ritornare a scuola... ovviamente non ti sta obbligando vuole che prima ti rimetti in sest-" "Semi, ti voglio bene" e lo guardai, uscendo dalla mia stanza.
Lui rimase a bocca aperta unito da un'espressione sorpresa "anche io, Yu" mi rispose incredulo per la mia affettività, sorrisi leggermente "vai a scuola, o farai ritardo" "volo, a dopo bella" "a dopo fratellone".

Passarono un altro paio di giorni, ero finalmente uscita dalla mia stanza e ogni sera veniva la squadra a mangiare e farmi ridere un pochetto, tranne quando facevano battutine del tipo "quando diventeremo zii? qui stiamo aspettando".
Tendo mi aveva aiutato a liberarmi delle bottiglie e mettere in ordine la stanza senza che gli altri lo sapessero, soprattutto mio fratello.

Una sera erano venuti persino Hikari, Hinata, Suna, Kuroo e Kenma... con loro c'è sempre divertimento in vista.

Dopo tantissimo tempo avevo visto Suna "SUNA" lui sorrise "cosa mi combini? te ne stai chiusa in casa per una vita intera?" misi il broncio "stai zitto che non ti sei fatto sentire per 3 anni" lui rise "almeno mi vedevi ancora come il tuo migliore amico quando ci siamo visti ai nazionali" roteai gli occhi "tanto scomparirai di nuovo" lui mi guardò "non più, sarò a romperti il cazzo tutti i giorni" lo guardai "davvero?" lui annuì "OH SONO COSÌ FELICE" mentre lo abbracciavo.
Le serate andavano avanti così fino a quando una sera, Semi mi mandò un messaggio "sorellina, non mi aspettare. Farò tardi" "va bene Semi".

Penombra e Luce [Yugen&Satori e Hikari&Hinata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora